Ansa
Bene l'italia per quanto riguarda la campagna vaccinale. «Bisogna proseguire su questa strada che ci consente innanzitutto di salvare tante vite umane, specialmente tra le persone più fragili». «Segnali incoraggianti» anche sul piano economico. Ma occorre «consolidare la ripresa oltre la fase contingente, sempre nella salvaguardia dei diritti dei lavoratori. E naturalmente è necessario declinare la crescita economica - che non è un valore assoluto - «secondo criteri di sostenibilità sociale e ambientale». Soprattutto necessita fare in modo che che «i benefici della crescita economica siano distribuiti in modo da ridurre – e non accrescere – le disuguaglianze che si sono approfondite a causa della pandemia». Così come «non va perduta l’occasione storica di attribuire al nuovo assegno unico per i figli una dotazione finanziaria adeguata al compito strategico che questa misura è chiamata a svolgere. Per scaldarsi dal freddo dell’inverno demografico, infatti, serve un modello di sviluppo chiaro nei principi e negli indirizzi di fondo che sappia non solo farsi carico, ma armonizzare in un quadro organico le varie stagioni della vita».
Così si è espresso il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell'introduzione ai lavori del Consiglio permanente, che si è aperto oggi, lunedì 27 settembre a Roma.
Numerosi i temi toccati dal porporato nelle quattro cartelle del suo discorso. Dall'Afghanistan al cammino sinodale della Chiesa italiana, alla salute del Papa («lo abbiamo visto perfettamente ristabilito – Egli stesso l’ha confermato – dopo l’intervento subito il 4 luglio scorso»), dalla riunione dei vescovi europei, con gli auguri al nuovo presidente del Ccee (Il Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa) monsignor Gintaras Linas Grusas al referendum per depenalizzare l'omicidio del consenziente. In sostanza un giro a 360 gradi sulle questioni del momento, che fa dire a Bassetti la volontà della Chiesa in Italia di «avviare processi di rinnovamento e disegnare orizzonti di speranza in un tempo ancora intriso d’incertezza e paura».
Lo sguardo alla situazione sociale e civile del Paese occupa uno spazio importante nell'introduzione. Oltre a quanto già riferito, il cardinale Bassetti sottolinea: «Le ferite causate dalla pandemia nel tessuto economico-sociale del Paese sono ancora profonde. Basti pensare che rispetto a due anni fa, nonostante il recupero degli ultimi mesi, mancano all’appello ancora migliaia di posti di lavoro. Il nuovo Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale conferma che quasi uno su tre dei nuovi poveri del 2020 si è rivolto ai Centri Caritas anche nel corso del 2021». Questa rilevazione, prosegue il presidente della Cei, ha un significato «ambivalente: da una parte, può essere indice dei primi effetti positivi della ripresa; dall’altra, mostra che ancora non si è tornati ai livelli pre-crisi in cui la povertà era, comunque, un’emergenza sociale». Di qui il suo appello a cogliere questa ripartenza dell'Italia come un'occasione per per ridurre – e non accrescere – le disuguaglianze e per fare fronte all'inverno demografico.
Significativa anche la sottolineatura sul referendum per depenalizzare l'omicidio del consenziente. «Autorevoli giuristi hanno messo in evidenza serie problematiche di compatibilità costituzionale nel quesito per il quale sono state raccolte le firme e nelle conseguenze che un’eventuale abrogazione determinerebbe nell’ordinamento. Senza voler entrare nelle importanti questioni giuridiche implicate, è necessario ribadire che non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire, ma il prevalere di una concezione antropologica e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali. C’è una contraddizione stridente - fa notare il cardinale - tra la mobilitazione solidale, che ha visto un Paese intero attivarsi contro un virus portatore di morte, e un’iniziativa che, a prescindere dalle intenzioni dei singoli firmatari della richiesta referendaria, propone una soluzione che rappresenta una sconfitta dell’umano. Chi soffre va accompagnato e aiutato a ritrovare ragioni di vita; occorre chiedere l’applicazione della legge sulle cure palliative e la terapia del dolore».
La questione Afghanistan, afferma poi il presidente della Cei, «benché sia già scomparsa dalle prime pagine dei mass media, non può essere dimenticata». La situazione è frutto di «scelte che non hanno portato non hanno portato una pace e uno sviluppo stabili e duraturi, mentre la popolazione soffre pesanti forme di violenza, vendette e violazione dei diritti umani fondamentali, che hanno per vittime in particolare le donne e i minori». Bassetti ribadisce «l’appello alla Comunità internazionale perché si faccia garante della pace e della dignità umana. A chi detiene il potere oggi a Kabul chiediamo senso di responsabilità, rispetto della persona umana e impegno a garantire l’accesso degli aiuti umanitari necessari a soccorrere la popolazione bisognosa». E rivolge «un pensiero fraterno alle comunità cristiane dell’area, assicurando la sollecitudine della Chiesa che è in Italia a partecipare ai programmi di sostegno in loco e di eventuale accoglienza dei profughi in accordo con le Istituzioni nazionali».
Ricordando quindi il ventennale dell'attentato alle Torri Gemelle, il porporato ricorda che oggi più che mai «il nostro mondo ha bisogno di dialogo, di rispetto, di reciproca accoglienza delle diversità che possono arricchire l’intera famiglia umana. In tal senso il bacino del Mediterraneo può assumere un ruolo concreto e al contempo simbolico di avvicinamento e di reciproco supporto tra l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente, per una pace che torni a germinare a partire da quella che per secoli ha costituito “la culla dell’umanità”. Le prospettive aperte dal Comitato che sta preparando l’Incontro del Mediterraneo in programma a Firenze nei primi mesi del 2022 vanno proprio in questa direzione», ha notato Bassetti.
Il quale infine si è soffermato sul cammino sinodale. La scelta di questa dizione, ha spiegato, «da un punto di vista linguistico, potrebbe suonare ridondante, ma rappresenta bene gli obiettivi e lo stile del percorso. La parola Cammino rimanda alla dimensione pellegrinante della Chiesa nella storia. È la «Chiesa in uscita», cui ci richiama Papa Francesco. Un pellegrinaggio, dunque, che trova il culmine nella liturgia e da lì riparte continuamente. E poi c’è la dimensione sinodale, che significa vivere insieme, come stile, forma e coralità di ogni soggetto ecclesiale. Con pazienza e, soprattutto, con umiltà! È qui che noi desideriamo collocarci e il Papa c’incoraggia in questo, chiedendo il coinvolgimento di ciascuno».