Patrick Zaki, in carcere da un anno e mezzo - Ansa
Una storia infinita, oltre che assurda quella del giovane Patrik Zaki da un anno e mezzo in carcere in Egitto, in attesa di giudizio con accuse davvero discutibili.
È stata infatti prolungata di altri 45 giorni la custodia cautelare in cella al Cairo di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'Università Alma Mater di Bologna arrestato nel febbraio dell'anno scorso per propaganda sovversiva su internet. Lo ha riferito all'Ansa Lobna Darwish, una rappresentante dell'Ong "Eipr" ("l'Iniziativa egiziana per i diritti personali") annunciando l'esito di un'udienza svoltasi
l'altro ieri e resa nota oggi.
L'altro giorno si era tenuta una sessione di udienze tra cui quella dello studente egiziano e la decisione dei giudici circa un rinnovo o meno della carcerazione, come di consueto, non era stata annunciata. L'attesa si era concentrata su ieri: ossia il giorno dopo, quando di norma una sua legale, Hoda Nasrallah, si reca in Procura per ricevere una notifica del pronunciamento, stavolta non pubblicata. Oggi la notizia. Sembra un capitolo di un libro di Kafka.
La precedente udienza che aveva rinnovato la custodia cautelare per il ricercatore e attivista per i diritti civili si era svolta il primo giugno.
Il 30enne era stato arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio dell'anno scorso e, secondo Amnesty, rischia fino a 25 anni di carcere. La custodia cautelare in Egitto può durare due anni. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake ma che hanno configurato fra l'altro la "diffusione di notizie false, l'incitamento alla protesta e l'istigazione alla violenza e ai crimini terroristici".