Sul tema si è espresso anche Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine dei giornalisti, che in un post su Facebook ragiona sul presunto male del Papa e sul dovere di informare. "Se quella notizia fosse vera, avrei il diritto di conoscerla?", si chiede Iacopino. E la risposta è sì: "Non si tratta di una persona qualunque: sono grato al direttore di Avvenire Marco Tarquinio, il quale - con sofferta serenità - scrive che il diritto del Pontefice in tema di privacy è 'inevitabilmente attenuato'". Ma "se non lo fosse, allora ha ragioe Tarquinio. Senza alibi per alcuno: il discredito può far volatilizzare la residua credibilità che l'informazione ha in Italia. Questo non possiamo permettercelo. Né possiamo permetterlo".Questa mattina Qn dà conto della secca smentita del Vaticano, ma insiste a fornire "riscontri" della sua versione che non sono affatto tali: il viaggio in elicottero del neurochirurgo da Pisa a Roma (e non in Vaticano!) a fine gennaio, ma ormai si sa che Fukushima in quella occasione incontrò alcuni prelati e non il Papa. L'altro "incontro" risale al primo ottobre 2014 ed è una stretta di mano in piazza San Pietro, in occasione dell'udienza.
La clinica nega: nessun incontro tra Fukushima e Bergoglio.
L'informazione è malata. Il Papa sta bene di Marco Tarquinio
SANTA MARTA Francesco e la mamma che lotta contro il cancro
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