Anche quest’estate la spiaggia di Bibione (Venezia), sfidando la crisi, riuscirà a superare i sei milioni di presenze. Con le famiglie a garantire questo primato. Famiglie che, in gran numero, hanno respirato a due polmoni: l’aria salutare del litorale, ma anche quella spirituale, della misericordia. Il parroco don Andrea Vena, con i suoi collaboratori, e il vescovo di Concordia-Pordenone Giuseppe Pellegrini hanno trasformato una delle “capitali” italiane del benessere fisico (garantito anche dalla presenza delle terme) in cittadella giubilare con l’apertura della Porta Santa (dal 27 maggio al 7 ottobre) e avendo tra i momenti più solenni il Perdono d’Assisi, appuntamento particolarmente sentito in parrocchia, tanto da registrare un’enorme partecipazione ai momenti di preghiera e alle confessioni. Presupposti – questi ed altri – che hanno convinto la penitenzieria apostolica a concedere la “Perdonanza di Bibione” dall’1 al 16 agosto di ogni anno, con l’apertura della Porta Santa e l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni della confessione sacramentale, della comunione eucaristica e dell’orazione secondo le intenzioni del Papa. Indulgenza che nelle scorse settimane hanno ottenuto migliaia di fedeli, italiani e stranieri, in particolare da Germania, Austria e Paesi dell’Est Europa, che hanno visitato come pellegrini la chiesa parrocchiale di Bibione, dedicata a Santa Maria Assunta, e con devozione hanno partecipato ad una delle tante celebrazioni o hanno sostato in preghiera. Un’indulgenza di cui si sono potuti avvalere anche i bibionesi trattenuti a casa o in ospedale, ma che si sono uniti spiritualmen- te alle celebrazioni. «Come suggerito da papa Francesco era mio desiderio – spiega il vescovo Pellegrini – lasciare un’opera-segno di misericordia corporale, che bene viene rappresentata dall’apertura della nuova missione diocesana in Mozambico, avviata nel febbraio scorso, dopo quelle già presenti in Kenya ed Ecuador. Ma custodivo anche il sogno di lasciare un’opera spirituale che restasse come segno di questo Giubileo: ed ecco l’idea, che ora è diventata realtà, di istituire una Festa annuale del Perdono lì dove si trova normalmente un’alta concentrazione di persone, Bibione appunto ». Questa estate ne è stata una felice riprova: la chiesa stessa di Bibione è diventata un confessionale. Solo nella veglia del Perdono di Assisi si sono presentati in 500 a pregare, riflettere, avvicinarsi al sacramento della Riconciliazione. Ben dieci i preti che hanno assicurato il sacramento della Confessione, non solo in lingua italiana, ma anche tedesca, polacca, slovacca. C’è dunque un contesto già consolidato che bene potrà rispondere a questa “intuizione giubilare”. Basti pensare che il giorno dell’Assunta hanno partecipato alle Messe circa 4mila fedeli al mattino e 4mila alla Messa internazionale della sera con il vescovo, con la processione-fiaccolata verso il mare mentre il Luna Park e i locali pubblici spengono le musica in segno di rispetto. La chiesa di Bibione, particolarmente accogliente, si trova al centro di un parco a poche centinaia di metri dalla spiaggia e i villeggianti hanno imparato a frequentarla per una sosta ristoratrice, in qualsiasi ora della giornata. Bibione rappresenta insomma una sorta di “cortile dei gentili” dove, pur nella diversità delle provenienze e di fedi, la città è capace di parlare a tutti. Bibione, fa l’altro, è tappa consueta dei gruppi di pellegrini da Slovacchia, Polonia e altri Paesi durante il rientro dai loro viaggi a San Giovanni Rotondo, Roma o Lourdes: celebrano al mattino in chiesa, vanno al mare e alla sera ripartono verso casa, certi di trovare in parrocchia disponibilità di accoglienza e di servizio.