Il cardinale Gualtiero Bassetti - Ansa
Il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, è in terapia intensiva nell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia. Contagiato dal coronavirus, il porporato che ha 78 anni è ricoverato da sabato nella struttura di medicina d’urgenza Covid 1 del nosocomio. Il trasferimento in terapia intensiva è stato disposto dai sanitari durante la notte, dopo una variazione dei parametri vitali. Si trova «in cura nella Terapia Intensiva 2 dove proseguono le terapie del caso», rende noto la Cei in un comunicato. Nella stessa nota si spiega che il cardinale, originario di Marradi, «è vigile e collaborante». E si annuncia che i sanitari dell’Azienda ospedaliera di Perugia emetteranno nel corso della giornata il bollettino medico per un ulteriore approfondimento sulle condizioni di salute dell’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve.
Nella sessione straordinaria del Consiglio episcopale permanente della Cei che si è riunito oggi in videoconferenza e che è dedicato all’analisi sull’evoluzione della pandemia in Italia, i presuli accompagnano «con vicinanza, affetto e preghiera il cardinale», spiega la Cei. E aggiunge: «I vescovi assicurano il sostegno per lui e per tutti gli ammalati e ringraziano i medici, gli operatori sanitari e quanti si prendono cura dei sofferenti. Il conforto e la presenza dello Spirito Santo sostengano quanti oggi sono duramente provati dalla malattia. Il Signore Risorto non farà mancare la sua rassicurante presenza».
I vescovi umbri, attraverso il presidente della Conferenza episcopale umbra, Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, lanciano «una intensa catena di preghiera per chiedere il conforto e l'assistenza divina» per Bassetti «invocando l’intercessione di santa Teresa di Gesù Bambino, particolarmente cara al cardinale». La preghiera coinvolgerà tutte le comunità della regione. «La preghiera – afferma una nota della Ceu – raggiunga anche tutti i malati, le loro famiglie e gli operatori sanitari e chieda che la situazione difficile che stiamo affrontando non esasperi gli animi e generi manifestazioni violente di protesta, salvaguardi il lavoro, garanzia necessaria per la vita delle famiglie, e susciti cammini di solidarietà, di giustizia e di pacificazione».
L’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve annuncia un momento di preghiera straordinario alle 17.30 di questo pomeriggio nella Cattedrale di Perugia. La preghiera si terrà di fronte all’immagine della Madonna delle Grazie, cara ai perugini, davanti alla quale il cardinale Bassetti aveva invocato l’intercessione della Madre di Dio per la fine della pandemia lo scorso aprile. Durante l’appuntamento guidato dai canonici della Cattedrale sarà recita della Novena alla Vergine scritta e recitata dallo stesso cardinale durante la prima fase acuta della pandemia. Nel rispetto delle limitazioni anti-Covid i fedeli potranno partecipare alla preghiera che sarà proposta in streaming anche sui canali social del settimanale diocesano "La Voce" www.youtube.com/lavocepg e www.facebook.com/LaVoceSettimanaleUmbria. «L’intera comunità diocesana vive con apprensione questo momento di prova per il suo pastore Gualtiero – evidenzia il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, Marco Salvi, anche lui risultato positivo al Covid e in quarantena –. È commovente apprendere che in tante comunità parrocchiali, famiglie religiose e di vita contemplativa, associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali laicali si elevano preghiere al Signore per una pronta guarigione del nostro cardinale, ricordando anche tutti coloro che sono a lui accomunati da questa malattia e quanti si prendono cura di loro».
Nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro – che Bassetti ha guidato per oltre 10 anni – l’arcivescovo Riccardo Fontana ha celebrato una Messa per il presidente della Cei nel Duomo di Arezzo di fronte all'immagine miracolosa della Madonna del Conforto che è sempre rimasta nel cuore del porporato. A Firenze, domani 4 novembre, nella Basilica di Santa Croce, durante la Messa per l’anniversario dell’alluvione del 1966 – promossa dall’associazione Firenze Promuove assieme alla presidenza del Consiglio Comunale alla presenza delle massime autorità cittadine e regionali – si pregherà in maniera speciale per il cardinale Bassetti che a Firenze, sua città d’adozione, rimane per tutti «don Gualtiero». «Siamo accanto al cardinale e a chi soffre con la preghiera e l’affetto», fa sapere la comunità del Sacro Convento di Assisi. Vicinanza è stata espressa da molte diocesi fra cui quella di Alife-Caiazzo e quella di Nocera Inferiore-Sarno che, per mezzo del vescovo Giuseppe Giudice, «assicura incessanti preghiere per la salute del presidente della Cei» affidandolo a Maria salus infirmorum.
