martedì 17 maggio 2011
Il centrosinistra ha registrato un successo alle elezioni comunali di Milano, dove Giuliano Pisapia ha superato il 48% contro il sindaco uscente di centrodestra Letizia Moratti, attestatasi poco oltre il 41% - e ha vinto anche a Torino e Bologna. A Napoli andranno al ballottaggio il candidato del centrodestra Gianni Lettieri, al 38,59%, e il candidato dell'Idv e di Rifondazione comunista Luigi De Magistris, al 27,39%. L'ex magistrato ha superato a sorpresa il prefetto Mario Morcone, candidato del Pd, che si è fermato al 19,23%.
- A ragion veduta di Marco Tarquinio
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A fine serata il risultato di Giuliano Pisapia, candidato del centrosinistra a Milano, è addirittura migliore di quello delle prime proiezioni: 48,04%. Il sindaco uscente Letizia Moratti si ferma al 41,59. Manfredi Palmeri, candidato del Terzo polo, ottiene il 5,54. La tendenza favorevole al centrosinistra a Milano, Bologna e Torino è apparsa netta fin dalle prime proiezioni. I vari istituti demoscopici avevano più o meno le stesse proiezioni già dopo la chiusura dei seggi alle 15. Non è avvenuto che nelle trasmissioni televisive, come è accaduto altre volte, si discutesse su percentuali che poi via via si rivelavano fasulle.Un'ulteriore analisi dell'imprevisto dato di Milano conferma la portata del successo del centrosinistra: Silvio Berlusconi, che era capolista della lista del Pdl, ottiene tra le 20 e le 22 mila preferenze, lontane dalle oltre 50 mila che di solito consegue nel capoluogo lombardo nelle elezioni politiche. Il Pd inoltre potrebbe diventare, quando giungeranno i dati ufficiali del voto, seppure per uno 0,1%, il primo partito della città con il 28,6% di voti. La Lega ha invece perso - contro tutti i pronostici - 4 punti percentuali rispetto alle scorse amministrative. Quei due-tre punti percentuali che mancano alla Moratti rispetto al voto della coalizione che la sostiene indicano probabilmente un voto disgiunto forse. La forbice del voto leghista - l'ottimo risultato in Lombardia, il calo inaspettato a Milano - indicherebbe che il malessere alberga in questo settore dell'elettorato. Ma è troppo presto per fare analisi definitive. Alle prime considerazioni si aggiunge il secco calo di consensi al voto di lista per il Pdl che è passato dal 36% al 28.A Bologna, Virginio Merola, centrosinistra, ce la fa a diventare sindaco al primo turno: 50,46%. Manes Bernardini, lo sfidante del centrodestra, si blocca al 30,35. Massimo Bugani, del Movimento cinque stelle ispirato da Beppe Grillo, una delle novità di queste elezioni, ottiene un imprevisto 9,50%.Il risultato di Piero Fassino, ex segretario dei Ds, conferma le previsioni della vigilia sull'esito del voto di Torino: è eletto sindaco al primo turno con il 56, 55%. Michele Coppola, candidato del centrodestra, non va oltre il 27,30. Anche qui buon risultato del "grillini": Vittorio Bertola ottiene il 4,97.Sorpresa a Napoli nel campo del centrosinistra. A sfidare tra quindici giorni nel ballottaggio Gianni Lettieri, candidato del centrodestra che ha ottenuto il 38,53%, non sarà il candidato della coalizione di cui fa parte il Pd (Mario Morcone, 19,36%) ma l'ex magistrato Luigi De Magistris, deputato europeo dell'Idv, che con il 27,43 ha conquistato il ruolo dell'outsider.Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, si dice ovviamente soddisfatto: "Si è alzato il vento del nord contro il centrodestra".  Alla vigilia si era augurato - come poi è avvenuto - due vittorie al primo turno (Bologna, Torino) e due ballottaggi (Milano, Napoli). Le alleanze promosse dal Pd sembrano tuttavia premiare l'alleanza con Nichi Vendola (a Milano) e rendere indispensabile quella con Antonio Di Pietro (Napoli). Il che non piace a tutto il Pd. Su alleanze e leadership si riaprirà di sicuro il dibattito nel partito di Bersani.Dal Pdl si ammette l'inaspettata battuta d'arresto a Milano. "Un risultato al di sotto delle aspettative", lodefinisce Ignazio La Russa che però mette in rilievo la debacle del centrosinistra a Napoli. Il leghista Roberto Calderoli annuncia il massimo impegno del Carroccio nel ballottaggio tra quindici giorni a Milano. Il Pdl spera in un secondo tempo che, come avviene spesso nelle partite di calcio, ribalti il risultato del primo. Tutte le energie verranno investite in questa direzione, correggendo gli eccessi polemici contro Pisapia e i magistrati del primo turno.L'attenzione è puntata anche sul Terzo polo che non ha ottenuto percentuali di rilievo alla sua prima verifica elettorale ma che nel capoluogo lombardo  potrebbe rivelarsi decisivo con il suo 5, 59%. Italo Bocchino, vicepresidente di Fli, ha ieri sera nei commenti televisivi preferito evidenziare la sconfitta del centrodestra a Milano  più che sbilanciarsi su indicazioni di voto. I finiani Adolfo Urso e Andrea Ronchi hanno già annunciato che daranno indicazione di votare Letizia Moratti a Milano. Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, che ieri si è incontrato a colazione con Gianfranco Fini e Francesco Rutelli, preferisce parlare di accordi programmatici da verificare situazione per situazione. In un comunicato del Terlo polo si legge: "Senza di noi non si governa, non tanto e solo in termini numerici quanto e soprattutto in termini politici, perchè la soluzione dei problemi dei cittadini non può essere affidata a coalizioni condizionate da radicalismi ideologici e populisti".------Tre vittorie al Pd, due al Pdl e sei ballottaggi. Questo l'esito delle elezioni che hanno riguardato 11 province italiane: Campobasso, Lucca, Macerata, Mantova, Pavia, Ravenna, Reggio Calabria, Treviso, Vercelli, Gorizia e Trieste.CAMPOBASSO. A Campobasso il nuovo presidente della Provincia è il candidato del centrodestra Rosario De Matteis con il 54,26% dei voti contro il 30,89 della candidata del centrosinistra Micaela Fanelli. Il Pdl riesce così a strappare la provincia al Pd: il presidente uscente è infatti Nicola D'Ascanio, del centrosinistra. LUCCA. A Lucca il candidato del centrosinistra e presidente uscente Stefano Baccelli viene confermato alla guida della Provincia con il 54,92% e 96.548 voti contro il 40,99% (72.056 voti) del candidato del centrodestra Gabriele Attilio Brunini.MACERATA. Si va al ballottaggio a Macerata: il candidato del centrosinistra Antonio Pettinari ha infatti guadagnato il 43,11 % contro il 42,76% del candidato del centrodestra e presidente uscente Franco Capponi.MANTOVA. Ballottaggio anche a Mantova dove il candidato del centrosinistra, Alessadro Pastacci, si è fermato al 41,81% dei voti, soltanto pochi decimali in più dello sfidante del centrodestra, Gianni Fava, che ha conquistato il 41,09% delle preferenze.PAVIA. Anche a Pavia bisognerà aspettare il ballottaggio del 29 e 30 maggio: il risultato definitivo del primo turno vede un testa a testA tra il candidato del centrodestra, Ruggero Invernizzi (Pdl), al 41,11% dei voti, più di dieci punti percentuali al di sopra dello sfidante del centrosinistra, Daniele Bosone (Pd), che ha conquistato il 33,82% delle preferenze.RAVENNA. A Ravenna è Claudio Casadio (Pd) il nuovo presidente della Provincia: il candidato del centrosinistra ha raggiunto il 62,05% contro il 26,68% del candidato del centrodestra Rudi Capucci. Il presidente uscente è Francesco Giangrandi (centrosinistra) riconfermato per il secondo mandato alle elezioni amministrative del 2006.REGGIO CALABRIA. Ballottaggio a Reggio Calabria tra il candidato del centrodestra Giuseppe Raffa (45,40%) e quello del centrosinistra uscente Giuseppe Morabito che si è fermato al 26,58%.TREVISO. A Treviso il candidato del centrodestra e presidente uscente Leonardo Muraro viene confermato alla guida della provincia con il 57,46% contro il 32,86% della candidata del centrosinistra Floriana Casellato.VERCELLI. Si va al ballottaggio tra il candidato del centrodestra Carlo Riva Vercellotti (Pdl, Lega Nord, Partito dei Pensionati, La Destra e Fiamma Tricolore) con il 49% dei voti contro il 32,95% del candidato del centrosinistra Luigi Bobba (Pd, Lista civica Vercelli, Pensionati e Invalidi, Moderati Orgoglio Piemonte). GORIZIA. Il presidente uscente, Enrico Gherghetta, sostenuto tra gli altri dal Pd, Sel e Idv, è stato riconfermato alla guida della Provincia con il 52,81% contro il 36,75% di Simonetta Vecchi, sostenuta, tra gli altri, da Pdl, Lega Nord e Pensionati.TRIESTE. Anche qui la sfida per le provinciali finisce con un ballottaggio: il presidente uscente, Maria Teresa Bassa Poropat, sostenuta tra gli altri dal Pd, Federazione della Sinistra, Sel e Idv ha raggiunto infatti il 48,48% dei voti contro il 29,83% del candidato del Pdl, Lista Civica di Piazza di Trieste e Pensionati, Giorgio Ret.
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