Una scelta di conversione non solo personale, ma di famiglia. La notte di Pasqua, nella Cattedrale di Palermo, si colorerà del bianco splendore della rinascita in Cristo per dodici catecumeni, che riceveranno dalle mani del cardinale Paolo Romeo il Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia. Tutti sono stati seguiti dal Servizio catecumenale diocesano, guidato dal diacono Giovanni Di Simone. Ma tra loro c’è chi farà nascere non solo un nuovo cristiano, ma una famiglia cristiana.
Augustin Abdullaiseem Oyebanji, 30 anni e Deborah Annabel Oyebanji Amadin, 28 anni, sono una coppia di giovani nigeriani, che si sono incontrati in Norvegia e sono arrivati a Palermo tre anni fa. Nessuno dei due ha ricevuto il Battesimo, anche se per tutta la vita avevano sentito parlare di Gesù e, in qualche modo, ne erano rimasti affascinati. Però è il Battesimo che vogliono per i loro due bambini, Valeria, arrivata nel 2009 e Victor, due anni dopo. Attraverso i loro figli, è cominciata la loro conversione. La loro storia la racconta suor Valeria Gandini, una comboniana veronese, da anni a Palermo, che guida il percorso di catecumenato di numerosi adulti che scelgono di seguire Gesù. «Mi dissero che non erano diventati cristiani, perché non avevano trovato mai qualcuno che li aiutasse a fare il cammino – racconta suor Valeria –. Così si inserirono nella comunità della Cattedrale e due anni fa cominciarono il loro percorso.
È una bella famiglia, unita, piena di amore. Hanno problemi economici, perché il marito, che lavora in una ditta di preparazione pasti, viene pagato senza puntualità. La cosa che mi ha colpito è la grande rettitudine, la fede e la gioia che li anima». Venerdì scorso hanno contratto il matrimonio civile, che il Battesimo di questa notte «sanerà» e nei prossimi giorni fisseranno il rito religioso.
Cristian Krishnarajah Manickam Ponnan, invece, di anni ne ha 47, fa il badante e oltre 25 anni fa giunse a Palermo dallo Sri Lanka, dopo aver vissuto guerre e privazioni. Ha sposato civilmente una palermitana, Anna, con cui ha una figlia studentessa di vent’anni. Cristian è induista, la moglie cristiana (e insieme alla figlia riceverà la Cresima sempre la notte di Pasqua), ma non hanno celebrato il matrimonio misto «perché lui non si sentiva pronto». Lo hanno appena celebrato nella parrocchia dello Spirito Santo e, dopo un lungo cammino di preparazione, Cristian diventerà cristiano questa notte. Ha scoperto tante cose della fede cattolica, durante questo percorso, si è preparato con attenzione, finché, dopo tanto tempo, tanti tentennamenti, ha affermato: «Ora sono pronto».
«È bellissimo che nascano due famiglie pienamente cristiane – afferma suor Valeria –. Provo grande gioia, ho imparato cose stupende lavorando con gli adulti. Ricordo di una famiglia di nigeriani di cinque persone a Verona, che fece insieme il percorso di preparazione al battesimo. Ragazzi e genitori insieme, hanno condiviso un momento di intensità spirituale immensa. E poi quando le ragazze che riescono a venire fuori dalla tratta della prostituzione e poi ricevono il battesimo e magari arrivano anche al matrimonio. Sono fiori che sbocciano. Sono esempi che mi danno la vita».