lunedì 7 ottobre 2024
A Gravina in Puglia un uomo strangola la moglie dopo aver cercato di darle fuoco: «È stato lui, voleva uccidermi» le parole alla figlia prima di morire in ospedale. Altre violenze da Nord a Sud
Il luogo dove è stata trovata l'auto in fiamme di Maria Arcangela Turturo

Il luogo dove è stata trovata l'auto in fiamme di Maria Arcangela Turturo - Ansa

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«Mi voleva uccidere», «mi ha messo le mani alla gola», «mi ha chiuso in auto con le fiamme». Le ultime parole pronunciate da Maria Arcangela Turturo in ospedale, prima di morire, raccontano di una violenza disumana, inimmaginabile. È stata lei a svelare alla figlia e alla polizia che quello che era successo poco prima non era un incidente, ma che il responsabile di tutto era stato il marito, Giuseppe Lacarpia. La ricostruzione, purtroppo, è stata confermata anche dalle immagini che una giovane ha girato con il proprio telefonino quando si è fermata per strada perché ha visto l'auto bruciare: ha pensato ci fosse stato un incidente stradale e si è fermata per prestare soccorso.

Tutto accade in pochi istanti su una strada provinciale di Gravina in Puglia: è l'1.40 di domenica mattina. Le riprese mostrano la brutale aggressione con l'uomo a cavalcioni della donna, stesa per terra, che infierisce su di lei. Un orrore senza fine. Perché quello stesso uomo aveva intenzionalmente dato fuoco all'auto in cui viaggiava con la moglie, nel tentativo di ucciderla, e poi aveva proseguito il proposito omicida schiacciandola con il proprio corpo e stringendole il collo con le mani per soffocarla. «Quando mi sono avvicinata alla signora per vedere come stesse, perché lei era lucida e parlava, mi ha detto frasi che non riesco a dimenticare: “Mi voleva togliere da davanti”» racconta sotto choc la ragazza che insieme agli amici ha girato il video, per poi intervenire in soccorso di Maria Arcangela. Man mano che si avvicinavano, si sono accorti che le fiamme riprese da lontano provenivano da un'auto e che una donna gridava alla ricerca di aiuto. I ragazzi avrebbero voluto aiutare la signora, uscendo dall'auto, ma sarebbe prevalsa la paura del fatto che l'uomo potesse avere un'arma. Lacarpia li avrebbe guardati, loro avrebbero gridato "Ma cosa stai facendo?", senza ricevere risposta. Anzi, il 66enne si sarebbe rimesso sopra la donna, riprendendo a spingere con le mani sul suo petto.

Nel video, della durata di circa 15 secondi, si vede l'uomo che si accanisce, a pochi metri dall'auto, completamente avvolta dalle fiamme. L'inquadratura si sposta accidentalmente per un secondo e poi torna a registrare l'immagine sui due: si nota la donna che con un braccio sembra volersi difendere dall'uomo, il quale tenta di bloccarle l'arto con la mano. Durante il video si sentono distintamente le urla della ragazza che sta riprendendo indirizzate all'uomo e gli urla di lasciarla. Tutto inutile, fino all'arrivo di altri due ragazzi che hanno aiutato la donna, allontanandola dall'auto in fiamme, mentre il 65enne si sistemava sul ciglio della strada. Più tardi, in ospedale, il racconto alla figlia: «È stato lui». Maria Arcangela però non ce l'ha fatta: è morta per i traumi subiti. Il suo assassino invece, ricoverato anche lui, se l'è cavata con una prognosi di tre giorni per una contusione. La procura di Bari l'ha fermato con l'accusa di omicidio volontario: ha precedenti per delitti contro la persona e contro il patrimonio.

Le altre violenze

Ma non si tratta dell’unico episodio. Ieri si sono registrate grosse novità anche sul caso della psicologa scomparsa nell’aretino, precisamente a Foiano della Chiana. L’ex genero, un 37enne, avrebbe confessato l’omicidio della donna, Letizia Girolami. L’uomo è stato bloccato dai carabinieri di Cortona e sottoposto a fermo per omicidio volontario. Stando a quanto emerge, il 37enne, ex fidanzato della figlia, soggiornava a casa della vittima e del marito in attesa di una sistemazione. Da qualche tempo però ci sarebbero state tensioni, sfociate in una lite e nell'omicidio. La procura di Arezzo considera l’uomo il presunto responsabile dell'omicidio. Nel frattempo sono in corso altre indagini dei carabinieri per definire fatti e circostanze. Dalle informazioni finora rese note, il 37enne sarebbe uscito di casa sabato, dicendo di dirigersi a Prato in cerca di un lavoro. Ieri sera, domenica, è stato contattato dai carabinieri che lo hanno sentito. Le indagini, condotte dal pm Laura Masiello hanno portato al fermo nel giro di poche ore.

Nelle ricostruzioni è stato stabilito che Letizia Girolami era scomparsa da sabato pomeriggio dopo essere andata nella sua proprietà dove coltivava iris e stava realizzando alcuni laghetti. E dopo quasi due mesi dall’accaduto è stato reso noto anche un caso di stupro, avvenuto a Genova. La squadra mobile ha fermato ieri due ventenni accusati di avere violentato, la notte di Ferragosto, una donna di 30 anni all'uscita di una discoteca in corso Italia. Gli investigatori, coordinati dal pm Valentina Grosso del gruppo Fasce deboli, hanno proceduto al fermo perché uno dei due aveva acquistato dei biglietti per l'estero. È stata la stessa vittima a raccontare quanto successo anche se in modo confuso tanto che gli investigatori ipotizzano che possa essere stata anche drogata.

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