Le norme vigenti, stabilite da Giovanni Paolo II con la Costituzione Apostolica 'Universi Dominici gregis', prescrivono che i cardinali debbano "attendere gli assenti" per 15 giorni, al massimo 20, prima di iniziare il Conclave. Dunque se tutti si trovassero a Roma prima di questa scadenza "si può ritenere che l'apertura anticipata del Conclave sarebbe possibile". Lo ha detto il professor Ambrogio Piazzoni, viceprefetto della Biblioteca Vaticana, che ha tenuto un briefing nella Sala Stampa della Santa Sede in qualità di esperto sui Conclavi. E non ha escluso che il Papa possa emanare una norma, forse interpretativa, per rendere più facile l'eventuale decisione della Congregazione Generale nella quale i cardinali saranno riuniti quotidianamente dall'inizio della Sede Vacante, cioè dal primo marzo. "Fino alle 19,59 del 28 febbraio - ha spiegato - il Papa è l'unico supremo legislatore". "Solo il Papa può cambiare le regole", ha ricordato il professor Piazzoni ai giornalisti, al termine di un excursus sui 74 Conclavi che si sono tenuti fino ad oggi (fino a 750 anni fa il Papa, in quanto Vescovo di Roma, veniva eletto dal clero e dal popolo romano, senza bisogno dei cardinali che rappresentassero l'universalità della Chiesa). Tra le diverse curiosità, l'esperto ha ricordato che non è la prima volta che un Papa "codifica in anticipo" le proprie dimissioni: è accaduto anche a Pio XII che quando nel 1944 rischiava di essere deportato da Hitler aveva stabilito che in quel caso ad essere arrestato sarebbe stato un ex Papa e non il Papa. Pacelli non voleva trovarsi infatti ostaggio di un dittatore, come era capitato a Pio VII nel 1813, quando a Fontanbleau firmò sotto costrizione un Concordato da lui stesso poi abrogato in quanto "un atto di debolezza". Nel caso di Benedetto XVI ad essere codificata è una data e non una condizione.Piazzoni ha anche ricordato che i cardinali "ritardatari" sono ammessi al conclave anche dopo l'inizio dei lavori. "Sono ammessi i ritardatari se arrivano a conclave iniziato ma non ancora terminato", ha detto Piazzoni citando la relativa norma contenuta nella Costituzione Apostolica 'Universi Dominici Gregis' tuttora in vigore.Non c'è nulla di deciso su un Motu Proprio che Benedetto XVI potrebbe pubblicare prima dell'inizio della Sede Vacante. In merito, il portavoce padre Federico Lombardi ha detto che "il Papa sta prendendo in considerazione la pubblicazione per precisare alcuni punti della Costituzione Apostolica sul Conclave". Ma, ha aggiunto, "non so se riterrà necessario e opportuno fare una precisazione sulla questione del tempo d'inizio del Conclave".