mercoledì 4 marzo 2015

Cattolici e protestanti lunedì 9 marzo in Senato firmeranno un documento che impegna a promuove iniziative in campo educativo e pastorale. Decine le adesioni delle chiese cristiane di diverse confessioni.

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In occasione della Giornata internazionale della donna 2015 la Federazione delle chiese evangeliche in Italia e l'Ufficio nazionale per l'ecumenismo della Conferenza Episcopale Italiana lanceranno un Appello ecumenico alle chiese cristiane in Italia contro la violenza sulle donne. La firma congiunta dell'appello avrà luogo lunedì 9 marzo presso il Senato della Repubblica alla presenza della presidente della Camera Laura Boldrini che porterà il suo saluto. All'iniziativa aderiscono numerose chiese cristiane di diverse confessioni presenti sul territorio nazionale: oltre agli esponenti della Cei e della Fcei, firmeranno il documento anche la Sacra Arcidiocesi ortodossa d'Italia e Malta, la Diocesi ortodossa romena, l'Amministrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca, la Chiesa copta ortodossa, la Chiesa armena apostolica, la chiesa cattolica ucraina di rito bizantino, la Chiesa anglicana, nonchè la chiesa cattolica nazionale polacca degli Stati Uniti d'America e Canada. "L'appello non è semplicemente una dichiarazione di principio dei cristiani a una sola voce contro una violenza che è stata definita un'emergenza nazionale - ha dichiarato la pastora valdese Maria Bonafede, membro del Consiglio Fcei - ma intende impegnare le chiese cristiane italiane, a livello nazionale e locale, a promuovere iniziative in campo educativo, pastorale e di testimonianza evangelica per promuovere la dignità della donna e per coinvolgere gli uomini nella riflessione su questo tipo di violenza". Don Cristiano Bettega, direttore dell'ufficio per l'ecumenismo della Cei, dal canto suo ha dichiarato: "La firma congiunta di questo appello porta con sè un ulteriore appello alle chiese cristiane firmatarie, e anche a chi per varie ragioni non si è unito a questa firma a più mani: l'appello a cercare e trovare ulteriori occasioni per una fraternità concreta tra le credenti e i credenti in Cristo, per una comunione che sia sempre meno formale e sempre più sostanziale". 
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