mercoledì 26 ottobre 2011
 Quasi una Gmg fuori stagione: i giovani umbri si ritroveranno ad Assisi domani sera per una veglia di preghiera sul tema "I have a dream; Radicati in Cristo, operatori di pace".
COMMENTA E CONDIVIDI
È quasi una Gmg fuori stagione quella che si apprestano a vivere i giovani dell’Umbria oggi e domani. Ma questa volta Benedetto XVI non arriverà da solo, bensì insieme ai leader religiosi. La pastorale giovanile regionale non ha voluto mancare l’appuntamento facendolo diventare occasione di incontro per i ragazzi che sono stati a Madrid ma anche per tutti quelli che non hanno potuto vivere in prima persona l’esperienza spagnola. I giovani umbri si ritroveranno ad Assisi già domani sera per una veglia di preghiera sul tema I have a dream; Radicati in Cristo, operatori di pace. Il tema del sogno è stato indicato dai vescovi della regione ed è tratto «Dalla vita seconda di san Francesco di fra’ Tommaso da Celano». Ai ragazzi verrà presentata la stessa domanda che Francesco fece al Signore nel dialogo avuto nella notte del sogno presso la chiesa di san Sabino a Spoleto: «Cosa vuoi che io faccia?». «Il sogno di pace – spiega Michele Ceccagnoli, delegato laico per la pastorale giovanile dell’Umbria – richiama chiaramente le parole di Martin Luther King. L’obiettivo è quello di invitare i giovani a guardare in alto, a prefissarsi delle mete ambiziose e a non restare "a terra", incapaci di spiccare il volo».Questa lettura è ribadita anche da Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e delegato Ceu per i giovani: «Spesso le domande dei giovani sul significato della vita vengono ridicolizzate dalla società che le bolla come prive di fondamento scientifico; le lotte interiori per scoprire il bene vengono rigettate in nome della sanità mentale e del diritto di ciascuno a vivere a modo suo; l’eccitazione della scoperta del bello viene sostituita con il cinismo critico e il fascino dello scandalo e della violenza. I giovani aspirano a trasfigurare il mondo e la società, mentre la cultura prevalente, per tenerli buoni, propone loro la sicurezza derivante dal consumismo, la magniloquenza rispettosa delle differenze o la distruzione anarchica; i giovani vogliono sentirsi desiderati, vogliono lasciare un segno e trovare il loro posto nel mondo "vero’’, mentre il sistema offre loro programmi prefabbricati».Di qui la sfida a invertire la rotta. «Vorremmo far sognare ai nostri ragazzi un futuro vivibile e un mondo diverso – riprende Ceccagnoli – proprio a partire dal dialogo e dall’incontro tra le fedi e le culture. L’esempio di san Francesco, che ha sognato grande e sognato tanto, è estremamente attuale e affascinante». «Con l’incontro dei giovani ad Assisi – ha scritto il vescovo di Terni-Narni-Amelia, Vincenzo Paglia, presidente della Conferenza episcopale umbra– vogliamo rivivere una piccola Gmg, una Gmg umbra, che unisce Madrid ad Assisi. I giovani si ritroveranno per una riflessione e preghiera facendosi pellegrini accanto al Papa, ai leader religiosi e ai cercatori di verità, che parteciperanno all’incontro interreligioso nel XXV anniversario dello storico incontro di preghiera per la pace nel mondo voluto dal beato Giovanni Paolo II. Sulle orme di san Francesco, tra canti e preghiere parteciperanno al cammino dalla Cattedrale di San Rufino alla Basilica di San Francesco per ascoltare le parole di Benedetto XVI».Per le diocesi umbre l’incontro sarà anche l’occasione di comprendere le aspettative dei «suoi» giovani come puntualizza don Marcello Cruciani, responsabile del Servizio regionale di pastorale giovanile della Ceu. «La Chiesa umbra, memore del sogno di san Francesco, vuole affiancarsi ai giovani per orientarli nelle difficili scelte che dovranno fare: la scelta di "stare" con Dio, la scelta della scuola e dell’università, del lavoro, della famiglia e della vita consacrata. I vescovi, e noi sacerdoti con loro, vogliono camminare insieme con i ragazzi nella strada che li porterà a scoprire la loro vocazione. Vocazione che, accanto all’imprescindibile dimensione spirituale, deve avere anche un risvolto concreto, di impegno sociale, nella nostra regione». In questa direzione la pastorale ordinaria sarà lo spazio per concretizzare l’esperienza di Assisi. «All’incontro – conclude Ceccagnoli – ci saranno ragazzi di diverse diocesi che intrecceranno contatti per iniziare o continuare a lavorare insieme. Soprattutto oggi è quanto mai importante non chiudersi nei propri confini e il Papa, con questa visita, ce ne offre un chiaro esempio. Un altro luogo strategico sarà l’oratorio che stiamo ripensando come "territorio" capace di mettere insieme diverse esperienze di fede e volontariato e non solo per i giovani ma anche per le famiglie». Da Assisi agli oratori, l’Umbria si appresta così a diventare un grande laboratorio di dialogo e di pace. E la presenza dei giovani è già un segno di speranza.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: