«Oggi..., memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita..., le Unioni delle Superiore e dei Superiori Generali degli Istituti religiosi hanno promosso la Giornata di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. Incoraggio quanti sono impegnati ad aiutare uomini, donne e bambini schiavizzati, sfruttati, abusati come strumenti di lavoro o di piacere e spesso torturati e mutilati. Auspico che quanti hanno responsabilità di governo si adoperino con decisione a rimuovere le cause di questa vergognosa piaga... Ognuno di noi si senta impegnato... Preghiamo...».
Così Francesco aveva parlato all’Angelus l’8 febbraio 2015, prima Giornata contro la tratta. L’appuntamento, sempre l’8 febbraio, è giunto alla terza edizione e si concentra particolarmente quest’anno su un aspetto: la tratta di bambine, bambini ed adolescenti (milioni e milioni quelli coinvolti negli ultimi trent’anni, circa un terzo delle vittime, con percentuali impressionanti in Africa). Da questa scelta lo slogan “Sono bambini! Non schiavi!”, leit motiv della Giornata promossa in tutto il mondo da Talitha Kum, la rete internazionale della vita consacrata contro la tratta, con il dicastero per la vita consacrata, il Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, quello della pastorale per i migranti e gli itineranti, l’Accademia delle Scienze Vaticane, Caritas Internationalis, l’Unione internazionale delle associazioni femminili cattoliche e il gruppo di lavoro sul tema dell’Unione internazionale delle superiore e dei superiori generali.
Numerose le iniziative in calendario anche nelle diocesi italiane. Il 4 febbraio a Roma alle 16 alla parrocchia Ognissanti in via Appia Nuova, si svolgerà una veglia di preghiera presieduta dal vescovo ausiliare Gianrico Ruzza. Non poche anche le manifestazioni promosse insieme alla Comunità Papa Giovanni XXIII ed altre associazioni, che dal 4 al 12 febbraio sosterranno la campagna “Questo è il mio corpo” per la liberazione delle vittime della tratta e dello sfruttamento (solo in Italia si stima che le vittime della prostituzione siano tra le 75mila e le 120mila, il 37 % delle quali minorenni).
A momenti pubblici di approfondimento (ad esempio a Rimini il 6 febbraio sulla “visione antropologica della donna e il fenomeno della prostituzione” presso la Sala del giudizio di via Tonini), seguiranno soprattutto fiaccolate, Messe, veglie di preghiera in diverse città. Il 5 febbraio a Siracusa, con l’arcivescovo Salvatore Pappalardo, si svolgerà una celebrazione nella parrocchia del Santissimo Salvatore. L’8 febbraio a Ferrara ci sarà una veglia con l’arcivescovo Luigi Negri nella chiesa di Sant’Agostino, preceduta da una tavola rotonda sullo sfruttamento sessuale alle 20.45 in via Torboli e da una fiaccolata alle 21.30 nel quartiere di via Bologna. Lo stesso giorno a Piacenza fiaccolata da viale Malta (con partenza alle 16 davanti alla Questura e arrivo in piazza Cavalli) seguita dalla celebrazione presieduta dal vescovo Gianni Ambrosio, presso la Basilica di San Francesco alle 18. Sempre l’8 febbraio altra fiaccolata per le vie di Verona (con partenza alle 20.30 da Castelvecchio e arrivo alla chiesa di San Zeno alle 21.30 dove seguirà una veglia di preghiera), con la partecipazione del patriarca di Venezia Francesco Moraglia, e del vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, di Adria-Rovigo, Pierantonio Pavanello, di Vicenza, Beniamino Pizziol, oltre a Giovanni Ramonda, responsabile della Comunità Papa Giovanni XXIII. Altra fiaccolata, quella per le vie di Torino, il 12 febbraio (con ritrovo di fronte alla chiesa del Corpus Domini in via Palazzo di Città alle 17.30 e destinazione la chiesa di San Rocco in via San Francesco dove alle 18 si terrà un concerto Gospel con racconti e testimonianze): un’iniziativa organizzata da Sermig, Ufficio pastorale migranti e dalle associazioni Comunità Papa Giovanni XXIII e Amici di Lazzaro. L’elenco è solo simbolico. Come di grande valore simbolico resta la data centrale della Giornata nella memoria di Bakhita che Giovanni Paolo II ha beatificato nel 1992 e canonizzato nel 2000 additando in lei un modello straordinario nell'orizzonte della Verità che rende liberi.