Il Papa incontra gli esperti intervenuti sulla “Laudate Deum” - Ansa
Non c'è più molto tempo. L'appello lanciato da papa Francesco nell'esortazione apostolica "Laudate Deum", pubblicata ieri, 4 ottobre, è stato ripreso e rilanciato da personaggi importanti di diversi campi del sapere, dal premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, all'attivista ambientale indiana Vandana Shiva, al fondatore di Slow food Carlo Petrini, che insieme ad altri ambientalisti e studiosi hanno partecipato questa mattina, 5 ottobre, alla Conferenza organizzata dalla Sala Stampa Vaticana e dal Dicastero per la comunicazione nei giardini Vaticani. Tema: “Laudate Deum: voci e testimonianze sulla crisi climatica”. Moderatore il direttore della Sala Stampa Matteo Bruni.
Molto netto e preoccupato il parere di Parisi. "L'esortazione di papa Francesco è estremamente necessaria, in un momento come questo in cui i governi se ne infischiano dei cambiamenti climatici e la voce di chi lancia l'allarme assomiglia a quella di chi grida nel deserto". Lo scienziato ha lodato il fatto che il documento del Papa riporti dati scientifici e che sia scritto in un "linguaggio chiaro, piano e leggibile da tutti". Si è poi soffermato su alcuni fenomeni estremi, spiegando perché si tratta di effetti del riscaldamento globale (anche le grandi nevicate in alcune zone, dato che i poli si riscaldano più velocemente dell'equatore, ha detto). E ha sottolineato che "non si tratta solo di una questione ambientale, ma anche economica, politica e sociale. "I poveri soffrono molto più dei ricchi dei cambiamenti climatici". Dunque, come dice il Papa, bisogna agire a livello politico, ma anche attraverso il cambiamento degli stili di vita. E bisogna agire "in modo equo e solidale". Il Premio Nobel ha detto anche di essere rimasto colpito dall'avvertimento del Pontefice sul "punto di rottura" che si sta avvicinando. E ha detto che a suo parere il punto di rottura è la guerra, armata o economica che sia. "E' difficile avere una visione solidale, se ci sono le guerre".
Vandana Shiva ha parlato della questione dei combustibili fossili, che contribuiscono all'inquinamento e al surriscaldamento. "La cura degli altri e del suolo", ha sottolineato, "è la migliore economia possibile".
Carlo Petrini ha messo in rilievo la drammaticità della situazione. "Dalla pubblicazione della Laudato si' nel 2015, poco è cambiato. Allora era in preparazione la Cop 21, ora siamo alla vigilia di Cop 28 e la sensibilità politica non ha fatto grandi passi avanti, anzi la governance internazionale si dimostrata totalmente inefficace". Per questo bisogna prendere molto sul serio il documento del Papa, sia nella condanna del negazionismo, "che costituisce una barriera contro i cambiamenti", sia quando individua nell'associazionismo, una forza in grado di cambiare dal basso le cose. "Questa è una delle ultime opportunità - ha sottolineato Petrini - per metterci moto. Ognuno di noi deve diventare soggetto attivo".
Appelli analoghi anche da parte degli altri intervenuti alla Conferenza, alcuni in presenza, altri da remoto e con contributi filmati. Lo scrittore Jonathan Safran Foer; Luisa-Marie Neubauer, leader di “Fridays for Future” in Germania; secondo cui andare avanti così significherrebbe suicidarsi, Benoit Halgand, co-fondatore delle organizzazioni giovanili francesi “Per un Risveglio Ecologico” e “Lutte et Contemplation”; Jubran Ali Mohammed Ali, ventottenne libico che ha raccontato la recente tragedia di Derna (11mila morti e 30mila sfollati); Ridhima Pandey, protagonista del film “La Lettera: un Messaggio per la Nostra Terra” sulla Laudato si’; il fotografo e regista Yann Arthus-Bertrand e Alessandra Sarmentino, animatrice del Progetto Policoro dell’Arcidiocesi di Palermo,
animatrice del Movimento Laudato si’ e membro dell'Azione Cattolica. Quest'ulti,a prendendo spunto dagli incendi che quest'estate hanno devastato la Sicilia, ha concluso: "C'è la necessità di difendere la nostra casa comune. E c'è bisogno dell'aiuto di tutti: il contadino e l'imprenditore, la maestra elementare e lo scienziato". Notazione che ha dato il destro a Matteo Bruni, per ricordare un passaggio dell'esortazione di papa Francesco: "Il mondo canta un amore infinito. Perché non averne cura?".