giovedì 12 gennaio 2012
Proseguono senza sosta le ricerche dei due nomadi ritenuti responsabili della morte di Niccolò Savarino, 42 anni, investito deliberatamente ieri pomeriggio. Il pm smentisce la notizia del fermo di due persone. Identificato il proprietario del fuoristrada, ma non si trova. Il messaggio del capo dello Stato. Lutto cittadino il giorno dei funerali.
Questa consumata barbarie riaccenda il bisogno di memoria di Marina Corradi
Intervista a un collega del vigile urbano ucciso (da Radio inBlu)
Il commento di Fabio Sbattella, docente di psicologia del traffico (da Radio inBlu)
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«Al momento abbiamo identificato il proprietario del Suv, ma non si trova». Sono le poche parole rilasciate ai giornalisti dal procuratore aggiunto di Milano Nicola Cerrato, che coordina le indagini assieme al pm Mauro Clerici, riguardo all'inchiesta sull'omicidio del vigile urbano Niccolò Savarino, travolto e ucciso da un fuoristrada ieri in un parcheggio in zona Bovisa. Il Suv ritenuto il veicolo investitore del vigile travolto e ucciso a Milano è stato trovato intorno alle 4, e corrisponderebbe per segni e numeri di targa a quello che si cercava.Secondo quanto confermato dal Comando della Polizia locale di Milano, il Suv, un Bmw X5 targato Milano, è di colore bronzo scuro.  Sul fuoristrada sono state riscontrate tracce di sangue umano e la vernice verde della bici dell'agente. Non risulterebbe rubato. I due uomini visti dai testimoni sono entrambi nomadi. Sono stati ''compiutamente identificati'' dalle forze dell'ordine. Di loro, quindi, si sanno le generalità e, essendo pregiudicati, anche altri particolari. Uno dei due sarebbe di nazionalità tedesca, l'altro di origini slave. Entrambi sono ancora in fuga, ormai da qualche ora. La speranza degli investigatori è che possano venire bloccati alla frontiera dalla Polizia di Stato.VIGILE UCCISO: CORPO TRASFERITO DA NIGUARDA A OBITORIOIl corpo del vigile urbano, Niccolò Savarino, ucciso ieri sera a Milano dall'autista di un Suv, è stato trasferito questa mattina dall'Ospedale Niguarda all'obitorio di piazzale Gorini a Milano. È quanto spiegano gli addetti della camera mortuaria dell'ospedale dove ieri è stato portato il vigile. Il trasferimento è avvenuto intorno alle 10. Dopo, per una decina di minuti, si sono trattenuti fuori dall'ospedale diversi colleghi di Savarino, ancora visibilmente scioccati e commossi. «Ancora non riusciamo a spiegarci come possa essere successa una cosa del genere - dice uno di loro -, questa è follia. Abbiamo saputo che è stata identificata la macchina, speriamo si arrivi presto a trovare il colpevole».VERTICE IN PROCURA A MILANO Vertice nell'ufficio del pm di Milano Mauro Clerici a cui hanno partecipato inquirenti e investigatori che indagano sull'omicidio di Niccolò Savarino, il vigile urbano travolto volontariamente e ucciso da un Suv ieri in un parcheggio in zona Bovisa. Al vertice presenti, oltre al pm, il capo della Squadra mobile di Milano Alessandro Giuliano, il responsabile della sezione omicidi della Mobile, Alessandra De Simone, e il comandante della polizia locale, Tullio Mastrangelo.PM, NESSUN FERMO, NON SAPPIAMO DOVE SIANOIl pm di Milano, Mauro Clerici, titolare delle indagini sull'omicidio del vigile urbano Savarino travolto e ucciso da un Suv, ha detto ai giornalisti che non ci sono stati fermi e che non sono stati individuati i presunti responsabili dell'investimento. Il magistrato ha spiegato che al momento non si sa dove siano fuggite le due persone che hanno travolto l'agente di polizia locale. E' in corso l'identificazione dei responsabili. Inquirenti e investigatori, oltre agli accertamenti sul Suv individuato nel corso della notte, stanno valutando alcune testimonianze e le immagini delle telecamere della zona che, a quanto si è appreso, potrebbero