La Polizia postale controlla la rete (Archivio Ansa)
Sarà l’udienza del Papa ad aprire l’incontro contro la pedopornografia in rete, giovedì 14 novembre. Il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, lo chiuderà il giorno dopo. Ai lavori prenderanno parte un’ottantina tra ong e aziende tecnologiche (come Microsoft, Apple, Amazon, Facebook), oltre a politici, giuristi e leader religiosi. Sarà presente anche Giuseppe Pignatone, recentemente nominato dal Papa presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Prevista una Dichiarazione comune alla fine.
Più di 800 milioni di bambini nel mondo usano internet e rappresentano più di un quarto degli oltre tre miliardi di utenti del web. Solo in India, nei prossimi due anni, più di 500 milioni di persone avranno accesso alla rete e la metà di loro (250 milioni) saranno minori di età. Ma la rete è anche il luogo in cui maggiormente alligna la piaga della pedopornografia. Microsoft infatti stima che circa 270.000 immagini di abusi sessuali su minori vengono caricate ogni giorno su internet. In generale l’80% delle vittime ha meno di 10 anni, nell’86% del materiale sugli abusi sessuali le vittime sono ragazze e nel 96% dei contenuti il bambino viene mostrato da solo, nel suo ambiente domestico. Inoltre, più del 65% delle immagini di abusi sessuali su minori sono alloggiate in Europa. Mentre la produzione di alcuni tipi di materiale - come la diretta streaming cui si collegano gruppi di pedofili da tutto il mondo - è concentrata in Paesi come le Filippine.
Basterebbero questi dati di un terribile fenomeno ancora largamente sommerso (come dimostra ad esempio il fatto che meno del 50% delle aggressioni sessuali su minori sono denunciate alla polizia e il tempo medio tra il momento in cui si verifica l’abuso e il momento in cui le vittime rivelano la loro esperienza è di 22 anni) per confermare l’importanza dell’incontro internazionale: “Promuovere la dignità digitale del bambino - Dal concetto all’azione”, organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, “Child Dignity Alliance” e “Interfaith Alliance for Safer Communities”, che si terrà giovedì e venerdì alla Casina Pio IV in Vaticano.
Oggi il simposio è stato presentato nella Sala stampa della Santa Sede da padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Ratzinger-Benedetto XVI e da Ernesto Caffo, fondatore di Telefono Azzurro. E proprio padre Lombardi ha sottolineato un altro aspetto che dovrebbe far scattare un sonoro campanello d’allarme. «Nel panorama digitale – ha detto il gesuita – i fenomeni gravi sono in aumento. E non va sottovalutata la crescente diffusione della pornografia, anche adulta - una forma di mentalità diffusa nella società -, che è anche largamente accessibile ai bambini. Gli studi - ha proseguito padre Lombardi - dicono che l’età in cui adesso i bambini cominciano a seguire la pornografia su internet è di 11 anni». Dunque occorre intervenire per proteggerli.
Così come bisogna reprimere pratiche sempre più aberranti. «Le immagini che girano – queste le parole dell’ex direttore della Sala Stampa vaticana – sono sempre peggiori: aumentano in scala della violenza e la gravità dell’abuso rappresentato. Poi, l’altro fatto veramente orribile è quello dei gruppi che condividono anche in diretta la violenza su minori: ci sono dei Paesi, in Asia in particolare, dove sono presenti dei centri in cui avvengono le riprese e ci sono i gruppi internazionali di pedofili che partecipano attivamente a quello che sta accadendo. Queste sono cose incredibilmente orribili».
Anche secondo Caffo, la pedofilia nella rete «è cresciuta in modo esponenziale e in tutto il mondo». Il suo appello è dunque a non lasciare «i ragazzi da soli di fronte alla rete», creando «un’alleanza stretta tra istituzioni e aziende», affrontando anche il confronto «tra privacy e controllo» che «sarà uno dei temi centrali dell’incontro».