(Uno scout del servizio d'ordine)
Chi in preghiera, chi in semplice silenzio, chi ascoltando una spiegazione sussurrata. Entrano i baschi di Bilbao e gli argentini di Posada, i provenzali di Toulon e i brasiliani di San Paolo, i canadesi di Vancouver e i bavaresi di Würzburg, perfino i russi di San Pietroburgo.
(Giovani in preghiera, parrocchia di San Bento, San Paolo, Brasile)
(Giovani canadesi di Vancouver, parrocchia di Our Lady of Good Council)
E naturalmente gli italiani. Padre Daniele, della parrocchia romana di Santa Maria della Salute a Primavalle, guida i giovani del Terz’Ordine regolare francescano. Don Massimo Ghezzi, del Centro di pastorale giovanile Shekinà di Napoli, è con i suoi ragazzi e con padre Mariusz Kozlowski, parroco a Stalowa Wola: gemellaggio riuscitissimo. I ragazzi italiani hanno portato in dono un autentico presepe napoletano. “Ci stanno coccolando”, dicono dei polacchi.
(I giovani del Terz'Ordine francescano regolare)
(I giovani del Centro pastorale Shekinà di Napoli)
Ad Auschwitz arrivarono da tutta Europa 1 milione 300mila persone: 1 milione 100mila ebrei, circa 150mila polacchi, 23mila rom, 15mila soldati russi prigionieri, 25mila di altre nazionalità.
Solo 400mila vennero internate. Le altre 900mila furono immediatamente avviate alle camere a gas.