"Essere fieri dei valori della cultura italiana che rappresentano un patrimonio da custodire e tramandare": è l'invito che l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha rivolto agli imprenditori e dirigenti presenti al convegno "Una coscienza imprenditoriale, forte nei valori, per sapere prevenire e superare la crisi" organizzato dall'Ucid e dal Centro Cardinale Giuseppe Siri nell'ambito delle "Giornate in memoria del cardinale Giuseppe Siri".Ricordando le celebrazioni dei 150 anni dell'unità d'Italia, il cardinale ha detto: "La nostra cultura italiana, il nostro sentire, l'ethos profondo del nostro popolo" sono "valori fondamentali che costituiscono l'anima della Nazione, che viene prima dello Stato, e quindi sono la struttura portante dello Stato".Tali valori, ha aggiunto "fanno dell'Italia e del nostro Paese, per certi aspetti, un Paese all'avanguardia". "Dobbiamo essere umilmente fieri e consapevoli di questo - ha proseguito - per non perdere e custodire questo patrimonio di idealità, di valori spirituali, morali, culturali, e quindi sociali, che veramente costituiscono il Dna profondo del nostro sentire e del nostro essere". Per questo "possiamo e dobbiamo trasmettere questo patrimonio presentarlo con gioia e con convinzione a tutti perché il bene comune, sappiamo che fa bene a tutti, e non è di nessuno in modo esclusivo"."Abbiamo davanti uno spaccato di quello che è veramente l'Italia, il nostro Paese" ha detto il porporato rivolgendosi agli imprenditori presenti che hanno saputo coniugare profitto dell'azienda con il bene comune. "Una realtà - ha aggiunto - che non va sui giornali, non è sotto i riflettori, che produce nel segno della normalità, del buon senso, dello 'stare sul pezzò giorno dopo giorno, con fedeltà, con passione, con sacrificio, con convinzione. Questa - ha ribadito - è l'animo profondo ed è lo zoccolo duro del nostro Paese".