Occhi per il cieco e piedi per lo storpio. È questo l'invito che il Papa ha rivolto ai giovani presenti in piazza San Pietro al termine della catechesi di mercoledì 11 febbraio, nella giornata in cui in tutto il mondo si celebrano i malati, non a caso nella ricorrenza dell'apparizione della Madonna di Lourdes. Francesco ha saluta i membri delle Associazioni genitori oncologia pediatrica, alzando lo sguardo come a cercare, tra i pellegrini in Piazza San Pietro, quelle mamme e quei papà che vivono una prova che toglie il respiro: una figlia, un figlio malati di tumore. A loro, come alle piccole degenti delle suore di San Giuseppe e ai volontari dell’Unitalsi, il Pontefice ha rivolto parole di incoraggiamento. E invita tutti a crescere “nell’amore per il Signore, nella sapienza del cuore e nel servizio generoso al prossimo sofferente nel corpo e nello spirito”.
"Cari giovani, disponetevi ad essere ‘occhi per il cieco e piedi per lo storpio’; cari ammalati, sentitevi sempre sostenuti dalla preghiera della Chiesa; e voi, cari sposi novelli, amate la vita che è sempre sacra, anche quando è segnata dalla fragilità e dalla malattia”.
Il tempo accanto al malato è santo.
L’espressione utilizzata dal Papa “occhi per il cieco e piedi per lo storpio”, tratta dal Libro di Giobbe, è al centro anche del
MESSAGGIO PER LA GIORNATA DEL MALATO che Francesco ha dedicato alla “sapienza del cuore” che ci spinge a servire il fratello, nella consapevolezza che “il tempo passato accanto al malato è un tempo santo”. Nel documento, il Papa ribadisce inoltre che è una “menzogna” indurre a credere che le vite gravemente malate “non sarebbero degne di essere vissute”. Anzi, Francesco evidenzia che “le persone immerse nel mistero della sofferenza e del dolore, accolto nella fede, possono diventare testimoni viventi” della fede.
Le iniziative Oltre 200 disabili Unitalsi sono andati in visita dal pontefice, insieme con mille pellegrini e oltre 40 sbandieratori in costume medievale. Francesco ha benedetto il nuovo stendardo dell'Unitalsi Lazio raffigurante la Madonna "Salus populi romani", portato da
Antonino Tuzzolino, ex agente di polizia dell'anti-terrorismo, rimasto paralizzato agli arti inferiori a causa dei colpi d'arma da fuoco sparati da un commando dei Nap nel 1976."La presenza in prima fila di Tuzzolino nel giorno in cui si celebrano i malati di tutto il mondo è un segnale importante - commenta Preziosa Terrinoni, presidente dell'Unitalsi Romana-Laziale -. La sua storia, infatti, che lo ha visto superare una dura prova e riuscire persino a perdonare il suo attentatore, può riaccende la speranza in tutti coloro che colpiti dalla malattia si sentono ormai persi e smarriti".Infine, una curiosità: per la prima volta, oggi la Messa nella Giornata mondiale del malato, dalle 8.15 nella Basilica di Sant'Antonio di Padova sarà trasmessa in diretta streaming dal sito
www.santantonio.org.