Dopo le cesoie, a Venezia nell'annosa lotta ai lucchetti dell'amore scattano le multe per chi li attacca. Il giro di vite è stato deciso da Vittorio
Zappalorto, commissario per il Comune lagunare, che ha firmato
le varianti al regolamento di polizia urbana. Nel nuovo regolamento sono
previste sanzioni di 50 euro per chi, coppiette in testa, usa monumenti e ponti cittadini come supporti per lasciare un segno "metallico" del proprio
amore.
Una decisione che si va ad aggiungere alle multe per i
venditori abusivi di lucchetti e di merce varia, quelli che
stazionano sui punti di maggior transito turistico e che
all'arrivo delle coppiette con una sorta di gioco di prestigio
materializzano nelle loro mani il "pegno d'amore" e lo offrono
in cambio di qualche euro. Per loro, in questi anni, le sanzioni
sono scattate centinaia di volte e, ogni volta, la multa è di
oltre 5.000 euro, ma senza grandi risultati per le casse
pubbliche. "Non paga nessuno perché sanno che non rischiano
nulla, compreso il fronte del permesso di soggiorno" dice Marco
Agostini, direttore generale del Comune, e ricorda "il caso del
venditore di lucchetti del Ponte dell'Accademia multato 150
volte".
Sul piano dei numeri, i lucchetti hanno di fatto invaso la
città. A titolo di esempio, appena qualche settimana fa, gli
operai della società 'Insulà, inviati dalla direzione comunale
lavori Pubblici avevano rimosso oltre settemila 'simboli
d'amorè dai due lati interni del Ponte dell'Accademia. Una
'guerrà improba visto che si stima in oltre 20mila i lucchetti
attaccati al solo Ponte, senza contare quelli che a ciuffi sono
spuntati in questi anni un pò ovunque, anche a Rialto. "Dalle
parole ai fatti", aveva commentato Zappalorto in occasione del
ripulisti, evidenziando che la pulizia dai lucchetti dai
monumenti cittadini "è un'operazione che grava sul bilancio
comunale".
Di questi tempi, con i tagli annunciati dal commissario che
hanno fatto scendere sul piede di guerra i dipendenti comunali,
domani in occasione della regata Storica potrebbero esserci
iniziative a sorpresa davanti alle autorità, spendere soldi pubblici per la voce lucchetti non pare proprio essere nelle corde di chi regge l'amministrazione locale dopo lo tsumani legato all'inchiesta Mose e alle successive dimissioni
del sindaco Giorgio Orsoni. Anzi, si è trovato il modo "per
sanzionare chi segue questa stupida moda", proprio come aveva
detto ad agosto lo stesso Zappalorto.
Il problema, comunque, non è solo economico o di decoro
cittadino, ma anche di sicurezza pubblica. Il timore, memori del
caso Parigi, è che sotto il peso di tanta ferraglia si possa
staccare il supporto del monumento che la regge e causare
danni a qualcuno. A dare spinta ideale alla decisione di multe
anche per che attacca i lucchetti c'è stata probabilmente la
campagna di "resistenza attiva" lanciata dallo scrittore Alberto
Tosi Fei. Un invito ad attaccare a quelli veri appesi una
cartolina con il disegno di un lucchetto rosso aperto a forma di
cuore e la scritta "Unlock Your Love". Insomma, liberare l'amore
dalla ferraglia. L'iniziativa è durata una settimana, ma ha poi
trovato sponda a Roma ed è pronta a diffondersi in tante altre
città.