Carabinieri e Intesa Sanpaolo insieme per tutelare il patrimonio culturale - Comando Carabinieri-Banca Intesa Sanpaolo
Promozione della legalità e valorizzazione e tutela del patrimonio culturale nazionale all'insegna della "restituzione" al pubblico dei beni artistici: sono gli obiettivi contenuti nella dichiarazione d'intenti che sancisce la collaborazione tra il Comando Carabinieri per la Tpc-Tutela del patrimonio culturale e Intesa Sanpaolo. Il traffico clandestino di beni culturali e le aggressioni ai danni delle istituzioni museali richiamano la necessità di una collaborazione anche con quelle società private attente alla salvaguardia dei beni.
La dichiarazione d'intenti, firmata dal generale di brigata Vincenzo Molinese e per Intesa Sanpaolo da Paolo Maria Vittorio Grandi, chief governance officer, e da Stefano Lucchini, chief institutional affairs and external communication officer, prevede anche l'allestimento di esposizioni dei beni recuperati. La collaborazione con i privati rientra tra le direttrici che si è dato il Comando dei Carabinieri per la Tpc per salvaguardare il patrimonio culturale, sottolinea il generale Molinese che ricorda: «Il patrimonio è nazionale, ma in quanto bene universale dell'umanità è un patrimonio di cui tutti si devono prendere cura».
Una comunione di intenti che si rintraccia anche nella «diffusione della cultura del bello» e nella sensibilizzazione del pubblico contro i fenomeni di depredazione dei nostri beni. «Abbiamo a disposizione strumenti unici al mondo, siamo stati il primo Paese a dotarsi di uno strumento come quello del Comando per la Tpc: era il 1959 e solo l'anno successivo l'Unesco invitò tutti gli altri Paesi a dotarsi di uno strumento come il nostro», sottolinea ancora Molinese, ricordando la banca dati gestita dal Comando e la condivisione dei «tesori» ritrovati: «Noi esponiamo nel museo dell'arte salvata e mi auguro che potremo vederli anche nei poli museali di Intesa Sanpaolo».
«I nostri quattro poli museali sono espressione» di questa stessa filosofia, condivide Grandi, ricordando che l'iniziativa in ambito culturale dell'istituto bancario nasce dalla «vocazione a rendere accessibili» a tutti i beni culturali. Grandi si augura che la collaborazione tra le due istituzioni «possa durare a lungo nell'interesse comune. C'è l'impegno di Intesa ad aiutare la crescita, anche civile, del Paese».
E ruota proprio attorno al termine «restituzioni» l'intesa stretta oggi dai due organismi. Se lo scorso anno il Comando per la Tpc ha recuperato oltre 80mila beni d'arte trafugati, per un valore di quasi 85 milioni di euro, un caposaldo del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo realizzato dalla Direzione Arte, Cultura e Beni Storici della banca, la cui responsabilità è affidata a Michele Coppola, è proprio il programma Restituzioni. A oggi oltre 2mila capolavori, dal Nord al Sud dell'Italia, sono stati restituiti alla collettività e numerosi siti archeologici, chiese e musei hanno beneficiato del programma avviato dall'istituto di credito. Ogni due anni la banca, in collaborazione con le Soprintendenze e gli enti di tutela, individua opere bisognose di intervento, ne sostiene il restauro e organizza mostre temporanee.
Il programma si impegna inoltre nel restauro di opere monumentali come gli affreschi giotteschi dell'Abbazia di Chiaravalle e la grande tela di Paolo Veronese, Cena di San Gregorio Magno, nella Basilica di Monte Berico a Vicenza. Tra le attività ipotizzate nell'ambito dell'accordo, ci sono infine anche iniziative formative per i giovani di educazione alla legalità e alla sicurezza per la tutela dei beni culturali. La didattica gratuita prevista alle Gallerie d'Italia e offerta gratuitamente alle scuole potrà essere integrata con moduli formativi per introdurre la figura del "carabiniere dell'arte" e sensibilizzare alla responsabilità civile verso un patrimonio che è di tutti. Un passo importante per prevenire le vandalizzazioni dei beni culturali.