Un campetto al coperto, una palla, un gruppo di ragazzi con la voglia di divertirsi ed è subito Italia. Anche nel cuore di Panama. L’aria di casa si respira immediatamente entrando all’Istituto Fermi sulla Calle 72 Este, dove si trova il “quartier generale” della Pastorale giovanile italiana durante la Gmg panamense. Il rumore che si sente per primo è proprio quello della palla che rimbalza sul pavimento del campo interno e il tifo dalle gradinate a lato. Qui tra lunedì e ieri sono arrivati tutti i gruppi di pellegrini italiani che hanno trovato accoglienza nella vicina parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe. Il lavoro non manca in segreteria, dove il team del Servizio nazionale per la pastorale giovanile sta lavorando perché tutto vada al meglio e per risolvere i piccoli inevitabili intoppi.
Accanto al campo da calcio un gruppo di giovani volontari panamensi assiste al match in campo: «Siamo contenti di essere qui a dare una mano, così possiamo esercitare il nostro italiano», racconta Oscar, 19 anni, diplomato l’anno scorso all’Istituto Fermi. «Qui tra i volontari siamo tutti studenti o ex studenti del Fermi – continua il giovane, che tra pochi giorni comincerà gli studi di Ingegneria aeronautica all’università –. In Italia? Ci sono stato una volta, grazie agli scambi organizzati dal Fermi». «Io sono in partenza per l’Italia con altri 16 compagni proprio sabato – racconta Mariana, studentessa di 17 anni –. Ci perderemo la Veglia e la Messa finale della Gmg, purtroppo, però l’emozione del viaggio compenserà questo sacrificio».
«Qui a Panama gli italiani sono sempre stati guardati in maniera positiva fin dall'inizio dell’immigrazione dalla Penisola alla fine dell’800», nota Stefania Missimi, funzionaria economico- commerciale della nostra ambasciata a Panama, che sta aiutando l’organizzazione italiana nel rapporto con le autorità locali. Mentre parla arriva la richiesta di dare assistenza a un pellegrino che ha smarrito il passaporto all’arrivo in aeroporto. «La Gmg per Panama vuol dire molto – continua la funzionaria – e i pellegrini italiani troveranno qui una vivace comunità di loro connazionali».
La “firma” italiana a Panama non sta solo nella costruzione del Canale, e nel suo recente allargamento, ma anche nelle numerose aziende presenti e negli enti sociali, come, oltre al Fermi, la Società Italiana di Beneficienza, il più antico organismo italiano panamense. A Casa Italia, intanto, continuano ad arrivare gruppi, sacerdoti e vescovi per chiedere informazioni e ritirare le magliette degli italiani. Non manca chi si prende una pausa per il caffè (americano) o per mangiare un boccone. Alcuni gruppi approfittano per riunirsi in momenti di confronto e riflessione.
Oggi si entrerà nel vivo dell’esperienza delle Gmg con le catechesi alla mattina e poi le attività in giro per la città al pomeriggio: le confessioni, il Festival della gioventù, la Fiera delle vocazioni e molto altro. La novità di questa edizione per gli italiani è la formula scelta per le catechesi che saranno tenute oggi e domani dai 14 vescovi arrivati assieme ai pellegrini. I ragazzi saranno divisi in gruppi di 40-60 persone: sei si ritroveranno all’Istituto Fermi, otto alla parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe. L’incontro si terrà nella forma del dialogo: i giovani porranno le domande ai presuli che offriranno loro non un discorso già preparato ma risposte dirette ai quesiti. Uno stile che raccoglie l’eredità del Sinodo dei giovani: solo una Chiesa che sa mettersi in ascolto dei giovani, a qualsiasi latitudine essi si trovino, potrà aiutarli a trovare la propria strada.