Dalla A di "Accoglienza" alla B di "Buonasera", la prima parola che Bergoglio ha pronunciato da Papa la sera del 13 marzo, affacciandosi dalla loggia del Palazzo Apostolico. Da allora, il Pontefice utilizza questaformula familiare del saluto, spesso con l'aggiunta di "buon pranzo", in un dialogo tutto suo con i fedeli.
Dalla C di "Conversione" alla D di "Diavolo", che il Pontefice in tante occasioni ha evocato, dalla E di "Evangelizzare le periferie". C'è poi la F di "Francesco", il nome scelto in omaggio alla povertà e alla semplicità del Santo di Assisi; la G di "Giornalisti", che spesso hanno goduto del suo sguardo affettuoso; la I di "Inamidati", con riferimento ai "cristiani inamidati e da salotto"; J di "Jeep scoperta", che Bergoglio utilizza sempre in occasione delle udienze per salutare da vicino i fedeli; K di "Kodama", la vedova dello scrittore Jorge Luis Borges che ha donato l'Opera Omnia del marito a Papa Francesco.
L di "Libertà religiosa", M di 'Miserando atque eligendo', il motto di Francesco tratto dalle omelie di San Beda il Venerabile. N come 'Non volevo fare il Papa', come ha detto a una bambina nel corso di un incontro tra alunni, docenti, sacerdoti ed ex alunni delle scuole dei Gesuiti. O come "Ong", cosa che la Chiesa non deve essere. P come "Pecore": i preti devono essere "pastori con l'odore delle pecore". R come "Rivoluzionari": così devono essere i cristiani.S come "Spray": "Dio non è uno spray". T come "Tirannia del 'denaro"; U come "Umile accanto agli umilì". V, come Vacanze, quelle che non farà a Castelgandolfo, dopo aver deciso di rimanere in Vaticano anche ad agosto. Infine, Z come "Zitelle", ciò che non devono essere le suore.
Ai primi 100 giorni di Papa Francesco è dedicata la serata organizzata per domani a Portacomaro, nell'astigiano, paese di origine della famiglia del Pontefice emigrata in Argentina nel 1929. Si parlerà dell'euforia per la scoperta delle radici monferrine del Pontefice e dei suoi primi messaggi e gesti innovativi. Il racconto di un evento storico, mediatico e di fede, tra giornali, libri, televisione, radio e web si articolerà attraverso la testimonianza del vescovo di Asti, monsignor Francesco Ravinale, che ha incontrato due volte il nuovo Papa.