Questo pomeriggio Papa Francesco si è recato nella zona di Boccea, presso il “Villaggio Sos” di Roma, una casa famiglia che accoglie bambini su segnalazione dei Servizi Sociali e del Tribunale, in condizioni di disagio personale, familiare e sociale. Il Villaggio è composto da cinque case, in ognuna delle quali ci sono un massimo di sei bambini e bambine fino a 12 anni di età, insieme a una responsabile, una “Mamma Sos”. Una visita a sorpresa. “Siamo stati avvertiti verso le 14.30, dicendoci che il Papa avrebbe avuto il piacere di visitare il villaggio, incontrare i ragazzi e stare con loro - ha raccontato il direttore del Villaggio Sos Bambini, Paolo Contini, al Diario di Papa Francesco, su Tv2000 -. Francesco ha passato tutto il tempo con i ragazzi: ha fatto merenda, giocato, scattato foto e selfie e ascoltato anche una canzone rap di un nostro ragazzo”, indossando le cuffie del suo smartphone.
Incontro con i bambini ospiti del Villaggio Sos che vivono in condizioni di disagio personale, familiare e sociale.
“Il Papa ha portato dolci e caramelle – ha proseguito il direttore - per fare merenda con i bambini. E ha chiesto a tutti noi di non limitarli ma di farli sfogare”.Secondo il racconto dei presenti Francesco ha anche mangiato un ‘leccalecca’ offerto da un bimbo di appena due anni e mezzo.
“Questa ormai è la mia casa – ha raccontato Megan, un ragazzo eritreo - è molto tempo che sono qui. Non mi sono voluto allontanare, voglio molto bene alle persone che lavorano qui. Vedere il Papa mi ha veramente sorpreso. Dal vivo è molto diverso rispetto alla tv: è molto più ‘vero’”.
“La visita del Papa – ha concluso il direttore Contini - è stato un grande riconoscimento dopo tanti anni di lavoro e fatica. È stato bello sentirsi scelti solo per il senso reale del nostro lavoro e senza che nessuno indicasse il villaggio. Il Papa ci ha detto che il nostro è un lavoro molto importante e speciale che deve essere portato avanti. Detto dal Papa assume un’importanza rilevante”.
La struttura visitata
Il Villaggio è strutturato in modo da riuscire a seguire e supportare i bambini durante la loro crescita, accompagnandoli come una famiglia vera e propria attraverso le varie tappe di crescita e di integrazione nella società. I bambini, infatti, vengono accompagnati a scuola, frequentano la parrocchia e fanno sport. I professionisti, residenti, non residenti o volontari, che operano nel centro seguono i bambini per un periodo di diversi anni, contribuendo a creare rapporti umani stabili, che li aiutano a raggiungere un’adeguata autonomia. Nel Villaggio, poi, sono presenti anche ragazzi più grandi, che hanno scelto di restare vicini al Centro per continuare ad avere un supporto e un punto di riferimento, oltre che per dare una mano nelle attività quotidiane.
Il Villaggio Sos riprende il modello pedagogico e organizzativo del primo Villaggio Sos, fondato in Austria nel 1949. Paolo e Maria, che dirigono il Villaggio di Roma, hanno avuto modo di raccontare a Papa Francesco la storia di Hermann Gmeiner, un giovane studente di medicina austriaco che, profondamente colpito dalle centinaia di bambini rimasti senza i propri genitori a causa delle devastazioni della guerra, aprì in Austria il primo Villaggio Sos, sviluppando un modello educativo vicino per umanità al calore di una famiglia vera, in forte contrapposizione al modello dell’orfanotrofio, diffuso a quel tempo. I bambini e le bambine, accompagnati dal personale del Centro, hanno mostrato al Papa la zona verde a disposizione del Villaggio, che ospita anche un campetto da calcio e un piccolo parco giochi. I bambini mostrano poi loro camerette e i loro giocattoli al Santo Padre, che ascolterà i loro racconti e si fermerà anche per una piccola merenda con loro. Il rientro del Papa a Casa Santa Marta è previsto verso le ore 17,30.
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