sabato 16 novembre 2013
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«Ri​prendere con rinnovato ardore, impulso e creatività la missione continentale lanciata con la V Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano ad Aparecida nel 2007 alla luce del pontificato di papa Francesco e sotto l’intercessione della Madre Celeste dei popoli del Nuovo Mondo». È questo lo scopo del Pellegrinaggio-Incontro che si terrà da oggi al 19 novembre nel celebre Santuario mariano messicano sul tema «Nostra Signora di Guadalupe, Stella della nuova evangelizzazione nel Continente americano». Lo spiega ad Avvenire Guzman Carriquiry, segretario della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal), l’organismo vaticano che, in collaborazione con i Cavalieri di Colombo e il Santuario, ha promosso l’importante evento ecclesiale. Una iniziativa che si inserisce in un percorso iniziato nel dicembre 2011 con la Messa in San Pietro presieduta da Benedetto XVI per il bicentenario dell’indipendenza dei Paesi latinoamericani e proseguita alla fine del 2012 con il Congresso internazionale Ecclesia in America.Professor Carriquiry, l’appuntamento dei prossimi giorni era stato già fissato un anno fa. Ma nel frattempo sul soglio di Pietro è salito il primo Papa latinoamericano…Già Benedetto XVI si era speso in prima persona per le iniziative della Cal, celebrando la Messa nel 2010 e poi - con un suo raro gesto - scendendo in Basilica per salutare i partecipanti al Congresso dello scorso anno. Ma è evidente che l’arrivo di papa Francesco - che fin dall’inizio ci ha manifestato tutto il suo sostegno e la sua benedizione - ha impresso ancora più vigore alla nostra iniziativa. Suscitando anche una maggiore e più qualificata partecipazione. Al Pellegrinaggio-Incontro di Guadalupe parteciperanno infatti nove cardinali e una ottantina di vescovi, e sarà l’evento ecclesiale più importante in America latina durante l’Anno della fede.Il Papa parteciperà in qualche maniera all’evento?In due modi significativi. Al cardinale Marc Ouellet, presidente della Cal, ha consegnato una rosa d’oro da portare come suo dono all’immagine sacra di Guadalupe. E sappiamo anche che il Papa ha elaborato un video messaggio di una quindicina di minuti per inaugurare l’incontro. Il testo è sotto embargo fino alla mattina del 16 (oggi, per chi legge, ndr). Posso solo anticipare che le sue prime parole sono "las ganas que tendria yo…", "la voglia che avrei di essere con voi…".Nell’Incontro, attraverso quattordici gruppi di lavoro, verranno affrontate e studiate le sfide ecclesiali e sociali che il Continente americano si trova ad affrontare…Infatti. Si tratterà di avvicinare tutte le realtà del Continente americano nello scambio tra le diverse Chiese per concludere con tutta una serie di proposte e raccomandazioni concrete. In questi ambiti i partecipanti dovranno certamente porsi le stesse domande inquietanti che papa Francesco ha posto all’episcopato brasiliano durante la Gmg di Rio de Janeiro sul mistero di tanta gente che si allontana dalla Chiesa. Il Papa ha chiesto, ci ha chiesto, di fare una approfondita riflessione sul perché ciò avviene. E questo è un grande punto di domanda per il nostro Continente, dove vive più della metà di tutti i cattolici del pianeta: il grande patrimonio di fede come viene custodito, come viene riproposto, come viene comunicato, quanto si rischia di disperderlo o impoverirlo? Da qui il bisogno di un salto di qualità nella fede dei nostri popoli, e l’importanza - spesso sottolineata da papa Francesco - di avere itinerari molto solidi di formazione a tutti i livelli. Tenendo sempre presente il ricco deposito di pietà popolare che questo pontificato sta valorizzando.Il tema della teologia della liberazione (Tdl) è ancora un tema di attualità in America Latina?Nel documento finale di Aparecida del 2007 il termine non compare. I vescovo non hanno avuto bisogno di dare seguito alle polemiche attorno alla Tdl. D’altronde il meglio della Tdl - l’amore preferenziale per i poveri, la denuncia del peccato che si condensa in strutture di ingiustizia e violenza, il senso delle liberazione molto legata alla redenzione di Cristo - è stato naturalmente assimilato nelle riflessioni dei vescovi senza che ci fosse bisogno di tematizzarla. Mentre tutto il peggio della Tdl, l’«ideologizzazione della fede» con categorie marxiste come ha detto il Papa, già era scaduto con il discernimento fatto con le due istruzioni della Congregazione per la dottrina della fede, con la terza Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano di Puebla del 1979 e con la caduta del Muro di Berlino.Il Papa ha già ricevuto un gran numero di capi di stato latinoamericani. Vede già dei frutti di questi incontri?Ancora è preso per dirlo. Ma ci sono segni molti indicativi. In diversi Paesi non si vivono più le tensioni tra Stato e Chiesa che si registravano fino a non molto tempo fa. E forse, dico forse perché è una deduzione, la stessa iniziativa molto coraggiosa del presidente ecuadoregno Rafael Correa - quella di minacciare le dimissioni nel caso che questi promuovesse in Parlamento la liberalizzazione dell’aborto - può essere il frutto del dialogo del Papa con i governanti. Un dialogo che fugge ogni dialettica politica, ma vuole essere squisitamente personale toccando con delicatezza anche questioni di fede. A questo proposito segnalerei anche la notizia - degli ultimi giorni - che la presidente Cristina Fernandez de Kirchner avrebbe chiesto alla sua maggioranza parlamentare di accogliere favorevolmente le proposte della Conferenza episcopale argentina relative ai temi "eticamente sensibili" nella stesura del nuovo Codice Civile in discussione.
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