Stefano Russo (Siciliani)
I rapporti della Chiesa con il governo sono soddisfacenti ma si può sempre migliorare, soprattutto nel campo dell’accoglienza alle persone migranti. Episodi come quelli accaduti a Torre Maura devono mettere sull’avviso per evitare una guerra tra poveri. Il tema della famiglia è sempre al centro delle preoccupazioni della comunità cristiana, ma il metodo del Congresso di Verona è problematico perché favorisce strumentalizzazioni politiche. Sono queste alcune considerazioni offerte dal vescovo di Fabriano-Matelica Stefano Russo, segretario generale della Cei, al termine della sessione primaverile del Consiglio permanente che si è tenuto da lunedì ad oggi. Il presule ha anche ribadito l’impegno della Chiesa italiana nel contrasto agli abusi verso i minori, annunciando che nel corso dell’Assemblea di maggio verranno approvate le nuove Linee guida.
Riguardo ai disordini nel quartiere di Torre Maura a Roma, in seguito allo sgombero del campo rom, monsignor Russo ha rimarcato che "bisogna stare attenti a non favorire una guerra tra poveri” ricordando che “quello della Chiesa è uno sguardo che guarda alle persone, e quindi all’accoglienza delle persone, qualunque esse siano”. Infatti “per la Chiesa è importante accogliere le persone, in questo caso i rom e l’attenzione all’ambiente in cui vivono, alla loro comunità, per capire come si può favorire l’integrazione”. Emergenze di questo genere quindi vanno affrontate “partendo dal principio che parliamo di persone: come ha detto ieri il Papa durante l’udienza generale, noi preferiamo parlare non di ‘migranti’, ma di ‘persone migranti’, persone la cui accoglienza ci sta a cuore, soprattutto se si trovano in situazioni di difficoltà e di emergenza”.
Rispondendo ad una domanda sui rapporti con il governo il segretario generale della Cei ha detto: “Siamo soddisfatti, ma si può sempre migliorare”, rispetto ad esempio alla “problematica dei migranti” o “alla situazione di indigenza che tanti italiani vivono”. Si tratta di rapporti, ha spiegato, “improntati ad uno stile di attenzione al bene comune”, caratterizzati da “un dialogo attivo, attento e propositivo, soprattutto quando si intercettano situazioni che riguardano il bene comune”. “Da parte nostra – ha assicurato il presule – siamo vigili, responsabili, e segnaliamo tutte quelle situazioni che a nostro avviso richiedono una maggiore attenzione, per promuovere una maggiore attenzione alla persona e alla comunità”. A questo riguardo, Russo ha citato il recente rapporto della Caritas italiana, dal quale risulta come la Chiesa in Italia “abbia una grande attenzione alle persone che sono in difficoltà, tra le quali si registrano molte persone italiane”. Il presule poi, riguardo alle zone terremotate dell’Aquila, del centro Italia e della Sicilia, ha riconosciuto che “un percorso importante è stato fatto da questo governo per la semplificazione della legge sulla ricostruzione”. “Ci aspettiamo – ha però aggiunto - che queste misure, che ci hanno visti soggetti attivi, trovino efficacia con il finanziamento di un piano per la ricostruzione delle chiese".
Riguardo alla tematica della famiglia monsignor Russo ha ribadito che il “metodo” scelto per il recente convegno sulle famiglie a Verona “ha favorito la strumentalizzazione da parte delle forze politiche: nel dibattito politico, sembrava che al centro non ci fossero le famiglie, ma le diverse posizioni delle forze politiche”. “È necessario che attenzioniamo sempre di più la famiglia, per promuovere anche la crescita demografica”, ha sottolineato commentando, senza voler entrare nel merito specifico, le recenti misure prese dal governo con il taglio del “bonus bebè”. “Bisogna capire quali siano le misure che favoriscono la crescita demografica”, ha poi rimarcato il vescovo di Fabriano, giudicando “interessante” la “risposta” del vicepremier Luigi Di Maio rispetto alla “rinnovata attenzione nei confronti della famiglia” chiesta dal cardinale Gualtiero Bassetti nell’introdurre i lavori del Consiglio permanente.
