Ci sono anche alcuni imam oggi a
Torino tra i visitatori in coda per ammirare in Duomo la Sacra
Sindone. Tra loro,
Mohamed Bahreddine, presidente nazionale
della Lega degli imam. "È la prima volta che visitiamo la
Sindone. Vogliamo allargare il dialogo - ha spiegato - la
nostra presenza è un segnale forte dopo quello che è successo
nel mondo. Vogliamo dare l'esempio. Vogliamo fare appello a
tutti, siamo tutti fratelli. Oggi abbiamo bisogno di vicinanza,
di dimostrare che siamo uniti, c'è bisogno di dire no alla
violenza". "Siamo per la massima integrazione - ha affermato
Amir
Younes, responsabile del Centro interculturale Mecca di Torino - c'è molto
interesse nei confronti della Sindone e noi siamo qui per
arricchire le nostre conoscenze. La nostra presenza è segno di
integrazione".Bahreddine e Younes hanno guidato,
nella visita all'ostensione della Sindone, un gruppo di
musulmani. "Anche alle vostre feste per la fine del Ramadan ci
sono sempre rappresentanti della Chiesa - ha spiegato Bahreddine
- per questo abbiamo deciso di venire per dare un segnale, per
dire che siamo tutti fratelli e che siamo cittadini di questo
Paese è di questa città".
"È - ha aggiunto - uno spazio per allargare il dialogo e,
soprattutto dopo i drammatica eventi che stanno succedendo in
questi mesi, siamo qui per lanciare un nuovo appello e dire che
siamo tutti fratelli".
"Oggi ne abbiamo davvero bisogno - è intervenuto Younes - per
dimostrare la vicinanza fra cristiani e musulmani, dire no a
ogni forma di terrorismo e violenza e sì alla convivenza.
Bisogna essere forti insieme".
Con il gruppo di musulmani c'era anche
don Tino Negri,
direttore del Centro diocesano per il dialogo cristiano-islamico
Federico Peirone. "Sono contento di questa partecipazione - dice
- è il segno di di una volontà di integrazione e accoglimento
delle differenze religiose e culturali".Al termine della visita i rappresentanti della comunità musulmana hanno commentato così: "Oggi abbiamo aggiunto alla nostra cultura un altro pezzo importantissimo e speriamo di aver dato un bel messaggio di fratellanza". "È un viaggio nel tempo e nella storia - ha detto Mohamed Bahreddine - in cui abbiamo visto la figura di Gesùnella visione dei fratelli cristiani". Per Amir Younes, "c'è qualcosa che tocca l'anima, è un momento che raggruppa le persone verso la pace, un momento di cui oggi abbiamo molto bisogno ed è quello che speriamo accada anche nei nostri territori dove si fa la guerra per niente".