"Nella Chiesa ogni
responsabilità o autorità devono essere vissute come
servizio. Da qui, la nostra azione deve essere spogliata di
qualsiasi desiderio di guadagno personale o di promozione e
deve sempre cercare di condividere tutti i talenti ricevuti
da Dio, per orientarli, come buoni amministratori, allo scopo
per cui ci sono stati concessi, l'aiuto per i poveri". Lo
scrive papa Francesco nella lunga
Lettera al ministro generale dell'ordine
dei Trinitari, nella ricorrenza dell'ottavo centenario della morte
del fondatore, san Juan de Mata.I poveri, ha aggiunto papa Francesco, ci sono anche oggi e
"sono molti. Li vediamo ogni giorno e non possiamo girare al
largo, accontentandoci di una buona parola. Cristo non l'ha
fatto". Il Messaggio si chiude con una richiesta, quella di
"pregare per il Papa: "Mi piace pensare che voi, nella
preghiera, mettiate il Vescovo di Roma assieme ai poveri,
pperché questo mi ricorda che non posso dimenticarmi di loro,
come non li dimenticò Gesù, che li teneva nel profondo del
suo Cuore, inviato a portare loro una buona notizia e che,
per mezzo della sua povertà, ha arricchito tutti noi".