In mattinata si è concluso con un niente di fatto il tentativo estremo di intesa sul numero degli emendamenti. L'accordo tra la Lega e il Pd è naufragato la scorsa settimana e i tentativi di ricucire sono andanti a vuoto, ma in aula il capogruppo Centinaio annuncia il ritiro di oltre 4500 (ma altri 500 restano) emendamenti chiedendo al Pd di fare lo stesso, ritirando il canguro e aprendo un dibattito. Anche i cattolici del Pd sono contrari alla forzatura decisa dal partito sugli emendamenti e chiedono che si possa votare in due momenti separati, sulle unioni e sulla stepchild adoption, il punto più controverso. "Noi vorremmo che ci fosse un accordo perché si vada alla votazione per parti separate del canguro Marcucci" ha affermato, interpellata dai cronisti sull'ipotesi che qualcuno richieda in aula lo spacchettamento dell'emendamento premissivo Pd, la senatrice Pd Rosa Maria Di Giorgi. "Noi siamo contro al fatto che una legge non discussa in commissione non sia discussa anche in aula" ha aggiunto. Il punto è che il super-canguro cancellerebbe anche gli emendamenti presentati dai cattodem. Nel corso di una riunione fiume del Pd ieri sera non è stata raggiunta una posizione comune sull'articolo 5 del ddl, che allarga alle coppie gay la possibilità di ricorrere alle adozioni speciali. I cattodem vogliono poter votare un loro emendamento a prima firma di Stefano Lepri che sostituisce la stepchild adoption con l'affido rafforzato, il resto del gruppo ritiene invece che senza quell'articolo la legge sarebbe insufficiente. Una soluzione potrebbe consistere nell'introdurre paletti ulteriori contro il ricorso all'utero in affitto, previsto da alcuni emendamenti, ma visto che la legge non parla di utero in affitto potrebbero essere dichiarati inammissibili. Della mediazione potrebbe allora far parte una mozione che Anna Finocchiaro presenterà che impegna il governo ad una iniziativa per la messa al bando a livello internazionale della pratica dell'utero in affitto.Intanto fa sentire forte e chiara la sua voce la senatrice Cirinnà, accusando i contrari alla stepchild adoption di fare discriminazioni. "Siamo arrivati al giorno X, mi sento una giovane universitaria a poche ore dall'esame". Inizia così il post pubblicato su Facebook da Monica Cirinnà, madrina del disegno di legge sulle unioni civili. "Spero che i tanti colleghi che oggi si interrogano su come votare sappiano che oggi scelgono da che parte stare della storia - spiega la senatrice - Se stare con le nuove famiglie che chiedono solamente una loro inclusione oppure dalla parte di chi continua a discriminare e a pensare che non siamo tutti uguali".
Il Pd tenta di blindare il testo con il maxi-emendamento Marcucci ma in aula il M5S annuncia che non lo sosterrà. Lavori sospesi. Critiche anche dai cattolici del Pd e dai centristi: no ad un testo "prendere o lasciare".
STEPCHILD ADOPTION, 10 MOTIVI PER IL NO
LA SCHEDA La regola del "canguro"
IL TESTO Unioni civili e convivenze, i due "capi" del ddl Cirinnà
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