La Gmg è la risposta «creativa e non distruttiva» alla crisi che il mondo vive «anche con accenti gravi». Il cardinale Angelo Bagnasco (nella fotina) ne è convinto: dalle difficoltà, pur pesantissime, che attanagliano Paesi come l’Italia e la Spagna, non si esce «solo con buone leggi o buone burocrazie», ma, poiché la crisi ha un’origine spirituale, occorre ritrovare le «capacità interiori» di cui sono portatori i giovani. E la Gmg prova che «la Chiesa ha fiducia in loro». Il presidente della Cei a Madrid, inaugurando la mostra "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" ha rilanciato la Giornata come ricetta contro il «disastro antropologico», rilevando che «migliaia di ragazzi italiani e 110 vescovi con loro nella capitale spagnola sono il segno che la Chiesa italiana è vicina, sta con i giovani, e che i giovani lo capiscono». L’arcivescovo di Genova ha insistito a lungo sul ruolo di rinnovamento che la storia assegna alle giovani generazioni: «C’è un gran bisogno in questo momento di verificare che la stragrande maggioranza dei giovani anela a cose grandi e pulite; in questa fase difficile abbiamo bisogno di sentire che sono tanti, la maggioranza».Un giudizio implicito sugli indignados: condivisione per il disagio che esprimono ma non per la rottamazione che invocano. Bagnasco non li ha citati direttamente ma ha osservato che «la situazione economica è precaria a livello mondiale e tuttavia non si può risolverla solo attraverso provvedimenti economici o occupazionali, perché la crisi riguarda anche il mondo spirituale e culturale e quanto più le giovani generazioni affronteranno la situazione con un cuore positivo e colmo di Dio tanto più si potranno affrontare anche le altre questioni». Quindi, più chiaramente, ha auspicato «che Madrid incoraggi a superare in modo creativo e non distruttivo le difficoltà che si pongono nel mondo di oggi, anche con accenti gravi», ribadendo che questo sforzo deve portare a «superare il disastro antropologico del nostro tempo senza scadere nelle lamentazioni polemiche, ma seguendo Cristo in modo positivo» e che contro la crisi «non bastano buone leggi o buone burocrazie ma occorrono capacità interiori». In un successivo intervento ha ulteriormente ridimensionato il ruolo dei politici, ricordando che quando la Chiesa invoca una nuova generazione di laici impegnati nella vita pubblica «pensa a cristiani formati sulla dottrina sociale della Chiesa, che conducano una buona vita cristiana e siano disponibili a partecipare alla vita pubblica la quale non si limita alla attività politica, per quanto quest’ultima continui a essere la forma più alta di carità».Bagnasco è tornato quindi a dichiarare tutta la «fiducia che la Chiesa ha nel mondo dei giovani» e a chiarire il messaggio che la Chiesa manda al mondo con iniziative come la Gmg: «Che bisogna aver fiducia nei giovani perché sanno esprimere passione per la vita e per le cose alte e belle e questa loro forza è l’impronta del Signore», ha detto il presidente della conferenza episcopale italiana, definendo la Gmg non un momento dell’orgoglio cattolico ma «la festa della gioia» e, ha aggiunto, «quando c’è la gioia c’è la voglia di non nascondersi». Un’ultima chiosa sulle polemiche relative ai costi della Gmg, che in Spagna alcuni considerano eccessivi in un momento di difficoltà economica: «Non conosco i numeri – ha replicato – ma osservo che i pellegrini ci mettono soldi loro e che una manifestazione come questa costituisce una ricchezza morale e spirituale non da poco per il popolo che la ospita».