Sulla questione degli abusi su minori commessi da membri del clero, per monsignor Russo “l’intenzione è favorire la denuncia e invitare le persone abusate a fare la denuncia, ma nel rispetto della volontà delle persone e delle famiglie: si tratta di questioni delicate”. In pratica dunque “tutto quello che è utile perché si arrivi all’accertamento della verità, nel rispetto delle persone, è una buona cosa”, tenendo presente che quella della Chiesa italiana “è una collaborazione attiva non solo con gli organi preposti alla giustizia, ma con tutti coloro, come le associazioni, che si occupano della problematica dell’abuso sui minori”. Il segretario generale della Cei ha ricordato che “la legge italiana non prevede l’obbligo di denuncia, ma spinti dalla necessità di andare incontro alle vittime vogliamo cercare di capire tutte le forme in cui si possa arrivare alla verità: nel rispetto delle persone abusate, si andrà incontro alle vittime”. Come è successo, del resto, durante Consiglio episcopale permanente, in cui “molto toccante” è stato l’incontro dei vescovi con due vittime.
Quanto alle Linee guida della Chiesa italiana, che verranno approvate durante l’Assemblea generale di maggio, monsignor Russo ha fatto notare che “c’è grande consonanza” con le recenti linee guida emanate dal Papa per la Santa Sede. E ha spiegato che dopo l’istituzione dell’apposito Servizio Nazionale, che “favorirà l’azione sinergica e sinodale della Chiesa”, sono già stati individuati i vescovi delegati delle Regioni ecclesiastiche. Così “prossimamente” l’arcivescovo di Ravenna –Cervia Lorenzo Ghizzoni, il responsabile del Servizio, li incontrerà “per la definizione delle équipe sul territorio, formate non solo da religiosi ma anche da laici e laiche esperti, che arriveranno alle diocesi e alle singole parrocchie, in modo da costituire una vera e propria rete”.
Parlando di temi più squisitamente ecclesiali il segretario generale della Cei ha inoltre ha spiegato che “la riduzione delle diocesi è un tema molto importante, il Papa ne ha parlato più volte. “Alcune situazioni andranno da sé”, ha proseguito il presule, secondo il quale “è importante ribadire l’attenzione nei confronti delle persone e delle comunità, perché si sviluppi sempre di più un percorso – che ha bisogno anche di tempo – in uno stile sinodale”.
IL COMUNICATO FINALE DEL CONSIGLIO PERMANENTE
La cifra della sinodalità – “il passo a cui Papa Francesco non si stanca di richiamarci” – ha costituito il filo portante dell’Introduzione con cui il Card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e Presidente della CEI, ha aperto la sessione primaverile del Consiglio Permanente (Roma, 1-3 aprile). Nel riconoscere quanto sia vitale per la comunità ecclesiale e per la stessa società una sinodalità convinta e diffusa, i Vescovi ne hanno evidenziato contenuti e ricadute, per assicurarle concretezza.
E “concretezza” è stata anche la cifra con la quale sono state affrontate le conseguenze del Decreto Sicurezza e le soluzioni assunte dalle Diocesi.
Per molti aspetti, i lavori sono stati orientati alla preparazione dell’Assemblea (Roma, 20-23 maggio 2019). Il tema principale, sul quale saranno chiamati a confrontarsi i Vescovi della Chiesa italiana, riguarda Modalità e strumenti per una nuova presenza missionaria.
In Consiglio, dopo un confronto sugli Orientamenti pastorali, se ne è individuata la scansione temporale e il percorso per arrivare a dar forma ai contenuti del cammino del prossimo quinquennio.
È stato istituito un Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità.
Tra i temi all’ordine del giorno, ampio spazio è stato dedicato al tema della tutela dei minori e degli adulti vulnerabili: dopo aver ascoltato due vittime di abusi compiute da chierici, il Consiglio Permanente ha autorizzato il testo delle Linee guida da presentare a maggio all’esame e all’approvazione dell’Assemblea Generale.
I Vescovi hanno approvato la proposta di un documento, curato dalla Commissione Episcopale per il servizio della carità e della salute, sulla fase terminale della vita terrena.
Nel corso dei lavori il Consiglio Permanente ha riflettuto sulla gestione delle risorse finanziarie secondo criteri etici di responsabilità sociale, ambientale e di governance. Fra gli adempimenti amministrativi, è stata approvata la proposta di ripartizione – tra carità, sostentamento del clero ed esigenze di culto e pastorale – da sottoporre alla prossima Assemblea Generale dei fondi dell’otto per mille che perverranno nel 2019.
