Il briefing sul Sinodo sui giovani (Siciliani)
Il tema degli abusi sessuali entra anche nel documento finale, dove “se ne parla in maniera esaustiva”. Lo ha confermato il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che è intervenuto al consueto briefing sull’andamento dei lavori sinodali. “Non basta condannare gli abusi, bisogna fare di tutto per prevenire e la Chiesa sta attuando tutti i mezzi per farlo”, ha sottolineato Bassetti annunciando che “durante l’Assemblea di novembre i Vescovi italiani si confronteranno su questo tema e discuteranno un documento che è in via di preparazione da parte di una della Commissioni”. Inoltre, ha aggiunto, “a febbraio tutti i Presidenti delle Conferenze episcopali saranno convocati dal Papa per dare conto di quanto si sta facendo”.
“Nei limiti del rispetto delle istituzioni”, occorre “chiarezza e una collaborazione piena con le autorità civili e giudiziarie”, ha ribadito il cardinale Bassetti che ha poi puntato l’attenzione sulla necessità di un “lavoro di prevenzione”. “Anche nella nuova Ratio dei seminari è precisato: bisogna valutare con tutti gli strumenti i candidati al sacerdozio e fare di tutto per prevenire, che è la cosa più importante”, ha affermato il presidente della Cei ripetendo che “con la massima discrezione, cercheremo di collaborare per tutto ciò che sarà possibile, purché non vada contro i doveri della coscienza”.
Quello degli abusi è “un flagello terribile di cui dobbiamo liberarci”, gli ha fatto eco il cardinale Arlindo Gomes Furtado, vescovo di Santiago de Cabo Verde, per il quale occorre “affrontare questa sfida, che è di tutta la società e non solo della Chiesa, con realismo, spirito aperto, in sintonia con scienziati ed esperti”.
“Sanare, migliorare e andare avanti: tutte le conferenze episcopali sono impegnate su questo tema, su come curare”, ha osservato da parte sua monsignor Hector Miguel Cabrejos Vidarte, arcivescovo di Trujillo e presidente della Conferenza episcopale del Perù, che ha definito gli scandali “un gravissimo dolore, qualcosa di terribile” pur ricordando, con un detto peruviano, che “non tutti i religiosi sono pedofili e non tutti i pedofili sono religiosi”.
“La Chiesa degli abusi non è la Chiesa di Cristo né quella in cui noi giovani crediamo”, ha tagliato corto Lucas Barboza Galhardo, rappresentante del Movimento di Schoenstatt. “La Chiesa che noi sentiamo e vogliamo condividere – ha concluso - è quella dell’allegria, dell’amore, del camminare insieme, della vicinanza”.