Fatto e crollato. In sei giorni
un'opera stradale in Sicilia ha battuto due record: l'anticipo
di tre mesi sulla consegna dei lavori (avvenuta il 23 dicembre
anziché nel marzo successivo come prevedeva il contratto) e la
chiusura per crollo, poco dopo, di un pezzo di quella stessa
opera, un chilometro di asfalto che comprende due viadotti della
Palermo-Agrigento, arteria che mantiene il non invidiabile
primato di arteria più pericolosa dell'Isola.
I nomi dei due viadotti che fanno parte dell'asse in
questione sono Scorciavacche 1 e Scorciavacche 2, che in
dialetto sta a significare scuoia vacche, e si trovano
all'altezza di Mezzojuso, nel Palermitano. Per quanto il tratto
di strada sia stato chiuso alle prime avvisaglie di cedimento,
come sostengono l'Anas e l'impresa che ha eseguito i lavori (la
Bolognetta scpa, un raggruppamento che ha come capofila la Cmc
di Ravenna), quanto accaduto non rassicura certo gli
automobilisti. Lo scorso 7 luglio, nell'Agrigentino, il ponte
Petrusa, sulla statale 626 Ravanusa-Licata, crollò per un
cedimento strutturale mentre transitavano tre auto.
Miracolosamente quattro persone, tra le quali una donna incinta,
se la cavarono con lievi ferite.
La procura di Termini Imerese ha aperto un'inchiesta, l'Anas
farà un'indagine interna e annuncia azioni legali nei confronti
dell'impresa, mentre il presidente del consiglio, Matteo Renzi,
prima con un tweet e poi su facebook assicura che "è finito il
tempo degli errori che non hanno mai un padre. Pagheranno tutto"
e afferma di aver chiesto all'Anas i nomi dei responsabili. Gli
fa eco il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il quale
aggiunge che si tratta di "un fatto inaudito e inaccettabile".
Il tratto interessato al crollo, che secondo Anas e
costruttore è all'attaccatura del viadotto, rientra nel progetto
su un tratto di circa 34 chilometri, che prevede numerose opere
per un costo complessivo di oltre 295 milioni di euro. I lavori,
partiti nel giugno 2013, dovrebbero essere completati entro il
2016. Il costo per realizzare il pezzo consegnato dieci giorni
fa ammonta a 13 milioni. La Procura della Repubblica di
Termini Imerese ha ordinato il sequestro negli uffici dell'Anas
della documentazione dell'appalto per il viadotto. I magistrati incontreranno nel pomeriggio alcuni consulenti che si apprestano a nominare per risalire alle cause del crollo.
Solo dopo saranno decise le operazioni tecniche da eseguire. Se
si tratterà di atti "non ripetibili" saranno individuate le
persone da iscrivere nel registro degli indagati come
adempimento tecnico dovuto in questa fase iniziale
dell'inchiesta.