Per quanto concerne la seconda edizione della Liturgia delle Ore, il Consiglio Permanente ha scelto di adottare – eventualmente apportando le opportune modifiche – la traduzione della Bibbia CEI 2008.
Infine, sono stati presi in esame una serie di adempimenti, tra cui l’approvazione del Messaggio la Giornata del Primo Maggio; sono stati fissati la sede e il periodo della 49ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (Taranto, inizio 2021); si è provveduto ad alcune nomine; è stato approvato il calendario delle attività della Conferenza Episcopale Italiana per il prossimo anno pastorale.
1. Insieme per camminare
La famiglia, i giovani, il lavoro: gli ambiti su cui si è soffermata l’Introduzione del Cardinale Presidente – e, anche, i poveri, i migranti, la cultura e l’ambiente – sono stati ampiamente ripresi nel confronto tra i membri del Consiglio Permanente, che vi hanno riconosciuto i contenuti rispetto ai quali la sinodalità è chiamata a prendere forma. Gli interventi hanno evidenziato come essa richieda un profondo respiro ecclesiale; chiami in gioco il rapporto con la collegialità; viva di un coinvolgimento convinto del laicato, in forza della comune chiamata battesimale. A frenare tale dinamismo – è stato evidenziato – concorrono più fattori: l’individualismo, il clericalismo, la staticità e le resistenze che nascono dalla paura del nuovo. Di qui la consapevolezza della necessità di un lavoro formativo, che porti le comunità cristiane a un cambio di mentalità, a sostenere con convinzione processi di partecipazione nella vita ordinaria e ad una presenza effettiva dei laici nel tessuto della società. È emersa la preoccupazione per il rischio di fermarsi sul piano delle intenzioni: anche la proposta avanzata da alcuni Vescovi di un Sinodo della Chiesa italiana – da prepararsi nelle Diocesi e alle Diocesi poi tornare – è intesa essenzialmente come occasione per legare la riflessione alla concretezza, a partire da un’esperienza che aiuti innanzitutto i credenti a riconciliarsi, superando contrapposizioni sterili, e a ritrovarsi in una corresponsabilità ecclesiale e sociale.
Tra gli altri temi emersi, la riduzione del numero delle Diocesi, dove la disponibilità a un nuovo confronto si unisce alla richiesta di ascolto e coinvolgimento delle Conferenze Episcopali Regionali; la disoccupazione, che rimane diffusa e preoccupante, a fronte anche di un lavoro che – in nome della flessibilità – rischia di non assicurare condizioni per un progetto di vita; la questione delle autonomie regionali, nel richiamo a evitare che sfoci in frazionamento o separatismo, dando luogo a una cittadinanza diseguale. Accanto all’unità del Paese, i Vescovi hanno ribadito quella dell’Europa, senza per questo rinunciare a chiedere una verifica del percorso compiuto, anche circa alcuni assetti istituzionali.
2. La dignità della persona migrante
Il restringimento dei filtri d’accoglienza dei richiedenti asilo, la riduzione delle risorse destinate a qualificare i servizi alla persona, lo smarrimento di tanti operatori: sono questi i principali effetti indotti dalle disposizioni del Decreto Sicurezza (Legge 132/2018), sui cui si sono confrontati i Vescovi nel corso dei lavori del Consiglio Permanente. Attraverso di loro la Chiesa italiana ribadisce la dignità della persona del migrante; il dovere dell’accoglienza, a cui lo stesso Santo Padre non cessa di richiamare; il servizio generoso sostenuto da tante Diocesi, parrocchie, comunità e famiglie.
Anche a prezzo di un certo tasso di popolarità, la Chiesa avverte la necessità di contribuire attivamente a una cultura dell’integrazione, oltre che al superamento dell’indifferenza davanti al dramma di quanti scompaiono nel Mediterraneo o sono torturati nei campi profughi della Libia. Nello specifico, molte Diocesi – a fronte della prospettiva delle dimissioni dai Centri di persone titolari di un permesso di soggiorno umanitario, ma nelle condizioni di perderlo – hanno riaffermato la volontà di continuare a ospitarle, facendosene carico e promuovendo iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di raccolta fondi.
