giovedì 20 maggio 2010
Prove d’intesa tra la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica. Kasper: il Papa è disponibile. Hilarion possibilista, ma «resta il nodo ucraino». Auspici e problemi esposti nella conferenza stampa congiunta del metropolita di Volokolamsk e del presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani.
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C’>è ancora «la situazione in Ucraina» di traverso. Ma è sempre «forte» il desiderio «che si possa arrivare a un incontro» e «non solo tra un Papa e un Patriarca ortodosso russo, ma tra questo Patriarca e questo Papa». Ad affermarlo è stato ieri mattina il metropolita Hilarion Alfeev di Volokolamsk, capo del dipartimento delle Relazioni Estere del Patriarcato di Mosca, nel corso di una conferenza stampa tenuta presso il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani insieme al presidente del dicastero vaticano, il cardinale Walter Kasper. Secondo Hilarion, l’impedimento maggiore all’incontro è appunto tuttora costituito dalla «situazione in Ucraina», oltre al fatto che tra Santa Sede e Patriarcato dovrà anche essere trovato anche un «accordo su alcune posizioni fondamentali». «Adesso – ha affermato Hilarion – questo è possibile», anche se «al momento» ogni previsione sui tempi del chiarimento «non è possibile».Per il metropolita, l’incontro tra il Papa e il Patriarca dovrebbe essere un incontro storico, non solo perché il primo, ma, anche, perché sarebbe «un segno della decisione di entrambe la Chiese di andare avanti nei rapporti reciproci». L’augurio, per questo, è che sia «un incontro ben preparato», perché «non è importante il fatto in sé, ma il risultato». Il Papa, da parte sua «è pienamente disponibile – ha detto Kasper – ad andare a questo incontro». Infatti, ha detto il porporato, «pensiamo che una simile iniziativa sarebbe molto importante, perché può aiutare a superare i problemi che esistono ancora tra le due Chiese come la situazione dell’Ucraina occidentale».Il riferimento, sia di Hilarion che di Kasper, è all’annosa diatriba sulla restituzione degli edifici trasmessi coattivamente nel 1946 alla Chiesa Ortodossa quando la Chiesa cattolica greco-bizantina Uniate fu abolita da Stalin. Un superamento di tale situazione di conflitto, che ormai va avanti da quasi vent’anni, per Kasper, «può essere una testimonianza ad un mondo secolarizzato, perché può mostrare che i capi delle due Chiese sono nella stessa posizione sugli stessi problemi morali».A conferma di questo, secondo Hilarion, a migliorare la nuova atmosfera che si respira oggi tra le due Chiese, «ha contribuito il fatto che i tempi stanno cambiando e con i tempi cambiano anche le persone». A questo proposito infatti «è stata accolta in maniera molto positiva l’elezione di Benedetto XVI. Le sue posizione sulle questioni morali sono molto ben accette dalla Chiesa ortodossa russa. Noi sosteniamo il suo impegno per promuovere i tradizionali valori cristiani».«Speriamo – ha poi concluso Kasper – che questo incontro non sia escatologico ma avvenga in questo tempo. Però non dobbiamo farci illusioni. Rispettiamo la posizione dei russi. Non possiamo fare altrimenti. Ma lavoriamo perché ciò avvenga il più presto possibile».
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