mercoledì 10 dicembre 2014
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“Non c’è posto nel disegno di Dio per l’umanità per la schiavizzazione degli altri”. Sono le parole con cui il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, ha presentato ai giornalisti il Messaggio di Papa Francesco per la 48.ma Giornata Mondiale della Pace. Il porporato ha anche ribadito l’impegno della Santa Sede affinché l’8 febbraio, giorno della memoria liturgica di Santa Bakhita (che da bambina conobbe la schiavitù), sia una giornata per la lotta contro le nuove schiavitù. Rispondendo alle domande dei giornalisti si il cardinale Turkson, sia monsignor Mario Toso, segretario del medesimo dicastero, hanno sottolineato che “condizione per la globalizzazione della fraternità” è lo “stato di diritto”, la “salvaguardia” del “diritto alla libertà religiosa per tutti”. “E questo, ha spiegato, in contesto in cui oggi “cresce un terrorismo” che nega tutto ciò e “si ammanta di fanatismo religioso”: “C’è bisogno, dunque, di uno stato di diritto che, non come avviene oggi, sia fondato su un individualismo libertario che, in sostanza, pone la persona singola come colei che stabilisce che cosa è verità, che cosa è diritto, senza alcun parametro di riferimento. Perché si possa avere anche uno stato di diritto solido è fondamentale il diritto alla libertà religiosa, fondato sulla dignità umana, dignità intesa come capacità di ricercare il vero e il bene e Dio”. Toso ha anche ricordato che secondo dati Onu sono 21 milioni oggi i nuovi schiavi e ha tenuto a precisare che “la Chiesa si muove con una preoccupazione di tipo pastorale, non è mossa da idee di politica partitica, per cui non si può classificare, ogni volta che il Papa parla, il suo pensiero nella destra o nella sinistra o nella socialdemocrazia o altro ancora”.
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