lunedì 22 luglio 2013
​"Benvenuto in Brasile Papa Francesco. Benvenuti giovani di tutto il mondo". E da qui, "come miglior ricordo, portatevi via l'affetto del nostro popolo", ha detto la presidente durante il suo discorso ufficiale.
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"E' un onore" avere qui Papa Francesco. "Il primo Papa latinoamericano". Dopo l'inno della Santa Sede e del Brasile, Dilma Rousseff - emozionata, soddisfatta e sorridente - ha parlato della "lotta contro un nemico comune, la disuguaglianza" e ha ricordato le parole di Francesco contro la mercificazione umana e contro l'indifferenza verso il dolore altrui.

"Attenzione ai costi sociali", ha avvertito la presidente. Le strategie sbagliate "danneggiano soprattutto i poveri e i giovani". Il Brasile è orgoglioso di aver raggiunto enormi risultati negli ultimi dieci anni nella riduzione della miseria, ha aggiunto, ma anche se "abbiamo fatto molto, sappiamo che ancora c'è molto da fare".

Rousseff chiede la collaborazione della Chiesa nel sostegno a progetti di lotta contro la miseria. Questo "sostegno può trasformare iniziative ancora sporadiche in iniziative globali per combattere la povertà e la fame nel mondo. La sete di giustizia ha fretta". Si avverte un senso di urgenza per combattere la disuguaglianza.Rousseff fa riferimento anche alle massicce manifestazioni che alcuni giorni fa si sono riversate per le vie delle città di tutto il Paese. 

Infine, una calorosa accoglienza al pontefice e a chi è arrivato in Brasile da ogni angolo del mondo. "Benvenuto in Brasile Papa Francesco. Benvenuti giovani di tutto il mondo". E da qui, "come miglior ricordo, portatevi via l'affetto del nostro popolo", ha terminato la presidente.

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