Il Congresso Eucaristico Nazionale che si celebrerà ad Ancona dal 3 all'11 settembre - e sarà concluso solennemente da Benedetto XVI con una messa nella grande area di Fincantieri celebrata assieme a più di 100 vescovi - "rappresenta un forte richiamo all'unità, anzi alla comunione delle Chiese locali, proprio nell'anno in cui l'Italia celebra i centocinquanta anni dalla nascita dello Stato unitario". Lo afferma Vittorio Sozzi, responsabile del Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana. "Credo - spiega nella conferenza stampa di presentazione dell'evento - che sia importante cogliere il valore, non solo simbolico, ma sostanziale, di tale coinvolgimento"."Quando si celebrò il primo Congresso Eucaristico Nazionale nel 1891 a Napoli sulla difesa dell'Eucaristia e del suo culto - ricorda in proposito il professor Sozzi - non solo non esisteva la Conferenza Episcopale Italiana, ma anche il nostro Paese era appena nato come Stato unitario". "Da allora molte cose sono cambiate nella vita civile dell'Italia e nel cammino ecclesiale" e con la secolarizzazione che avanza il 25esimo Congresso Eucaristico Nazionale vuole contribuire alla realizzazione degli Orientamenti pastorali sull'educazione elaborati dai vescovi.Ai giornalisti, Sozzi elenca poi i "cinque ambiti" nei quali si articolerà il Congresso, rilevando che sono gli stessi che hanno scandito il Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona e che offrono una possibile esemplificazione del vissuto degli uomini e delle donne oggi: affettività, fragilità, lavoro e festa, tradizione, cittadinanza". Per la Chiesa Italiana, dunque, il Congresso Eucaristico Nazionale rappresenterà "un'importante opportunità per riaffermare pubblicamente la fede nell'Eucaristia, Sacramento di salvezza e di comunione".In tale contesto, aggiunge Sozzi, "è parso naturale aiutare e i singoli credenti a mettere a fuoco il rapporto tra la vita della persona e l'Eucaristia", perchè "l'educazione è fatta anche di momenti straordinari, ma soprattutto di vita quotidiana, che rappresenta un'opportunità di crescita se non è banalizzata e non scade nell'abitudinaria ripetizione di prassi, ma viene colta come occasione in cui rinnovare una libera adesione a un progetto di vita"."La caratteristica popolare del congresso Eucaristico in questa edizione - secondo il professor Sozzi - sarà accentuata dal fatto che i diversi momenti del programma non saranno legati solo al territorio di Ancona, ma a quello delle cinque diocesi della metropolia che comprende anche Fabriano-Matelica, Jesi, Senigallia e Loreto". "L'evento - sottolinea da parte sua l'arcivescovo di Ancona, monsignor Edoardo Menichelli - avrà la caratteristica della religiosità popolare, ancora presente nel nostro Paese, ma che sarà anche segnato dalla territorialità, coinvolgendo le cinque diocesi della metropolia con un tema significativo".Al Congresso sono attese circa 300 mila persone, secondo le stime avanzate dal comitato organizzatore e monsignor Menichelli tiene a precisare che le iniziative saranno in massima parte autofinanziate, nel senso che accanto ai 200 mila euro in arrivo dal Governo per il "Grande evento" ci saranno i fondi della Cei e delle diocesi."Il giorno-clou - rimarca l'arcivescovo di Ancona - sarà naturalmente quello conclusivo, l'11 settembre, con la visita del Papa, che celebrerà la messa al mattino ai cantieri navali della città, quindi pranzerà coi vescovi e con una delegazione degli operai in cassa integrazione oltre che con alcuni poveri assistiti dalla Caritas. Seguiranno due incontri: uno con le famiglie e con i presbiteri, e un secondo con i fidanzati". "Il mondo degli innamorati - conclude infatti il presule - sente l'urgenza di essere accompagnato. Quindi sarà l'occasione per riflettere sul rapporto profondo tra la presenza eucaristica e il matrimonio, nella considerazione che a significati alti della vita debbono seguire comportamenticonseguenti".