giovedì 11 dicembre 2014
​Il messaggio per l'apertura del Convegno europeo di pastorale giovanile.
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L'Europa ha bisogno del Vangelo e i giovani possono essere i suoi annunciatori. È l’invito rivolto dal Papa a quanti si occupano di pastorale giovanile nel vecchio continente. «Vi chiedo di non stancarvi mai di annunciare il Vangelo, con la vita e la parola: l’Europa di oggi ha bisogno di riscoprirlo». Francesco ha mandato un messaggio ai partecipanti al IV Convegno europeo di pastorale giovanile che – su iniziativa del Pontificio Consiglio per i laici e del Consiglio delle conferenze episcopali europee (Ccee) – si aperto ieri a Roma.«Aiutate i giovani a rendersi conto che la fede non si contrappone alla ragione – scrive il Pontefice nel testo indirizzato al cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici. A chi lavora in questo ambito pastorale, infatti, Francesco chiede di accompagnare i ragazzi «a diventare protagonisti gioiosi dell’evangelizzazione dei loro coetanei». Di qui l’invito a proporre ai giovani «un cammino di discernimento vocazionale, per prepararsi a seguire Gesù sulla via della vita coniugale e familiare oppure su quella di una speciale consacrazione al servizio del Regno di Dio».Francesco sottolinea inoltre che la pastorale giovanile è un servizio «prezioso» per la Chiesa di cui i giovani hanno bisogno. Servono «adulti e coetanei maturi nella fede – sottolinea – che li accompagnino nel loro cammino, aiutandoli a trovare la strada che conduce a Cristo». Tuttavia, avverte il Papa, «più che nella promozione di una serie di attività per i giovani, questa pastorale consiste nel camminare con loro, accompagnandoli personalmente nei contesti complessi e a volte difficili in cui sono immersi». La pastorale giovanile diventa così «una chiamata a cogliere gli interrogativi dei giovani di oggi e, a partire da essi, ad iniziare un vero e onesto dialogo per portare Cristo nella loro vita».Francesco ribadisce perciò l’importanza di «condividere le esperienze fatte sul campo» e incoraggia a «considerare la realtà attuale dei giovani europei con lo sguardo di Cristo», che «ci insegna a vedere non soltanto le sfide e i problemi, ma a riconoscere i tanti semi di amore e di speranza sparsi nel terreno di questo continente, che ha dato alla Chiesa un gran numero di santi».L’appello del Papa è stato poi ripreso dal cardinale Angelo Bagnasco, nel suo intervento di apertura del Convegno. «Non ci sono specialisti di evangelizzazione», ha sottolineato l’arcivescovo di Genova e vice presidente del Ccee. «Lo specialista dell’evangelizzazione è il battezzato». A partire dalla Evangelii gaudium, il presidente della Cei si è soffermato sul contesto di secolarizzazione e di relativismo in cui la pastorale giovanile è chiamata ad operare e ha invitato a sviluppare con fiducia quell’idea di Chiesa in uscita delineata dal Pontefice. Al Convegno partecipano oltre 130 delegati delle Conferenze episcopali d’Europa. I lavori si concluderanno sabato.
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