Bassetti era risultato positivo al tampone Covid mercoledì scorso dopo avere avuto alcune linee di febbre. Aveva trascorso le successive giornate nel suo appartamento all’interno del palazzo arcivescovile del capoluogo umbro. Sabato scoro era stato trasferito nel locale presidio ospedaliero. L’intento era «verificare e monitorare le sue condizioni di salute» con anche «accertamenti strumentali». Nei giorni scorsi il presidente della Cei aveva ricevuto le telefonate di papa Francesco e del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Numerosissimi i messaggi di affetto e vicinanza che ha ricevuto dall’Italia e anche dall’estero. La segretaria generale Cnal (Consulta nazionale delle aggregazioni laicali), Maddalena Pievaioli, lancia lo slogan «Eminenza siamo tutti con lei!» e fa sapere che «il laicato associato tutto si stringe con tanto affetto intorno al cardinale Bassetti in questo difficile momento e assicura preghiere al Padre della Misericordia» perché possa «superare il Covid con il suo ottimismo di sempre e la sua arguzia toscana». Il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez, sta mobilitando il movimento attraverso i canali telematici «chiedendo preghiere per il cardinale Bassetti che, ricoverato, ha bisogno di essere sostenuto spiritualmente da noi» e invita a coinvolgere anche sacerdoti e monasteri.
Il porporato ha inviato un messaggio al Consiglio permanente della Cei che ha scritto nei giorni scorsi. Il testo è stato letto dal vescovo di Fiesole, Mario Meini, vice-presidente della Cei, che ha tenuto la relazione introduttiva. «È un momento di dolore per tanti – fa sapere il cardinale presidente –. In questi mesi ho avuto modo di condividere la fatica e la stanchezza di un tempo inedito che sta interessando l’umanità intera. Eppure e nonostante tutto, continua a operare la bellezza del Mistero che si fa dono. Anche quando tutto sembra finito, c’è uno spiraglio di luce che continua a indicare il cammino. C’è una voce che interpella e si propone come via per evitare solitudine e disperazione. Stiamo vivendo un cammino sconosciuto per alcune generazioni: è occasione per sentirci ed essere fratelli e sorelle riconciliati nel Dio della vita».
L’arcivescovo Delpini in isolamento per il Covid: «buone» le sue condizioni
Continuano «a essere buone» e «senza sintomi particolari» le condizioni di salute dell’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, cha da venerdì scorso è risultato positivo al Covid. Il presule «prosegue il periodo di isolamento previsto dai protocolli», fa sapere una nota dell’arcidiocesi ambrosiana. E chiarisce che «Delpini vive questo momento in un clima di preghiera e con serenità, seppure con il dispiacere di non poter partecipare alle celebrazioni e agli impegni pubblici previsti». In particolare, l’arcivescovo non potrà presiedere la tradizionale Messa per la festa di San Carlo Borromeo, prevista per domani mercoledì alle 17.30 in Duomo. A presiedere la celebrazione eucaristica sarà il vescovo Giuseppe Merisi, emerito di Lodi e già ausiliare di Milano, che celebra anche i 25 anni di ordinazione episcopale, avvenuta il 4 novembre 1995.
A Delpini sono arrivate nei giorni scorsi diverse testimonianze di affetto e vicinanza: messaggi di persone singole - tra cui i vescovi della Lombardia e altri presuli, ma anche semplici fedeli - e di gruppi o associazioni, come l’Azione cattolica ambrosiana. «In questi giorni – afferma il vicario generale, il vescovo Franco Agnesi – anche noi vescovi ausiliari, vicari episcopali, responsabili di servizi e uffici diocesani, abbiamo cercato di esprimergli vicinanza e affetto; la stessa vicinanza affettuosa che molte persone incontrate nelle celebrazioni ci chiedono di comunicargli, insieme con il ricordo nella preghiera. Lo hanno sentito presente durante i mesi difficili del lockdown, e ora desiderano ricambiare. Dico "abbiamo cercato" perché l’arcivescovo accoglie i nostri sentimenti con sincera gentilezza ma gli interessa di più sapere come stanno i preti malati, le comunità che visitiamo e le persone che avrebbe dovuto incontrare. Così è fatto - e ne siamo grati - il nostro vescovo».