servire a chiarire il quadro con l'identificazione esatta del veicolo. Al momento, gli investigatori starebbero lavorando su tre numeri della targa del fuoristrada.Mentre proseguono le ricerche dei due nomadi identificati come il proprietario del Suv e l'amico che si trovava con lui, ieri sera, quando il mezzo ha travolto e ucciso un vigile a Milano, la polizia locale, tra la scorsa notte e stamani, ha sentito anche due sinti che pensava potessero essere a conoscenza di particolari utili alle indagini. Si tratta dell'anziano nomade che è stato lievemente investito proprio dal Suv poco prima che travolgesse l'agente che cercava di fermarlo, e di un altro più giovane che aveva assistito alla scena, pare legato da una parentela, forse il cognato. I due sono stati sentiti fino a metà di questa mattina perché, tra le tante ipotesi prese in considerazione, non si escludeva che potessero essere a conoscenza di qualche particolare sui due a bordo del Suv, nomadi anch'essi, che transitavano proprio nel parcheggio della Bovisa dove tra l'altro si trova un accampamento. Nel frattempo pattuglie della polizia locale sono state inviate verso alcune frontiere del Nord Italia nel caso che la polizia, in qualche dogana, fosse riuscita a bloccare dei sospetti corrispondenti alle generalità dei due legati alle indagini sul Suv. Secondo indiscrezioni le pattuglie sono state inviate proprio per essere pronti proprio nel caso che ci fosse bisogno di intervenire con rapidità o per una completa identificazione o magari per svolgere attività su mandato dall'autorità giudiziaria estesa all'estero, coadiuvando altre forze dell'ordine.  Al momento, però, nonostante il riserbo totale degli inquirenti, si sa soltanto che i due ricercati sono degli slavi di 28 e 25 anni, compiutamente identificati nelle prime fasi di indagine, a Milano, pregiudicati, di cui uno regolarmente proprietario del Suv attualmente sotto sequestro al Reparto Radiomobile di Milano dove la polizia scientifica ha compiuto approfonditi rilievi sull'abitacolo. Gli elementi eventualmente raccolti saranno ovviamente preziosissimi per comparare eventuali le tracce con i sospettati fermati. Il Suv che ha travolto Niccolo Savarino, 42 anni, è stato rintracciato nella notte dalla Polizia locale. L'agente in bicicletta aveva cercato di fermare il fuoristrada in un parcheggio della Bovisa, dopo che aveva schiacciato il piede a un altro nomade. Il conducente del Suv ha però investito Savarino e lo ha trascinato per 200 metri, quindi è fuggito. Immediata la reazione sdegnata delle istituzioni mentre la città è sotto choc: il sindaco Pisapia è andato a rendere omaggio alla salma di Saverino: «Siamo sgomenti - dice - non ci sono parole. Ma chi non c'é più avrà giustizia. Ci impegneremo perché sia arrestato e punito adeguatamente chi ha commesso questo delitto, un delitto che non doveva succedere e non dovrà mai più accadere». Il presidente della Regione Formigoni ha parlato di «un fatto raccapricciante e tristissimo. Mette i brividi pensare che una persona, un vigile urbano, possa essere stato ammazzato per una discussione o un contrasto di punti di vista». «Episodi come questo - ha detto il presidente della Provincia Guido Podestà - ci impongono di riflettere seriamente tutti insieme su come mantenere e difendere il senso civico e la cultura della solidarietà da sempre bandiere della città».Il pm di Milano, Mauro Clerici, titolare delle indagini sull'omicidio del vigile, questa mattina ha detto ai giornalisti che non ci sono stati fermi e che non sono stati individuati i presunti responsabili dell'investimento. Il magistrato ha spiegato che al momento non si sa dove siano fuggite le due persone che hanno travolto l'agente di polizia locale. Inquirenti e investigatori, oltre agli accertamenti sul Suv individuato nel corso della notte, stanno valutando