sabato 6 settembre 2014
​Le sanzioni contro i venditori non hanno funzionato (non paga nessuno), ora si prova a colpire le coppie che li attaccano nei luoghi pubblici. Ormai la città ne è invasa e c'è chi prova a lanciare la "resistenza attiva".
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Dopo le cesoie, a Venezia nell'annosa lotta ai lucchetti dell'amore scattano le multe per chi li attacca. Il giro di vite è stato deciso da Vittorio Zappalorto, commissario per il Comune lagunare, che ha firmato le varianti al regolamento di polizia urbana. Nel nuovo regolamento sono previste sanzioni di 50 euro per chi, coppiette in testa, usa monumenti e ponti cittadini come supporti per lasciare un segno "metallico" del proprio amore. Una decisione che si va ad aggiungere alle multe per i venditori abusivi di lucchetti e di merce varia, quelli che stazionano sui punti di maggior transito turistico e che all'arrivo delle coppiette con una sorta di gioco di prestigio materializzano nelle loro mani il "pegno d'amore" e lo offrono in cambio di qualche euro. Per loro, in questi anni, le sanzioni sono scattate centinaia di volte e, ogni volta, la multa è di oltre 5.000 euro, ma senza grandi risultati per le casse pubbliche. "Non paga nessuno perché sanno che non rischiano nulla, compreso il fronte del permesso di soggiorno" dice Marco Agostini, direttore generale del Comune, e ricorda "il caso del venditore di lucchetti del Ponte dell'Accademia multato 150 volte". Sul piano dei numeri, i lucchetti hanno di fatto invaso la città. A titolo di esempio, appena qualche settimana fa, gli operai della società 'Insulà, inviati dalla direzione comunale lavori Pubblici avevano rimosso oltre settemila 'simboli d'amorè dai due lati interni del Ponte dell'Accademia. Una 'guerrà improba visto che si stima in oltre 20mila i lucchetti attaccati al solo Ponte, senza contare quelli che a ciuffi sono spuntati in questi anni un pò ovunque, anche a Rialto. "Dalle parole ai fatti", aveva commentato Zappalorto in occasione del ripulisti, evidenziando che la pulizia dai lucchetti dai monumenti cittadini "è un'operazione che grava sul bilancio comunale". Di questi tempi, con i tagli annunciati dal commissario che hanno fatto scendere sul piede di guerra i dipendenti comunali, domani in occasione della regata Storica potrebbero esserci iniziative a sorpresa davanti alle autorità, spendere soldi pubblici per la voce lucchetti non pare proprio essere nelle corde di chi regge l'amministrazione locale dopo lo tsumani legato all'inchiesta Mose e alle successive dimissioni del sindaco Giorgio Orsoni. Anzi, si è trovato il modo "per sanzionare chi segue questa stupida moda", proprio come aveva detto ad agosto lo stesso Zappalorto. Il problema, comunque, non è solo economico o di decoro cittadino, ma anche di sicurezza pubblica. Il timore, memori del caso Parigi, è che sotto il peso di tanta ferraglia si possa staccare il supporto del monumento che la regge e causare danni a qualcuno. A dare spinta ideale alla decisione di multe anche per che attacca i lucchetti c'è stata probabilmente la campagna di "resistenza attiva" lanciata dallo scrittore Alberto Tosi Fei. Un invito ad attaccare a quelli veri appesi una cartolina con il disegno di un lucchetto rosso aperto a forma di cuore e la scritta "Unlock Your Love". Insomma, liberare l'amore dalla ferraglia. L'iniziativa è durata una settimana, ma ha poi trovato sponda a Roma ed è pronta a diffondersi in tante altre città.
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