mercoledì 19 gennaio 2011
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«Usare espressioni come sovvertimento dell'ordine democratico è tanto grave quanto infondato». Così il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, replica all'accusa rivolta dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ai pm di Milano che lo hanno messo sotto inchiesta. Ai giornalisti che gli chiedevano se si può parlare di uno scontro con la magistratura, Vietti ha risposto: «Noi non vogliamo fare nessuno scontro con nessuno. La magistratura risponde con le regole che il Csm si è dato». E ricordando che il Csm sta per discutere la pratica a tutela del pm di Milano, Fabio De Pasquale, Vietti ha fatto presente che «in questo contesto sarà possibile far valere le buone ragioni che sconsigliano in qualunque occasione ogni iniziativa di delegittimazione dell'ordine giudiziario, che è il presidio di legalità del Paese». E ancora ai cronisti che gli facevano presente l'intenzione di Berlusconi di non presentarsi ai magistrati che lo indagano, Vietti ha risposto: «Questo è un problema di Berlusconi e dei suoi avvocati».
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