alcune testimonianze e le immagini delle telecamere della zona che, a quanto si è appreso, potrebbero servire a chiarire il quadro con l'identificazione esatta del veicolo. Al momento, gli investigatori starebbero lavorando su tre numeri della targa del fuoristrada. La smentita da parte del pm di Milano Clerici riguardo ai fermi è arrivata al termine di un vertice in procura tra lo stesso magistrato e il capo della Squadra mobile, Alessandro Giuliano, il responsabile della sezione omicidi, Alessandra De Simone, e il comandante della polizia locale Tullio Mastrangelo.IL CORDOGLIO DI NAPOLITANOIl Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha inviato al Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, un messaggio di cordoglio per la morte del Vigile Urbano avvenuta ieri nel capoluogo lombardo. "Ho appreso con commozione - si legge nel testo del messaggio - la notizia del tragico decesso dell'agente di polizia municipale Niccolò Savarino, travolto ieri da un veicolo di cui cercava di impedire la fuga a seguito diun'operazione di controllo. In questa triste circostanza, la prego, Signor Sindaco, di rappresentare il mio partecipe cordoglio ai famigliari dell'agente Savarino e la mia solidale vicinanza al Corpo della Polizia Municipale".LUTTO NAZIONALE IL GIORNO DEI FUNERALIIl sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha annunciato che per il giorno in cui si svolgeranno i funerali del vigile.   "Abbiamo deciso che il giorno dei funerali di Niccolò Savarino sarà un giorno di lutto per tutta la città", haaffermato il primo cittadino al termine dell'incontro avuto stamane con le sigle sindacali sul tema della sicurezza per gli agenti della polizia locale. Pisapia si è offerto di assistere la famiglia di Niccolò Savarino, il vigile urbano investito e ucciso ieri sera a Milano durante un controllo. "Ho dato la mia disponibilità, sela famiglia lo vorrà - ha detto Pisapia -, di assisterla personalmente in aula perché giustizia sia fatta". Il sindaco ha anche annunciato che "l'Amministrazione comunale si costituirà parte civile nel processo contro i responsabili che - ha concluso - spero saranno assicurati alla giustizia in tempi celeri".LA CHIESA MILANESE: VIOLENZA DA CONDANNARELa Chiesa milanese reagisce alla morte del vigile urbano travolto, a quanto sembra dai primi accertamenti, da un Suv guidato da due giovani nomadi, invitando allo stesso tempo a non generalizzare il gesto dei singoli. "Una tremenda violenza. Da condannare senza mezzi termini" è la condanna di don Virginio Colmegna, direttore della Casa della Carità di Milano, rilanciata dal Sir. "La nostra prima manifestazione di solidarietà -dice don Colmegna - deve andare ai vigili che lavorano ogni giorno in grande situazione di carenza e rischio".Il sacerdote chiede poi "condannare nettamente la tremenda violenza di cui si sono macchiati i due giovani,sotto tutti i punti di vista", e ricorda che la "Casa della Carità" è impegnata da anni sul fronte dell'affermazionedella legalità all'interno dei contesti dei campi nomadi milanesi: "Occorre continuare a stare "nel mezzò - dice don Colmegna - lavorando per portare avanti il patto di socialità con chi è intenzionato a rispettarlo".La Comunità di Sant'Egidio, per bocca del suo portavoce Ulderico Maggi parla di "tragico episodio di violenza" che però "non va letto con la chiave delle categorie sociali. Gli autori del terribile gesto vanno considerati come singole persone che hanno compiuto un delitto gravissimo". "Davanti a fatti di questo genere - conclude Maggi - che colpiscono una persona inerme, occorre condannare la violenza edesprimere solidarietà nei confronti dei familiari della vittima". Sant'Egidio Milano chiede dunque di "aprire una riflessione pacata e collettiva su quanto accaduto ieri notte".
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