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Un anno di orrori, un anno di solidarietà. Caritas italiana fa il punto sugli aiuti umanitari e i progetti di accoglienza e integrazione per i profughi del conflitto. «I dati non riescono a raccontare la tanta disponibilità che il nostro Paese e tutta la Chiesa italiana ha dimostrato nell’accoglienza degli ucraini. Tanti posti messi a disposizione, tante famiglie che hanno aperto le loro case. Sono il segno di una grande generosità», dice don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, presentando nella sede di Radio Vaticana dati e storie sulle iniziative di accoglienza che Caritas Italiana – per conto e con il sostegno della Cei – ha messo in atto, in favore del popolo ucraino.
La Protezione civile italiana calcola in 174 mila, al 13 gennaio 2023, i profughi ucraini che hanno attraversato le frontiere italiani. Pochi gli uomini, che non possono espatriare, con pochissime eccezioni, 92 mila le donne e quasi 50 mila i minori. Caritas Italiana sostiene dall'inizio le attività diocesane di accoglienza, di integrazione e i percorsi di inclusione socio-economica. Sono circa 20mila le persone aiutate dalla Chiesa in Italia.
In particolare, da giugno a dicembre 2022 hanno partecipato all’iniziativa “Apri agli Ucraini” 90 Caritas diocesane, che hanno accolto oltre 6 mila persone. Una grande quota di profughi sono, bel 2.519, sono stati accolti nelle diocesi del Sud, più altri 775 in Sicilia e Sardegna, per la presenza su quei territori di cittadini ucraini già prima dello scoppio della guerra. Segue il Centro con 1.526 presenze, il Nord Est con 679 e il Nord Ovest con 553. Complessivamente 53 mila i servizi erogati dalle diocesi: il 37% degli aiuti è andato alla fornitura di beni materiali a sostegno di ucraini ospiti da parenti e amici; il 19% ha riguardato risposte al bisogno di alloggio; il restante per iniziative di accompagnamento di tipo sanitario, scolastico e legale.
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Per "Apri agli ucraini" Caritas italiana ha speso tra giugno e settembre 2022 per progetti di 83 Caritas diocesane 1,1 milioni di euro, poi nella seconda fase del progetto da ottobre a dicembre 1,7 milioni in 72 Caritas diocesane. In un anno 2,8 milioni, ma col 2023 è iniziata la terza fase che si conclude a marzo e per la quale 72 diocesi hanno richiesto contributi per 1,6 milioni di euro.
Quest'estate in particolare è stato notevole l’impegno di Caritas italiana a favore dei bambini accolti nel nostro Paese per il periodo estivo per vacanze al mare o ai monti, per regalare una parentesi di serenità a circa 195 minori ucraini. L’esperienza è stata talmente positiva che su richiesta delle autorità locali, Caritas Italiana si sta impegnando per programmare anche quest’anno campi estivi in strutture di mare e montagna, per circa 500 bambini.
Consistente anche l’impegno finanziario di Caritas italiana: 2 milioni di euro sono il contributo italiano a sostegno di Caritas Ucraina e Caritas-Spes Ucraina, poi 322 mila euro sono andati per sostenere l’invio, a inizio emergenza, di beni di prima necessità in Ucraina, mentre 826 mila euro sono stati spesi per sostenere progetti in Ucraina promossi da ong e associazioni e realtà ecclesiali presenti nel Paese anche prima dello scoppio del conflitto.
Secondo le stime dell'Acnur sono infatti oltre 13 milioni le persone che hanno oltrepassato i confini ucraini alla ricerca di protezione e riparo in Europa, da febbraio 2022 a oggi. I paesi limitrofi sono quelli più colpiti dalla crisi migratoria. Caritas Italiana sta collaborando con le Caritas di Polonia, Romania, Moldavia, Bielorussia, Confederazione Russa, Slovacchia, Georgia per fornire loro supporto, tecnico e materiale a favore degli interventi umanitari promossi in loco.