lunedì 5 gennaio 2015
Era stato inaugurato solo sei giorni fa, l'asfalto ha ceduto e l'arteria che collega il capoluogo siciliano ad Agrigento è stata chiusa. Aperta un'Inchiesta e sequestrate le carte dell'appalto.
COMMENTA E CONDIVIDI
Fatto e crollato. In sei giorni un'opera stradale in Sicilia ha battuto due record: l'anticipo di tre mesi sulla consegna dei lavori (avvenuta il 23 dicembre anziché nel marzo successivo come prevedeva il contratto) e la chiusura per crollo, poco dopo, di un pezzo di quella stessa opera, un chilometro di asfalto che comprende due viadotti della Palermo-Agrigento, arteria che mantiene il non invidiabile primato di arteria più pericolosa dell'Isola. I nomi dei due viadotti che fanno parte dell'asse in questione sono Scorciavacche 1 e Scorciavacche 2, che in dialetto sta a significare scuoia vacche, e si trovano all'altezza di Mezzojuso, nel Palermitano. Per quanto il tratto di strada sia stato chiuso alle prime avvisaglie di cedimento, come sostengono l'Anas e l'impresa che ha eseguito i lavori (la Bolognetta scpa, un raggruppamento che ha come capofila la Cmc di Ravenna), quanto accaduto non rassicura certo gli automobilisti. Lo scorso 7 luglio, nell'Agrigentino, il ponte Petrusa, sulla statale 626 Ravanusa-Licata, crollò per un cedimento strutturale mentre transitavano tre auto. Miracolosamente quattro persone, tra le quali una donna incinta, se la cavarono con lievi ferite.    La procura di Termini Imerese ha aperto un'inchiesta, l'Anas farà un'indagine interna e annuncia azioni legali nei confronti dell'impresa, mentre il presidente del consiglio, Matteo Renzi, prima con un tweet e poi su facebook assicura che "è finito il tempo degli errori che non hanno mai un padre. Pagheranno tutto" e afferma di aver chiesto all'Anas i nomi dei responsabili. Gli fa eco il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il quale aggiunge che si tratta di "un fatto inaudito e inaccettabile". Il tratto interessato al crollo, che secondo Anas e costruttore è all'attaccatura del viadotto, rientra nel progetto su un tratto di circa 34 chilometri, che prevede numerose opere per un costo complessivo di oltre 295 milioni di euro. I lavori, partiti nel giugno 2013, dovrebbero essere completati entro il 2016. Il costo per realizzare il pezzo consegnato dieci giorni fa ammonta a 13 milioni. La Procura della Repubblica di Termini Imerese ha ordinato il sequestro negli uffici dell'Anas della documentazione dell'appalto per il viadotto. I magistrati incontreranno nel pomeriggio alcuni consulenti che si apprestano a nominare per risalire alle cause del crollo. Solo dopo saranno decise le operazioni tecniche da eseguire. Se si tratterà di atti "non ripetibili" saranno individuate le persone da iscrivere nel registro degli indagati come adempimento tecnico dovuto in questa fase iniziale dell'inchiesta.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: