In preghiera h24 per il Sinodo. A cominciare da domani sera, quando i membri del Rinnovamento nello Spirito (RnS) si uniranno agli altri fedeli giunti da tutta Italia per il grande incontro di preghiera organizzato dalla Cei in Piazza San Pietro insieme con il Papa. «Il Sinodo – afferma Salvatore Martinez, presidente di RnS Italia – è un evento dello Spirito che va sostenuto con la preghiera e con una speciale vicinanza spirituale tra il popolo di Dio e i pastori. Cercheremo di viverlo con questa intensità nelle prossime due settimane».
Secondo quali modalità? Nei 15 giorni del Sinodo, giorno e notte, 24 ore su 24, con una precisa turnazione, i nostri gruppi e comunità faranno adorazione, incontri di preghiera, offriranno digiuni e opere di misericordia per sostenere i lavori. D’intesa con la segreteria del Sinodo, consegneremo a tutti i partecipanti all’assemblea il libretto il 'Rosario della famiglia' utilizzato in occasione del nostro Pellegrinaggio delle famiglie per la famiglia. Sono sette misteri del 'Vangelo della famiglia', una pedagogia dello Spirito semplice e accessibile a tutti.
Come è articolato il 'Rosario della famiglia'? Si inizia con la nascita di Gesù: è il tema della vita, minacciata dai tanti Erode del nostro tempo. Poi le nozze di Cana, per riflettere sulla grazia del matrimonio e tutto ciò che lo rende una 'festa permanente' (nel 'vino che sta per finire' sono evidenziati i pericoli e i peccati che indeboliscono l’unione coniugale). Il terzo mistero è l’istituzione del-l’Eucaristia, fonte di unità all’interno e di carità all’esterno della famiglia. Il quarto è la morte di Gesù, sul valore della sofferenza; in sostanza come 'la croce di Gesù' segna la storia delle famiglie. Quindi la Risurrezione, per riaffermare che l’ultima parola spetta a Cristo vivo, perché l’amore, più forte della morte, possa risorgere. Gli ultimi due misteri sono la discesa dello Spirito Santo, cioè la Pentecoste nella Chiesa domestica, causa di carismi che la rendono missionaria, è la figura di Maria, poiché in lei (ragazza, fidanzata, vergine, sposa, vedova) sono contemplati i tipi dell’umanità.
E naturalmente si partirà con la preghiera organizzata dalla Cei in piazza san Pietro alla presenza del Papa. Il gesto proposto dalla Cei ribadisce - in sintonia con Papa Francesco - il valore spirituale di questo Sinodo. Saremo convintamente presenti, sensibilizzando tutti a partecipare e sostenendo anche l’organizzazione di Diocesi e parrocchie. La preghiera è la condizione indispensabile per parlare e ascoltare in modo spirituale ciò che lo Spirito dice alle chiese: quanto più sarà intensa e concorde, visibilmente offerta in comunione con il Papa e con i pastori, tanto più sarà gradita al Cielo ed efficace sulla terra.
Una speranza da coltivare e un rischio da evitare per i lavori del Sinodo. Il rischio è che s’immiserisca la sua portata concentrando le attese intorno ad alcuni temi su cui l’opinione pubblica maggiormente ci sfida (tra questi l’aggiornamento della morale cattolica). La speranza è che il tema sia riletto a partire dalla soggettività ecclesiale della famiglia e dal suo valore pastorale in chiave missionaria, non come concessione della gerarchia, ma come fondamentale recupero della dimensione della responsabilità e della partecipazione del popolo di Dio. Per quanto ci riguarda, con la Fondazione Vaticana 'Centro Internazionale Famiglia di Nazareth', sottolineeremo il dramma delle famiglie in Medio Oriente. Il pomeriggio di sabato 11 ottobre terremo un convegno con quattro patriarchi (Béchara Rai, maronita; Younam, siro cattolico, Twal, latino, e Sako, caldeo) per richiamare l’opinione pubblica sulla tragedia umanitaria che si sta consumando, a danno della famiglia, nei Paesi Arabi.
È d’accordo con chi chiede un ripensamento della pastorale familiare? Penso che dobbiamo riscoprire il valore della fraternità nelle nostre Chiese locali, rendendole sempre più accoglienti e sempre meno luoghi anonimi e freddi; comunità in cui possa esperimentarsi la grazia e la gioia del 'noi', come in famiglia. Occorre poi dire che la mancanza di comunione sacramentale in chi soffre situazioni irregolari può essere colmato per via carismatica. C’è una 'comunione carismatica', fondata sui doni battesimali dello Spirito, sulla quale dovremmo insistere di più per permettere a tante persone di sentirsi parte utile della Chiesa. Dobbiamo chiederci, umilmente, che sollecitudine fraterna abbiamo nei confronti delle famiglie che soffrono miseria spirituale e materiale. Il Sinodo certamente indicherà aperture e novità, favorendo la riscoperta e l’investimento di tante risorse pastorali finora poco espresse per una Chiesa più 'a misura di famiglia'.