L’orientamento condiviso dal Consiglio Permanente è quello di rimanere nel sistema istituzionale di accoglienza – a stretto contatto con le Prefetture – integrando i servizi con attività completamente autofinanziate, che permettano un corretto processo di inclusione sociale. Fra le ipotesi in campo c’è quella di riprendere in maniera strutturale il percorso già sperimentato positivamente con il modello “Protetto. Rifugiato a casa mia”.
3. Criteri etici di gestione finanziaria
Alle modalità d’uso del denaro sono legate l’affidabilità della Chiesa e la testimonianza dei valori di fede professati. Di qui l’importanza che sul versante etico ogni investimento finanziario sia fatto in sintonia con i principi evangelici ripresi e approfonditi nei testi del Magistero, dalla Centesimus Annus alla Caritas in veritate alla Laudato si’.
Con questa finalità il Consiglio Permanente si è confrontato su una bozza di documento, che individua criteri oggettivi di selezione degli investimenti, integrando gli standard internazionali legati alle tre dimensioni della finanza sostenibile e responsabile (ambiente, sociale e buon governo societario) con quelli della Dottrina sociale della Chiesa.
Entro la prossima Assemblea Generale, i Vescovi del Consiglio sono chiamati a far giungere alla Segreteria Generale osservazioni e proposte, che serviranno a rielaborare il testo in vista di una sua approvazione nella sessione autunnale.
4. Diritto a morte degna
Sarà approvato nel corso del Consiglio Permanente di maggio un documento, curato dalla Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute, sulla fase terminale della vita terrena. I Vescovi ne hanno condiviso un indice ragionato, dove emerge una Chiesa – la stessa che incarna la pastorale della salute diffusa sul territorio, attenta a farsi carico delle fragilità –che non si sottrae a vivere la propria missione, offrendo a tutti una riflessione che affronta alcune situazioni umanamente ed eticamente complesse. Rispetto a un presunto “diritto” a morire, si impegna a sostenere quello a una morte degna, come affermazione della cura dell’uomo verso di sé e verso il prossimo. Di qui, in particolare, il richiamo a non disattendere ulteriormente l’applicazione della legge che assicura le cure palliative. Altro aspetto centrale, l’affermazione del rispetto della libertà di coscienza del medico e di tutto il personale sanitario, al fine di garantire a tutti la possibilità di perseguire azioni eticamente buone.
5. Disabili, soggetti a pieno titolo
Finora era un settore dell’Ufficio Catechistico Nazionale; ora – per assicurare un contributo più unitario, trasversale e continuativo – il Consiglio Permanente l’ha costituito come Servizio Nazionale per la pastorale delle persone con disabilità. L’intento è quello di offrire alla CEI, alle Diocesi, agli Istituti di Vita Consacrata, alle Società di Vita Apostolica, ad Associazioni e Movimenti un supporto per l’inclusione nella vita ecclesiale delle persone con disabilità – intese come soggetti a pieno titolo della pastorale – e dei loro familiari.
Il Servizio diverrà pienamente operativo dopo la definizione del Regolamento.
6. Varie
Verso l’Assemblea. Nel corso dei lavori, il Consiglio Permanente ha approvato l’ordine del giorno dell’Assemblea Generale, che si svolgerà in Vaticano, nell’Aula del Sinodo, da lunedì 20 a giovedì 23 maggio prossimo; l’apertura sarà qualificata dall’intervento del Santo Padre a dal dialogo con i Vescovi. Alla luce del nuovo contesto antropologico e sociale, il tema principale (Modalità e strumenti per una nuova presenza missionaria), intende proporre una nuova “forma” della missione della Chiesa italiana, ispirata ai criteri dell’Evangelii Gaudium e della consegna che il Papa ha affidato in occasione del Convegno di Firenze.
Per conseguire tale obiettivo, verranno messe a fuoco le modalità e gli strumenti di una nuova presenza missionaria. In Assemblea la relazione centrale sarà introdotta da un contributo video; nei lavori di gruppo è prevista la partecipazione e la testimonianza di persone che hanno vissuto l’esperienza missionaria nei diversi contesti, compresa quella di Cappellani delle 370 missioni degli italiani all’estero e di quanti vengono dalle Chiese dell’Oriente per la cura pastorale dei fedeli. A conclusione sarà offerta una prima sintesi dei contributi emersi, per riconsegnare un materiale più strutturato al Consiglio Episcopale Permanente di settembre.
