Un unico, grande, abbraccio orante. L’Italia tutta, da Nord a Sud, si stringe attorno a Benedetto XVI. Per dirgli grazie, per stargli vicino, per non fargli mancare l’appoggio che lui stesso ha chiesto alla Chiesa. Lo stupore di fronte all’annuncio della rinuncia al pontificato si è trasformato sin da subito in preghiera. E così nelle diocesi e nelle parrocchie della Penisola si sono moltiplicati gli inviti dei vescovi a pregare per il Papa e le iniziative per esprimergli vicinanza e affetto. Oggi, festa della "Cattedra di San Pietro" che ricorda la missione specifica del vescovo di Roma, è una giornata speciale: molte comunità infatti hanno scelto questa data per ritrovarsi con i propri pastori, con lo sguardo fisso in Cristo e la mente a Roma. Sarà così per i fedeli di Trento che si raduneranno in Cattedrale per una Messa celebrata dall’arcivescovo Luigi Bressan, per quelli di Salerno-Campagna-Acerno convocati dall’arcivescovo Luigi Moretti e per quelli di Nocera Inferiore-Sarno chiamati a raccolta dal vescovo Giuseppe Giudice.
Anche monsignor Lino Pizzi, vescovo di Forlì-Bertinoro presiederà in Cattedrale una messa di ringraziamento al termine di una catechesi sul significato del ministero petrino. «Momenti di preghiera e di intercessione, con sentimenti di vivo ringraziamento al Signore, pastore supremo della Chiesa, per il Santo Padre Benedetto XVI» saranno vissuti nella diocesi di Palestrina. E se in tutte le chiese di Roma, domenica scorsa, è stata recitata una speciale intenzione per Ratzinger, il vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo, ha chiesto di celebrare «la Santa Messa "per il Papa" come si trova nel Messale, e, a partire dal 1° marzo, la santa Messa "per l’elezione del Papa"», mentre il vescovo di Livorno, Simone Giusti, ha invitato le comunità a pregare «perché il Signore possa sempre accompagnare il Pontefice nel cammino di operaio nella sua vigna e per il Conclave». Domenica 24 febbraio sarà il cardinale Angelo Bagnasco a presiedere la celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Genova «per ringraziare Gesù che ce lo ha dato per otto anni, per abbracciarlo, per dirgli che gli vogliamo bene». Hanno deciso invece di arrivare fisicamente a Roma per partecipare all’ultimo Angelus di Benedetto XVI i giovani della diocesi di Verona che hanno organizzato un «viaggio lampo» nella Città eterna per «esprimere la nostra gratitudine prima di tutto con la preghiera e rendere viva e visibile la nostra riconoscenza». Trasferta estemporanea, promossa dall’Ufficio diocesano pellegrinaggi, anche per i fedeli di Novara che viaggeranno nella notte tra domani e domenica per essere in piazza San Pietro.
Il calore della Chiesa italiana si farà sentire poi il 27 febbraio, quando Benedetto XVI terrà la sua ultima udienza generale in piazza San Pietro. Il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ha invitato «a partecipare numerosi a questo significativo momento di vita della Chiesa e della nostra diocesi per manifestare ancora una volta il nostro affetto e la nostra devozione al Santo Padre e per pregare con lui e per lui». Per esprimere un «grazie sincero per il generoso servizio alla Chiesa», monsignor Giuseppe Merisi presiederà una celebrazione nella Cattedrale di Lodi, mentre la comunità dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve si ritroverà insieme a monsignor Gualtiero Bassetti nella cattedrale di San Lorenzo. Si pregherà inoltre la sera del 28 febbraio, giorno in cui - alle ore 20 - terminerà il pontificato di Benedetto XVI.
L’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, ha inviato i fedeli a partecipare alla messa solenne in Cattedrale. Appuntamento in Cattedrale anche per i fedeli di Chieti-Vasto per la Messa con l’arcivescovo Bruno Forte. L’abate di Montecassino, dom PietroVittorelli, ha promosso una Veglia di preghiera nella Chiesa Madre così come il vescovo di Avellino, Francesco Marino. A dare voce idealmente al saluto dei fedeli saranno le campane. Suoneranno a Roma quando Ratzinger partirà dall’eliporto vaticano e suoneranno a Castelgandolfo al suo arrivo. Ad accoglierlo sarà la comunità della diocesi di Albano che, dopo una veglia, raggiungerà a piedi la cittadina dei Castelli romani. Per un ultimo saluto, prima della preghiera e del silenzio.