venerdì 23 aprile 2021
Il parroco 29enne di Monte Sole trucidato nell’ottobre 1944. Da definire il luogo della celebrazione presieduta dal cardinale Semeraro. Zuppi: «Un segno importante in un momento di prova»
Don Fornasini

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Don Giovanni Fornasini, il sacerdote riconosciuto martire perché ucciso “in odio alla fede” a Monte Sole nel 1944, sarà beatificato domenica 26 settembre a Bologna. Lo ha reso noto venerdì scorso l’arcivescovo di Bologna cardinale Matteo Zuppi, in accordo con la Congregazione delle cause dei santi. Non è stato ancora definito il luogo della cerimonia di beatificazione, ma si sa che si svolgerà durante una Messa solenne alle 16 che sarà presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, e sarà concelebrata dal cardinale Zuppi. La notizia della data completa quella giunta il 21 gennaio scorso, quando papa Francesco ha autorizzato la Congregazione a promulgare il decreto che ha riconosciuto il martirio di don Fornasini. Don Giovanni Fornasini aveva 29 anni nel 1944 ed era parroco a Sperticano di Monte Sole, sulle colline bolognesi. Nel periodo bellico, con le truppe naziste che occupavano il territorio e compirono numerose stragi, si adoperò incessantemente, andando ovunque con la sua bicicletta, per la sua gente, i civili vessati e spesso minacciati di morte. Varie volte si offrì come vittima al posto di altri e così ottenne per essi la grazia. Fu trucidato dai nazisti il 13 ottobre 1944, quando si recò con un comandante tedesco a San Martino di Caprara, per seppellire e benedire le vittime della strage che là era stata compiuta; ma non fece più ritorno. Il suo cadavere rimase insepolto fino al 22 aprile 1945, il giorno successivo alla liberazione di Bologna, quando fu trovato dal fratello Luigi, che finalmente potè andare in quei luoghi fino ad allora interdetti. Lo trovò su un mucchio di altri cadaveri, con ancora la veste talare addosso; gli esami autoptici hanno rilevato che la sua fu una morte lenta e dolorosa, probabilmente procurata a colpi di bastone. Luigi lo trasportò nel cimitero di Sperticano e poi il 13 ottobre, a un anno dalla morte, lo fece inumare nella chiesa, dove tuttora riposa.

«È un ulteriore dono che arricchisce la nostra Chiesa – afferma il cardinale Zuppi – ed è un segno importante in questo momento di difficoltà e di prova perché come don Fornasini ha vissuto la “pandemia” della guerra anche noi oggi possiamo vivere questo tempo di pandemia prendendo esempio dal suo atteggiamento e dalla sua testimonianza, riconoscendo la forza dell’amore di Dio ed esprimendo vicinanza alla gente». Don Angelo Baldassarri, responsabile del Comitato diocesano per la beatificazione di don Fornasini sottolinea che «la beatificazione si colloca dentro a un cammino più ampio della Chiesa di Bologna. Nell’eccidio di Monte Sole la storia ci interpella anche sull’oggi, sulle cause della violenza e su chi soffre ingiustamente. È una memoria che ci spinge a rinnovare la nostra vita e a riscoprire il centro della fede cristiana. Don Giovanni fu ucciso crudelmente perché la sua carità instancabile era scomoda a chi voleva imporsi con la violenza. Nel suo servizio da parroco erano innumerevoli i gesti di cura verso tutti; non ebbe paura di compromettersi pur di soccorrere e salvare chi era in pericolo». Lo stesso Comitato propone alcune celebrazioni durante i mesi estivi, in preparazione alla beatificazione, sui luoghi delle prime Messe di don Fornasini: domenica 27 giugno alle 17.30 nel Santuario della Beata Vergine di San Luca; lunedì 28 giugno alle 17.30 in Cattedrale; martedì 29 giugno alle 20.45 a Sperticano; venerdì 2 luglio alle 20.45 a Campeggio (Monghidoro); lunedì 5 luglio alle 20.45 a Porretta Terme; domenica 25 luglio alle 17 a Pianaccio.

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