lunedì 16 giugno 2014
​​L'uomo, 31 anni, ha ucciso la moglie e i due figli piccoli che dormivano nella villetta di MOtta Visconti, fuori Milano, poi è uscito per andare a vedere la partita. Arrestato dai Cc ha confessato. "Voglio il massimo della pena".
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​Ha ucciso la moglie e i due figli piccoli e poi, come se nulla fosse, è andato a vedere la partita dell'Italia al bar con gli amici. Un triplice omicidio senza un movente, i due coniugi a quanto sembra non avevano litigato, e senza una spiegazione. L'uomo, un professionista 31 enne che lavora a Milano, è stato ascoltato a lungo dagli inquirenti ed è parso lucido. "Voglio il massimo della pena" ha detto dopo aver confessato. E' stato fermato nella notte dai carabinieri di Abbiategrasso e poi trasferito nel carcere di Pavia. L'omicidio è avvenuto sabato sera a Motta Visconti, cittadina agricola tra Milano e Pavia. Un delitto efferato, i tre corpi sono stati sgozzati e colpiti a ripetizione, che ha sconvolto persino gli inquirenti. La donna di 38 anni e i figli di 5 e 20 mesi sono stati aggrediti nel sonno, ma a giudicare dalla quantità di sangue trovata nelle stanze, hanno lottato per difendersi da quell'uomo diventato improvvisamente un assassino. La famiglia viveva in una villa di proprietà della famiglia di lei. La donna, che era originaria del paese, era molto conosciuta e in passato aveva fatto anche la volontaria per la Croce Rossa. Sin dal primo momento gli inquirenti si sono concentrati su quell'ipotesi,  terribile, che poi è diventata realtà, interrogando a lungo il marito - che ha dato l'allarme alle due di notte dopo essere rientrato dal bar - e i familiari della coppia. Non sembra che tra i due ci fossero gravi problemi ma l'uomo si sarebbe invaghito, non corrisposto, di una collega di lavoro. 
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