Lorenza Bonaccorsi, sottosegretaria al Mibact - Archivio
Sono numeri pesanti quelli del comparto turistico. «Il 13 per cento del Pil, 4 milioni e 200mila lavoratori nel settore, i primi in Europa. La perdita stimata per il 2019-20 è calcolata tra i 40/50 miliardi e c’è chi dice 60/70 miliardi», ma «solo nel week end di Pasqua è stato stimato che abbiamo perso 300 milioni. Se ci aggiungiamo i prossimi ponti...». La sottosegretaria dem al Turismo Lorenza Bonaccorsi ha riacceso i sogni degli italiani, lasciandosi sfuggire che questa estate torneremo in spiaggia.
È realistico?
È chiaro che bisogna fare un passo alla volta, sempre coordinandosi con gli studi medico- scientifici del comitato di esperti. Il governo, le Regioni e gli enti locali hanno bisogno di indicazioni scientifiche ma contemporaneamente dobbiamo dare il tempo agli imprenditori di organizzarsi e avere un minimo di prospettiva. Senza voler mettere fretta a nessuno, ma dobbiamo tracciare un percorso.
C’è stato un incontro con il ministro Franceschini e le Regioni.
Le Regioni ci avevano inviato qualche giorno fa le loro richieste di provvedimenti economici. L’incontro con il ministro è stato importante perché c’è stato un confronto rispetto a una serie di provvedimenti che potrebbero essere messi in campo con il 'decreto aprile'.
Si parla di un 'buono vacanze'.
È una delle misure che ci viene chiesta dalle associazioni di categoria, ma anche dalla conferenza Stato-Regioni. Dobbiamo capire come attuarla, ci stiamo lavorando. È un bonus che potrà essere speso o detratto... dobbiamo capirlo. Si parla assolutamente di turismo 'domestico', in Italia.
Del resto, non sembra possibile immaginare a breve una riapertura delle frontiere.
Nel 2019 per la prima volta abbiamo avuto più turismo straniero che domestico: un 51 per cento di stranieri a fronte del 49 per cento di italiani. È chiaro che per questa stagione estiva è complicato immaginarlo. Difficile capire quando tutto ripartirà. Abbiamo compagnie aeree ferme, altre in difficoltà.
Il turismo tocca diversi altri comparti. A chi andrà incontro il governo?
Ci è stato chiesto da molte imprese un credito di imposta sul mancato fatturato rispetto al prossimo anno. Poi c’è il tema dei lavoratori stagionali (a cui è stata allargata la Cig), ma ora dobbiamo ragionare sulla tutela di lavoratori che non verranno mai assunti. E pensiamo a una campagna di promozione turistica, sia interna, sia destinata al turismo dall’estero per essere pronti quando si ripartirà con l’apertura delle frontiere. Una delle richieste degli assessori regionali sono linee guida del comitato scientifico, che possa indicare un percorso verso la riapertura.
La salute prima di tutto.
Esatto. Questo resta l’obiettivo principale, ma è chiaro che dobbiamo prepararci perché non possiamo permetterci di non essere pronti se si potrà far partire la stagione estiva. Il comparto del turismo già è in ginocchio.
Avremo presenze contingentate o vacanze scaglionate? L’indicazione del distanziamento sociale andrà rispettata. La Cina ha riaperto i luoghi culturali con il 30 per cento delle capacità: si tenderà a rarefare le presenze. La Spagna ci sta già lavorando, e ha previsto un distanziamento tra ombrelloni, che da noi non sarà possibile in tutte le spiagge. Perciò serve un lavoro a stretto contatto col territorio, per costruire un modello nuovo.