“Tutti conserviamo il desiderio di incontrare persone capaci di raccontarci
concretamente, in maniera credibile, la bellezza della vita, la forza e la
bellezza delle relazioni, raccontarci e farci toccare con mano il grande valore
della coerenza. Il successo del Papa ci dice che noi non siamo proprio rovinati,
abbiamo ancora questo grande desiderio di incontrare persone come lui”. Così ha
risposto monsignor Galantino sul perché
del successo che riscuote il Papa: per il segretario generale della Cei, “questo
gran correre verso il Papa” indica anche la “mancanza o scarso numero di persone
capaci di ridestare dentro di noi questo desiderio”. Quindi, “da una parte - ha
sostenuto il presule - ringraziamo il Padreterno perché ha messo sulla nostra
strada quest’uomo e diciamolo anche, grazie a Dio, non è l’unico, non è il solo;
dall’altra questo c’interpella. Come mai tanta gente non cerca dove abita queste
persone che dicano la bellezza della vita, la bellezza delle relazioni, la
coerenza della vita? Questo ci dice che dobbiamo lavorare un po’ di più tutti
quanti”. Il Papa e la "casta ecclesiastica"“Quanto è popolare il Papa perché va contro la casta, contro i privilegi
del mondo della Chiesa?”. A questa domanda di Floris, monsignor Galantino ha
risposto: “Sicuramente, ci sono affermazioni che il Papa sta facendo e gesti che
sta ponendo che mettono in crisi un certo stile che è presente anche all’interno
della Chiesa. Ma faccio un po’ fatica a pensare che il Papa abbia come obiettivo
fondamentale quello di ‘mazzolare’ la casta ecclesiastica, anche perché
probabilmente i nostri giornali non riportano sempre le parole di grande
apprezzamento per i tanti vescovi, i tanti sacerdoti che lavorano nelle
periferie del mondo. Io vivo in una città molto piccola, ma conosco sacerdoti,
laici e tanti confratelli vescovi che lavorano per bene”. “È chiaro che il corpo
episcopale, i presbiteri, che sono tantissimi, possono avere al loro interno una
varietà di stili - ha aggiunto -. E ben venga quando il Papa, con grande
chiarezza, senza equivoci, mette in crisi e, se permette, ridicolizza, ma non lo
fa con le parole”. Il vescovo si spiega: “Se il Papa ha un modo di fare e compie
dei gesti che sono evidentemente ispirati alla sobrietà, alla semplicità, è
chiaro che se io vescovo ho uno stile che è lontano da quello del Papa, divento
ridicolo”.Politici stiano più "sulla strada"
“Vorrei dare un giudizio veramente positivo di questa nostra classe
politica e, incontrandone alcuni, questo giudizio positivo può essere dato, anzi
deve essere dato; però, lo spettacolo che in genere dà la nostra politica
italiana non mi pare che sia in linea con le attese della gente, con i problemi
della gente”. Così monsignor Galantino ha risposto alla domanda di Floris sulla classe politica italiana. “Chiederei davvero ai
politici di stare un poco di più per strada - ha aggiunto -. Come noi sacerdoti
dobbiamo stare un poco di più per strada non solo per far processioni, ma per
conoscere meglio le istanze della gente, per dire alla gente che stiamo con loro
e siamo persone come loro, gradirei che anche i politici stessero un po’ di più
per strada. Mi dispiace che il povero Renzi per poter camminare per strada debba
farsi largo in mezzo a tanti giornalisti. Potrei fare un appello ai giornalisti?
Sentite, lasciamoli camminare da soli, tranquilli per strada a questi nostri
politici, probabilmente avranno il tempo, il modo, le energie e la voglia di
conoscere meglio ciò di cui ha bisogno la nostra gente”. Il segretario generale
della Cei poi ha fato un’osservazione “sul modo in cui i nostri politici
intervengono su queste questioni che sono veramente gravi, soprattutto perché
toccano non fatti marginali, ma la vita di ogni giorno della gente”.
L'enciclica dei gesti“Parlare di Papa Francesco mentre si parlava di politica, in qualche
passaggio anche una politica gridata, ecco parlare del Papa mentre si parla di
tasse, di pensioni, a me sembra che interpreti al meglio quello che Papa
Francesco è e fa”. Lo ha detto Galantino nell’ultima
risposta a Ballarò. “Secondo me Papa Francesco - ha chiarito - sta scrivendo una
bella enciclica che è l’enciclica dei gesti, che va scrivendo giorno per giorno
in mezzo alla gente che ha proprio questi problemi: problemi di pensioni, di
salute, di relazioni infrante, di politica che non si capisce dove voglia andare
a finire in certi momenti”. Ecco “il Papa in tutte queste realtà sta scrivendo
questa enciclica dei gesti, una enciclica che tutti possono leggere: e tanto è
vero che la stanno leggendo che tanta gente lo cerca, lo vuole”. “Sapeste - ha
confidato - quante persone in questo periodo che sta precedendo la visita che
Papa Francesco farà qui a Cassano stanno chiedendo di venire”. “Penso - ha
concluso - che questa è un’attenzione molto bella: un uomo, il quale è forte
della forza del Vangelo, sta dicendo a tutti noi che bisogna osare un po’ di più
di Vangelo, di carità, di relazioni belle che possano aiutare questa nostra
patria a vivere bene. Di questo non ringrazieremo mai abbastanza il Padreterno e
questo Papa”.