I funerali del cardinale Saldarini, spentosi ieri pomeriggio a Milano, si celebreranno domani, alle 15.30 nella Cattedrale di Torino. Nella stessa chiesa sarà tumulato, come egli aveva desiderato: la sua tomba si troverà vicina all’altare dedicato a Pier Giorgio Frassati, il giovane torinese di Azione cattolica di cui Saldarini poté vedere la beatificazione nel 1990. Ai funerali sarà presente anche l’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, che ieri sera gli ha reso omaggio alla salma. Oggi alle 18 sempre Tettamanzi presiederà la recita del Rosario e la Messa di suffragio nella chiesa di San Francesco di Paola dove è stata allestita la camera ardente.
SALDARINI, UN PASTORE TRA FASSATI E LA SINDONAA nessun vescovo, almeno in tempi recenti, è toccato di vedere la propria Cattedrale presa d’assalto dal fuoco. Toccò al cardinale Giovanni Saldarini, una notte d’aprile di 14 anni fa (quella tra l’11 e il 12), quando la Cappella del Guarini divenne un ammasso di pietre e ferro roventi. La Sindone, che si trovava in Duomo a Torino, venne trasportata fuori senza danni. Ma quella notte molti ricordano gli sguardi addolorati e attoniti del cardinale, del sindaco, del generale dei Carabinieri puntati in alto, verso quelle fiamme che furono spente solo dopo ore di lavoro. Il cardinale superò quella prova terribile, e – constatato che il Telo non aveva subito danni – si andò avanti a preparare l’Ostensione del 1998, cui intervenne un pellegrino d’eccezione, Giovanni Paolo II. L’Ostensione della Sindone, e la visita del Papa, sono il coronamento del decennio di servizio pastorale a Torino di Giovanni Saldarini, morto ieri sera poco dopo le 19 a Milano. Chiamato a succedere al cardinale Anastasio Ballestrero nel 1989 (fece il suo ingresso il 19 marzo, Domenica delle Palme) l’arcivescovo si dedicò subito, con piglio «milanese», a rinforzare i settori fondamentali della pastorale diocesana in particolare ad elaborare proposte per i giovani e le famiglie. Rilanciò il settore degli oratori diocesani, incoraggiando l’apertura di nuovi centri giovanili e la rimessa in opera di quelli già esistenti. La sua lunga esperienza di parroco nella diocesi ambrosiana, a Carate Brianza prima e poi a San Babila, nel cuore di Milano, lo aiutò a farsi voler bene dai torinesi. Proprio alla gioia era orientato il suo motto episcopale («Adiutor gaudii vestri») («Aiuto della vostra gioia); e alla «vocazione» del cristiano dedicò la sua prima Lettera pastorale, «Chiamati a guardare in alto». La copertina raffigurava quella Cappella della Sindone che poi sarebbe stata distrutta dal fuoco. A Torino Saldarini (cardinale dal 1991) preparò e celebrò un Sinodo diocesano, il primo dopo oltre un secolo. Fu una «mobilitazione» di vasto respiro, per la quale vennero consultate e coinvolte tutte le parrocchie e le comunità cristiane. I risultati e le indicazioni stanno nel Libro sinodale che è ancora oggi un testo di riferimento per la pastorale diocesana. Nel 1993 la diocesi di Torino preparò e ospitò la Settimana sociale dei cattolici italiani; e nel 1995 il cardinale, allora vicepresidente della Cei, fu tra i protagonisti del Convegno nazionale di Palermo, dove tenne un intervento per ricordare che il ruolo dei cattolici non poteva limitarsi ad essere quello di «infermieri della storia». Monsignor Cesare Nosiglia, suo secondo successore a Torino, nel messaggio alla diocesi, afferma: «Sono certo che il suo intenso ministero, e poi la sua silenziosa sofferenza in questi anni, dopo la rinuncia alla diocesi, sono stati interamente offerti per la sua amata Chiesa di Torino». Monsignor Nosiglia, insieme con l’arcivescovo emerito, il cardinale Severino Poletto, invita tutta la comunità diocesana alla preghiera di suffragio. «Il nostro dolore – scrive – è tuttavia unito alla certezza del suo incontro con il Signore proprio in questi giorni santi in cui celebriamo il grande mistero della Passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo». I funerali del cardinale Saldarini si celebreranno domani, alle 15.30 nella Cattedrale di Torino. Nella stessa chiesa sarà tumulato, come egli aveva desiderato: la sua tomba si troverà vicina all’altare dedicato a Pier Giorgio Frassati, il giovane torinese di Azione cattolica, di cui Saldarini poté vedere la beatificazione nel 1990. Ai funerali sarà presente anche l’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, che ieri sera gli ha reso omaggio alla salma. Oggi alle 18 sempre Tettamanzi presiederà la recita del Rosario e la Messa di suffragio nella chiesa di San Francesco di Paola dove è stata allestita la camera ardente.