Il cardinale Bassetti con il vescovo di Arezzo Fontana (Foto Daiano Cristini)
La campagna elettorale: abbassare i toni
Guardando alla campagna elettorale verso il voto del 4 marzo, il cardinale Bassetti chiede di «abbassare i toni» e di «stare accanto alla povera gente che va ascoltata». Poi ribadisce: «Non sono ammesse promesse elettorali che sappiamo fin dall’inizio che non saranno mantenute. Perché tutti riusciamo a fare due conti e siamo in grado di comprendere quando le promesse sono irrealizzabili». Quindi il richiamo a governare e amministrare l’Italia con «lo stile del buon padre di famiglia» visto che «c’è bisogno più che mai di lavoro» e il Paese «va rammendato».
Anche il “caso” Macerata con il delitto di Pamela di cui sono accusati quattro nigeriani è commentato dal cardinale. «I fatti non vanno strumentalizzati – ammonisce Bassetti –. I media sono chiamati a pacificare gli animi, non a esasperarli. Si deve unire nella verità e ripeto nella verità. Mai dividere perché proprio la parola “diavolo” ha in sé il riferimento alla divisione».
Il Papa emerito e quella partitura...
Questi sono anche i giorni in cui ricorrono i cinque anni dalla “conclusione” del ministero petrino di Benedetto XVI. E, mentre si torna a parlare delle condizioni di salute del Papa emerito, il cardinale Bassetti definisce la rinuncia «il gesto più coraggioso che un Pontefice possa compiere» e che è stato fatto «in piena onestà e libertà». Il presidente della Cei racconta di essere andato a trovare Ratzinger più volte nel monastero “Mater Ecclesiae” dove si è ritirato all’interno delle mura vaticane. «È sempre un piacere incontrarlo – sottolinea l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve –. Il Papa emerito mette a fuoco benissimo ogni tema. E, quando gli cito Perugia, la lega a Leone XIII, il Papa della “Rerum novarum” che è stato proprio pastore a Perugia». Poi riferisce un aneddoto. «Conoscendo la sua passione per la musica – dice Bassetti – gli ho regalato gli inni musicati di san Costanzo e sant’Ercolano. Ebbene, mi è stato riferito che Benedetto XVI si è messo al pianoforte in prima persona per suonarli, tanto era incuriosito dalle partiture».
Ad Arezzo un ritorno a casa
Per Bassetti la giornata di oggi ad Arezzo è come un ritorno a casa. Piena la Cattedrale. Prima e dopo la Messa strette di mano e parole di affetto a tanta gente della diocesi che ha voluto “riabbracciare” il vescovo creato cardinale e poi diventato presidente della Cei e si è ritrovata ai piedi della sacra immagine mariana che il 15 febbraio 1796 si illuminò miracolosamente liberando la città dal terremoto. A invitare il porporato l’arcivescovo Riccardo Fontana che ha voluto proprio Bassetti ad inaugurare il Sinodo diocesano i cui lavori cominceranno l’8 aprile. Alla celebrazione del mattino presenti i 470 sinodali.
Nell’omelia Bassetti descrive anche il giusto approccio alla devozione mariana. Guai se è fine a se stessa. «Maria ci indica Gesù», afferma con forza il cardinale. E aggiunge: «La Vergine ci spinge ad ascoltare il Signore. Come disse ai servi nelle Nozze di Cana, così ripete a noi: fate quello che vi dirà. Non lasciamo cadere nel vuoto nessuna delle sue parole: ascoltiamolo. Non preoccupiamoci di altro». Quindi il richiamo. «Nella vita familiare e personale, in quella privata o pubblica, nel lavoro e nel riposo, sempre “fate” quello vi dirà».
L'arcivescovo Fontana: le tre virtù della Madonna
Nell’Eucaristia del pomeriggio è l’arcivescovo Fontana a mettere il Sinodo diocesano sotto la protezione della Madre di Dio. Nell’omelia il presule indica tre virtù della Madonna: la «fede», la «perseveranza» e la «ragionevolezza di capire le logiche di Dio». Quindi afferma: «Maria che è la prima cristiana ci aiuta e mai ci abbandona». Perciò «non possiamo avere paura del nuovo». Neppure dei migranti che «sono un dono: sosteniamo la loro integrazione e non contestiamo la loro presenza».