Il
Camino de Compostela non è mai una passeggiata, per nessuno. Meno che mai per chi, come Vincenzo Russo, professore universitario di 64 anni, lo ha compiuto in sedia a rotelle, portando con sé - era lo scopo del pellegrinaggio - una reliquia di don Carlo Gnocchi per il quinto anniversario della beatificazione -. Da Lourdes fino alla cattedrale dell'apostolo Giacomo - e poi fino a Finisterre, dove si è spinto Vincenzo - sono più di mille chilometri. Tra incognite da fatica e da meteo, comuni a tutti, e i contrattempi capitati Vincenzo, come quando l'impianto elettrico della carrozzina è andato in panne. Del pellegrinaggio, svolto dal 21 luglio al 16 agosto, l'ex allievo di don Gnocchi ha tenuto un diario scritto e fotografico. Eccone un riassunto:
(L'arrivo a Santiago)Ecco, don Carlo, siamo arrivati ed è giunto il
momento di separarci. Quello che potevo fare, ho cercato di farlo nel migliore
dei modi. Non tutto forse è andato come speravo, però a Santiago ci siamo
arrivati. Ti ho consegnato ai sacerdoti della maestosa cattedrale dedicata a
Giacomo, apostolo e martire, e sono riuscito a far celebrare una Messa con la
reliquia sull'altare, perché tutti i pellegrini presenti ti potessero pregare.
Prima di salutarci, permettimi però di dirti due parole. Lo sai da sempre, non
sono un campione di fede, però in te ho sempre creduto.
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Sono tempi difficili,
siamo tutti attanagliati dalla crisi e anche la tua "baracca" ha bisogno di
aiuto e sostegno. Non solo materiale, o meglio a quello ci stanno lavorando con
impegno i vari responsabili. Quella che non va perduta è l'anima della
Fondazione, quella visione profetica che tu hai praticato senza timori e
tentennamenti. Tu parlavi in tempi amari e miseri di "dolore innocente". Solo un
visionario, un profeta poteva farlo. Fa' che continui sempre ad essere così: i
conti sono importanti, ma mai potranno condensare l'essenza del tuo lascito: la
dignità sacra di ogni persona umana. Per quanto mi riguarda, è per questo che ti
ho portato fin qui.
(Selfie con Lauro, che ha aiutato Vincenzo in un tratto difficoltoso)Ora, come stabilito, tu
tornerai all’Hospital San Nicolas de Puente Fitero - gestito dalla Confraternita
di San Jacopo di Compostella - luogo di passaggio e di ospitalità a migliaia di
italiani, e non solo, che affrontano il cammino. Io, prima di tornare a Milano,
voglio proseguire, da solo, verso l'oceano. Sono un centinaio di chilometri
ancora, fino a Finisterre: voglio dormire una notte davanti all'oceano.
(A Carrion con il sindaco del borgo medievale)Lo so,
sembra una cosa a metà tra il puntiglioso capriccio di un bambino e l'avido
desiderio di un vecchio. Una follia, come folle è stata l'idea di questi 800
chilometri insieme. Quella follia che tu hai chiamato rispetto per gli ultimi,
dignità, civiltà. E che ancora oggi vorrei si chiamasse amore. È la follia del
santi.Ciao e grazie,tuo Vincenzo.
(Selfie con Anna, un'altra pellegrina, tra Burgos e Hornillos del Camino)