Ottobre Missionario. Rientra nel medesimo orizzonte l’impegno a valorizzare l’Ottobre Missionario – con il carattere di straordinarietà conferitogli quest’anno dal Papa -, quindi la Giornata Missionaria Mondiale e le Pontificie Opere Missionarie. Il mese si concluderà con un Forum di 4 giorni per rilanciare la missione quale dimensione costitutiva della vita della Chiesa, trasversale a tutti i suoi ambiti.
Tutela minori. La testimonianza di due vittime, abusate da sacerdoti quando erano minorenni, è stata ascoltata con viva partecipazione dai membri del Consiglio Permanente. Gli stessi hanno autorizzato il testo delle Linee guida, da presentare all’esame e all’approvazione dell’Assemblea Generale a maggio.
Tale testo è oggi in corso di valutazione presso i competenti organi della Santa Sede; la Commissione CEI per la Tutela dei minori e degli adulti vulnerabili ne recepirà le necessarie modifiche e lo invierà a tutti i Vescovi italiani prima del passaggio finale in Assemblea.
Le 16 Conferenze Episcopali Regionali hanno nominato i Vescovi delegati del Servizio Nazionale per la tutela minori; dopo Pasqua saranno convocati per indicazioni e criteri circa la scelta dei referenti diocesani, attorno ai quali si intende costituire una rete di collaboratori che – opportunamente formati – possano promuovere una prevenzione diffusa in tutti gli ambienti ecclesiali.
Orientamenti pastorali. Continuando la riflessione iniziata nella sessione di gennaio, il Consiglio Permanente si è soffermato sul tema dei prossimi Orientamenti pastorali: ne ha stabilita la scansione temporale, passando dal tradizionale orizzonte decennale al quinquennio; si è confrontato su una proposta contenutistica, relativa all’annuncio del Vangelo in stile sinodale; ha affidato alla Presidenza la costituzione di un gruppo di lavoro che possa mettere a punto una prima traccia, che sia frutto di un percorso sinodale di ampio coinvolgimento.
Settimana Sociale. Il Consiglio Episcopale Permanente ha scelto Taranto come sede della 49a Settimana Sociale dei cattolici italiani, e l’ha fissata per l’inizio del 2021. Accogliendo la proposta del Comitato scientifico e organizzatore, ha posto come tema la questione ambientale e specificamente il suo rapporto con il lavoro, nella prospettiva dell’ecologia integrale della Laudato si’.
Il Consiglio ha approvato la pubblicazione del Messaggio per la Giornata del primo maggio (Il capitale umano al servizio del lavoro), curato dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.
Liturgia delle Ore. In vista della pubblicazione della seconda edizione italiana della Liturgia delle Ore, il Consiglio Permanente ha deciso di adottare la traduzione della Bibbia CEI 2008, autorizzando eventualmente l’apporto di piccole modifiche, in ordine alla recita corale e alla cantabilità di Salmi e Cantici biblici.
È stata presentata la proposta di ripartizione dei fondi dell’otto per mille per l’anno in corso, la cui approvazione spetterà alla prossima Assemblea Generale. Il Consiglio ha approvato il Calendario delle attività della CEI per l’anno pastorale 2019-2020.
7. Nomine
Nel corso dei lavori, il Consiglio Episcopale Permanente ha provveduto alle seguenti nomine:
- Membro del Consiglio per gli Affari Giuridici: S.E.R. Mons. Guglielmo Giombanco, Vescovo di Patti.
- Direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi giuridici: Mons. Roberto Malpelo (Montepulciano - Chiusi - Pienza).
- Responsabile del Servizio Nazionale per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose: Mons. Valentino Bulgarelli (Bologna).
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Inoltre la Presidenza, nella riunione del 1° aprile 2019, ha proceduto alle seguenti nomine:
- Membro del Consiglio per gli Affari Economici: S.E.R. Mons. Ciro Miniero, Vescovo di Vallo della Lucania.
- Consulente ecclesiastico del Centro Italiano Femminile (CIF): S.Em. Card. Edoardo Menichelli, Arcivescovo emerito di Ancona-Osimo.
Roma, 4 aprile 2019