A Madonna di Campiglio in provincia di Trento la chiesa dedicata a Nostra Signora d'Europa
Madonna di Campiglio rilancia la devozione a Nostra Signora d’Europa, sorta nel santuario di Gibilterra. E l’amplifica con un carillon di sette campane, in grado di eseguire – accanto alle tradizionali melodie liturgiche – anche l’Inno alla gioia: la composizione tratta dalla Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven eletta nel 1972 inno d’Europa. «È il regalo di un benefattore – spiega il parroco, don Romeo Zuin – che ha pensato d’impreziosire la nostra chiesa con questa opera d’arte».
Attenzione: questa «nostra chiesa» non è la chiesa parrocchiale della località incorniciata dalle Dolomiti di Brenta, ma il luogo di culto sorto nella sua frazione settentrionale, il Passo Campo Carlo Magno che unisce la Rendena alla Val di Sole. Una chiesa affollata d’estate e nella stagione sciistica, sorta negli anni Novanta come risposta della comunità campigliana all’espansione turistica di questa sua località. Qui, sui prati da cui svettano le Dolomiti patrimonio Unesco, una leggenda di oltre sei secoli vuole che il fondatore del Sacro Romano Impero abbia fatto riposare il suo esercito. Era scaturita da questo mito l’idea di don Ernesto Villa, allora parroco di Campiglio: attingere alla figura di Carlo Magno, primo unificatore del Vecchio Continente nel segno del cristianesimo, per dedicare il nuovo luogo di culto a Nostra Signora d’Europa. Lo consacrò il 5 agosto 2005 l’allora arcivescovo di Trento, Luigi Bressan.
E proprio lunedì della scorsa settimana – nel 15° anniversario dell’evento – don Zuin ha scenograficamente rimosso il drappo che copriva la nuova struttura campanaria temporaneamente esposta all’interno della chiesa. L’assemblea liturgica riunita per la Messa ha così potuto ammirare non solo i sette bronzi realizzati dalla fonderia Grassmayr di Innsbruck in Austria, ma anche i loro ceppi lignei, tutti decorati a pirografo da due artisti lombardi legati al committente. La campana maggiore, dedicata a Nostra Signora d’Europa, reca impresso a fuoco anche “Francesco Sommo Pontefice”, “Lauro Tisi arcivescovo di Trento” e “Romeo Zuin parroco di Madonna di Campiglio”. Le altre sei lasciano invece l’intera scena al santo patrono d’Europa cui ognuna è votata: Benedetto da Norcia, Caterina da Siena, Brigida di Svezia, Cirillo, Metodio, e Teresa Benedetta della Croce. Questa mattina, nell’ambito degli eventi inaugurali, è intervenuto in chiesa Umberto Folena.
«Ci troviamo a parlare dell’Europa dei padri. A fare memoria», ha detto l’editorialista di Avvenire, il cui incontro è stato parte integrante del festival “Mistero dei monti” promosso ogni anno dall’Azienda per il turismo di Campiglio Pinzolo e Val Rendena. Entro la prima mattinata di giovedì, solennità dell’Assunta, le campane scenderanno nella chiesa parrocchiale di Campiglio: lì, alle 17.30, saranno benedette dallo stesso Bressan, invitato per la Messa patronale della comunità. Su “al Campo”, come dicono i campigliani, torneranno però già la mattina successiva.
Per tutto il mese rimarranno in chiesa. A settembre, poi, verranno innalzate sulla sua facciata esterna dalla Sabbadini Campane di Fontanella (Bergamo). Raggiunta la loro collocazione definitiva, scandiranno il mezzogiorno con l’Ave Maria di Lourdes e l’Inno alla gioia: una quotidiana e suggestiva preghiera a Nostra Signora d’Europa.