sabato 13 agosto 2011
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Quando nelle viuzze strette della Ribera, il quartiere più alla moda, è apparso proprio all’ora dell’aperitivo il serpentone di 1.200 giovani francesi diretti alla cattedrale di Santa Maria del Mar, è stato il segno. Lo squillo di tromba: la Gmg, è davvero iniziata, a Barcellona. Dopo i ragazzi della diocesi di Lione (cioè il primo grande gruppo giunto nella capitale della Catalogna) ieri sono arrivati anche tutti gli altri 15mila ospiti da 60 diversi Paesi del mondo. Gli spagnoli, della seconda città di Spagna, li guardano. Iniziano, a dare un volto alla Chiesa giovane di tutto il mondo che deve raggiungere Madrid. Iniziano a capire, e a farsi un’idea personale, fra le tante opinioni ascoltate da altri. Radio Barcelona e Catalunya Radio riepilogano a ogni notiziario «costi e benefici» di una Gmg in cui l’80% dei partecipanti arriverà dall’estero. La gente è curiosa. Anche i turisti (che ad agosto sono più numerosi dei barcellonesi, anche se quest’anno la crisi come in Italia ha lasciato molti residenti in città) cercano di catturare una foto di quelle distese di giovani stipati stretti dentro una Cattedrale, nel centro della movida cittadina. Ma pellegrini cominciano a vedersi ormai in ogni angolo della città. Ci sono già giovani dell’Honduras, del Guatemala, della Lituania, di Canada, Sud Africa, Indonesia e Brasile. Trenta siriani, molto attesi dal comitato organizzatore locale (in Siria è cattolico il 2% della popolazione) sono arrivati in serata, ospiti a Badalona, poco fuori città. Tanti gli australiani: centinaia solo a Barcellona, e molti di più diretti a Madrid per "ricambiare", come promettono Maria, Molly e Licina, tre ragazze di Sydney, le emozioni vissute tre anni fa con il Papa all’ippodromo di Randwick. Il gruppo più numeroso in città è quello di Milano. Insieme alle diocesi di Piemonte e Campania forma la rappresentanza italiana a Barcellona. Prima tappa per tutte le nazionalità è il Palazzo catalano dei congressi. Il clima, subito quello da Gmg: foto, cori, la domanda di rito where are you from?, da dove venite?, lo scambio di bandiere, i succhi di frutta e la pasta fredda del pranzo al sacco fatti fuori in pochi minuti con l’appetito dei vent’anni. Duecentotrenta volontari dell’arcidiocesi di Barcellona collaborano nella sistemazione negli alloggi, cioè scuole e saloni messi a disposizione dalla città e dalle parrocchie. Ieri sera, dopo un breve giro in città, ciascuno si è ritrovato nella parrocchia di appartenenza per incontrare la comunità locale. Il momento più atteso è per tutti l’ingresso per la Messa alla Sagrada Familia, il monumento più visitato della Spagna (quest’anno da tre milioni di persone). Per tutti avverrà domani, con l’Eucaristia celebrata al mattino e al pomeriggio (rispettivamente in inglese e tedesco, e in francese e italiano), quando la Basilica di Gaudì accoglierà 6mila persone per volta, con un centinaio di sacerdoti concelebranti. Oggi, il primo grande raduno: al Forum delle culture, sul mare, l’arcivescovo di Barcellona, il cardinale Lluis Martinez Sistach, presiederà la Messa dando il benvenuto a tutti i 30mila giovani ospitati nelle diocesi della Catalogna. E stasera  lo stesso Forum sarà il teatro del grande "Festival". In concerto ci sono i Gen Rosso e i Please. Tra un evento e l’altro, l’organizzazione catalana propone di visitare i luoghi più significativi della città, come Santa Maria del Mar, la Cattedrale del "popolo", o "dei poveri": così il quartiere della Ribera, tutt’intorno alla chiesa, si anima di pellegrini. Madrid si avvicina. Ma la Gmg, a Barcellona, è iniziata da un pezzo.
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