Il ministro Beatrice Lorenzin mentre vaccina i suoi figli, a Roma
Il governo scioglie la riserva sulla questione vaccini e risolve l'incidente istituzionale di ieri - col ministro della Salute Lorenzin che annunciava una svolta e quello dell'Istruzione Fedeli che cadeva dalle nuvole, frenandola - scegliendo la linea dura: sull'obbligo per l'iscrizione a scuola «a Palazzo Chigi c'è unanimità - spiega il premier Paolo Gentiloni in persona -. Ora si lavori a un decreto legge che entri già nel prossimo Cdm». Empasse superata dunque, con soddisfazione della stessa Lorenzin: "Si avvierà subito un approfondimento collegiale, che è già iniziato, tra i tecnici della Salute, del Miur e della presidenza del Consiglio". E una precisazione del ministro Fedeli: "Quello sull'obbligo vaccinale è un caso che non c'è - ha detto -. Io sono per l'obbligo dei vaccini e sono per costruire concretamente l'obbligo dei vaccini senza tuttavia ledere il diritto alla scuola e all'istruzione". Insomma, servono norme attuative concrete.
Di Battista: «I vaccini? Siano gratuiti». Lorenzin: «È già così»
Intanto sull'argomento è bagarre politica, specialmente dopo le dichiarazioni polemiche di Alessandro Di Battista (M5s): "Se vogliamo ampliare le persone che si sottopongono alle vaccinazioni, i vaccini non dovrebbero essere obbligatori ma gratuiti". Immediata la replica del ministro Lorenzin, che ha ricordato all'esponente dei 5 Stelle che "i vaccini sono già gratuiti" seguita a ruota dalle affermazioni della parlamentare del Pd Giuditta Pini, riproposte poi dal segretario Matteo Renzi: "I vaccini in Italia sono garantiti dal 1939, ma alcuni dei nuovi vaccini erano stati sottoposti al pagamento del ticket negli ultimi anni. Abbiamo abolito il ticket per tutti i vaccini e li abbiamo resi gratuiti per i nuovi nati con la stabilità 2017. Di Battista non lo sa perché quel giorno era assente. Il Movimento 5 Stelle ha votato contro quella manovra".